24.Regret

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24.

If you could just let me live again in that moment
Let me breathe and
Pretend that what I did to you didn't happen
It's not like before
I regret, regret
I'm not the same anymore
Just let me in with brand new intentions
(Dreamhouse-Regret)

Alycia picchiettava nervosamente  le dita contro il tavolo. Eliza si era precipitata da lei inaspettatamente. Il suo arrivo era stato preannunciato da un semplice messaggio che non spiegava poi un granché. Quando se l'era trovata avanti, Alycia aveva ringraziato tutte le divinità esistenti di essere in compagnia di Lindsey. Aveva dovuto compiere uno sforzo monumentale per rimanere razionale e mascherare i suoi reali sentimenti. Eliza sembrava sconvolta e aveva solo bisogno di essere rassicurata. Per questo motivo, Alycia lasciò che fosse Lindsey ad avvicinarsi alla bionda, mentre lei si sedette su una sedia, il più lontano possibile. Ascoltò con attenzione il racconto del pranzo con Franklin. La rabbia la invase. Come aveva potuto farle questo? Come aveva potuto mettere Eliza nella condizione di scegliere tra lei e Christian?
«È tutta colpa tua!» la additò la bionda. «Se a Vancouver tu mi avessi detto subito la verità, noi ora non saremmo a questo punto.». Alycia non rispose.
«Beh, ragazze, io vado a fare una telefonata.» annunciò Lindsey, capendo di essere di troppo. Ora erano sole, per la prima volta dopo quattro mesi. Alycia si alzò.
«Eliza, io...» provò a dire.
«Non ho bisogno di stupide scuse. Non più. Non a questo punto.» le urlò contro la bionda. Alycia si morse il labbro. Capiva perfettamente la sua posizione e non c'era motivo di ribattere. Eliza era fuori di sé e come avrebbe potuto darle torto?
«È tutta colpa tua.» ripeté Eliza. «Se mi avessi detto subito la verità, non avrei fatto entrare Rachel nella mia vita e ora Franklin non saprebbe nulla di Christian.». Era un dato di fatto. Sì, era colpa di Alycia, avrebbe dovuto dire la verità fin dal principio. Già, la verità. Chinò il capo. Riusciva a vedere le punte dei piedi. Una lacrima inopportuna bagnò il pavimento. Non sempre era possibile rivelare la verità. Certo, aveva osteggiato Rachel in tutti i modi da quando l'aveva vista sul set, ma non l'avrebbe mai potuta tradire. Rialzò lo sguardo. Eliza la fissava, gli occhi carichi di odio. Eppure, anche così Alycia la trovava bellissima.
«Andrò dalla polizia. È l'unica cosa che mi resta da fare.» dichiarò la bionda. La più giovane schioccò la lingua.
«Che c'è?» sbottò Eliza.
«Sai anche tu che sarebbe perfettamente inutile. È la tua parola contro la sua. Lui la controlla la polizia.» la contraddisse Alycia. Eliza distolse lo sguardo. Il suo volto era duro. Sapeva che la mora aveva ragione, ma non l'avrebbe mai ammesso apertamente. Alycia provò nuovamente ad avvicinarsi a lei. Non ci furono resistenze questa volta. La fece accomodare sul divano e le si sedette accanto. Avrebbe voluto abbracciarla, baciarla, stringerla a sé e sussurrarle che tutto si sarebbe risolto. Ma non poteva. Eliza non si sarebbe più fatta avvicinare e lei non le avrebbe mentito di nuovo.
«Se io non consegnerò Chris a quel pazzo, tu morirai.» mormorò la bionda. Alycia deglutì.
«So che per te andrebbe bene così. E anche per me, farei di tutto per proteggere quel bambino.». Lo schiaffo le fece particolarmente male, forse per gli anelli che Eliza portava sempre con sé. Alycia la guardò. Ora l'odio aveva lasciato il posto alla rabbia.
«Che cosa significa?» trovò la forza di chiedere la mora. Eliza si alzò. Fece per tirarle un altro schiaffo, ma si fermò. Sentì le gambe cederle. Si ritrovò in ginocchio, di fronte a lei. Non aveva più senso fingere. Non aveva più senso reprimere i suoi sentimenti. Scoppiò a piangere. Alycia decise che non era il momento di avere paura. La strinse a sé, con delicatezza, quasi avesse avuto paura di romperla. Si sforzò di non scoppiare. Doveva essere forte. Si chinò su Eliza e, con una lentezza disarmante, appoggiò le labbra sulla sua fronte. Chiuse gli occhi, attenendo un altro schiaffo che, però, non arrivò mai. Al suo posto, una mano le carezzò dolcemente la guancia.
«Mi dispiace.» sussurrò.
«Io non voglio che tu muoia.» confessò Eliza. Alycia deglutì. Cercò di tornare ad essere razionale. Doveva farlo, per il bene di Eliza e di Chris.
«Non mi succederà niente, te lo prometto.»
«Non dipende da te, ma da me. Devo scegliere se salvare te e Chris, condannandolo però a vivere con quel pazzo, o se provare a scappare con lui, sacrificando te e chissà chi altro.» replicò la bionda. Alycia le carezzò teneramente il capo. Eliza si accomodò, appoggiando la testa sulle gambe della più giovane. I suoi occhi azzurri erano diventati ormai rossi a causa del pianto.
«Non so se riuscirò mai a perdonarti ed è la cosa che mi fa più male.» ammise. Alzò lo sguardo. Alycia distolse lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime. Eliza allungò le braccia e le prese il volto tra le mani, costringendola a guardarla. Di colpo, le sembrò così timida e insicura, come la prima volta che si erano incontrate, anni prima. Le sorrise, non seppe nemmeno lei perché, per poi stendersi nuovamente. Alycia si ricompose. Avrebbe trovato una soluzione. Glielo doveva. I suoi occhi verdi risaltavano nella penombra della stanza.
«Ce la faremo, te lo giuro. Non lo toccherà, lo proteggerò con tutte le mie forze. Costi quel che costi.».

Crying Over YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora