51.
Don't look away,
Don't run away, hey
Baby, it's only life
Don't lose your faith,
Don't run away,
Baby it's only life
(Kate Voegele-It's Only Life)Alycia era seduta sul divano, Eliza su una sedia davanti a lei. Rachel, invece, se ne stava in piedi, in mezzo alle due. Nessuna delle tre osava cominciare a parlare. Quel silenzio era la calma prima della tempesta, ne erano consapevoli. Rachel si passò una mano sul volto. Aveva mentito ad Eliza e aveva nascosto le sue reali intenzioni ad Alycia. Era decisamente nei guai. La più giovane delle attrici teneva lo sguardo fisso davanti a sé, sul muro alle spalle di Eliza. I suoi occhi esprimevano un mix fra rabbia e preoccupazione che spaventavano la bionda. Non voleva che scappasse di nuovo da lei. Non voleva che si richiudesse di nuovo in quel motel. Non voleva che tornasse di nuovo ad annullarsi. Sospirò. Si appoggiò con i gomiti alle ginocchia, affondando la testa fra le mani.
«Io...». Le due attrici si voltarono. Rachel aveva rotto il silenzio, distruggendo definitivamente quel precario equilibrio che teneva ancora in vita il loro rapporto. Alycia scattò in piedi, furiosa.
«Ti hanno convinta, alla fine? Cosa ti hanno detto? Ti hanno minacciata?». Era fuori di sé, gli occhi verdi sembravano quelli di Lexa, non di Alycia.
«Aly, non è andata così. Lei si è offerta liberamente.» si giustificò Eliza.
«E tu avresti dovuto fermarla. Questa non te la perdono!» replicò Alycia. Anche Eliza si alzò in piedi.
«No, aspetta. Io ho lasciato passare il fatto che tu ti sia chiusa in un motel comprando droga proprio da Franklin e tu mi urli contro per qualcosa che nemmeno ho fatto? Ha scelto lei, io ero contraria! Mi ha detto che ti avrebbe parlato, mi sembra evidente che non l'abbia fatto.» replicò, irritata. Alycia scrutò Rachel. La ragazza non sapeva cosa dire. Avrebbe dovuto parlare con la mora, lo sapeva bene, ma non ne aveva avuto il coraggio. Ironico, se si pensa che aveva appena denunciato uno degli uomini più potenti degli Stati Uniti, esponendosi a un pericolo mortale. Osservò Alycia imprecare e uscire in giardino, sbattendo la porta. Eliza fece per inseguirla, ma Rachel la bloccò.
«Vado io.» le disse. Eliza annuì, non troppo convinta. La ragazza uscì, titubante. Alycia era seduta sull'erba, le gambe schiacciate al petto. Aveva rubato un pacchetto di sigarette ad Eliza e ne stava fumando una, con fare nervoso. Si picchiettava la fronte con le dita della mano destra e teneva gli occhi chiusi. Rachel camminò piano verso di lei, cercando di non farsi sentire. Inutilmente. «Ti manda Eliza per convincermi che è stata un'idea tua?» esordì.
«Sei una stronza e anche una perfetta idiota!» sbottò la ragazza, raggiungendola e costringendola a voltarsi verso di lei. La afferrò per il braccio e la fissò negli occhi. Alycia non si sarebbe mai aspettata un'azione simile. Le ricordò le loro discussioni di anni prima, quando erano molto più intraprendenti e libere, anche nella loro amicizia. Distolse lo sguardo. Era troppo delusa. Rachel le si sedette accanto, senza chiederle il permesso.
«Devi smetterla, Aly. Non ho cinque anni, so scegliere per me stessa.» asserì. Alycia non rispose. Era cosciente di star esagerando.
«La cosa che mi dà più fastidio è che tu lo sai. Sei proprio una stupida DC. Devi smetterla di usare qualsiasi pretesto per allontanarti da ciò che ti rende felice.». Punto, set, game. Alycia si voltò. Sospirò.
«Io...» mormorò, ma Rachel non la fece proseguire. Non voleva sentire giustificazioni.
«Eliza ti rende felice, è un dato di fatto. L'hai aspettata per anni e ora scappi? So benissimo che ti senti in colpa nei miei confronti, ma vedi di smetterla. Hai anche tu il diritto di essere felice, Aly.»
«Ti ha messa in pericolo.» obiettò l'attrice. Rachel alzò gli occhi al cielo. Le parve di star parlando con una bambina.
«Se proprio vuoi saperlo, è stata Lindsey a parlarmi di questa possibilità. Erano tutti restii ed Eliza ha provato a dissuadermi. Quindi no, nessuno mi ha costretta. Qui si tratta di mio fratello e mi sembra assurdo doverti spiegare che, per lui, farei qualsiasi cosa.». Alycia si morse il labbro. Scosse il capo. Aveva ragione Rachel, stava usando dei pretesti per non affrontare il problema reale.
«Io ti ho messa in pericolo.» confessò, infine. Il senso di colpa, il peggior nemico dell'uomo.
«Tu non hai fatto niente. Franklin ha ucciso i miei genitori. Io ho fumato quel crack. Probabilmente ti avrò chiesto di passarmelo. Per quanto riguarda il resto, direi che non c'entri poi molto con la mia vita degli ultimi tre anni.»
«Non è così facile.» obiettò l'attrice. Rachel le sorrise.
«Lo so. Mi porterò dentro il peso della morte di Duke per tutta la vita, ma a distanza di un mese sono convinta che avrebbe voluto che io vivessi il presente, Aly. Me l'hai detto anche tu e, se vale per me, vale anche per te.» replicò. Alycia scoppiò a piangere. Si sentiva svuotata. Si era sempre addossata la responsabilità di ciò che era successo, ma questa sua unica certezza stava, a poco a poco, crollando. Sentì Rachel tirarle una gomitata leggera.
«Vai a parlare con lei.» le ordinò. L'attrice annuì. Si alzò piano e si diresse alla porta. Entrò titubante e si avventurò per la casa. Trovò Eliza sul letto, intenta a leggere una rivista. Aveva il naso rosso e gli occhi gonfi, segno che aveva pianto. Si sedette accanto a lei.
«Scusa.» bisbigliò. Eliza le cinse i fianchi e la spinse sul materasso. Sorrideva e Alycia non capiva perché. Avevano appena litigato, non aveva senso.
«Stai bene?» chiese, confusa. La bionda fece cenno di sì col capo.
«Per due motivi. Primo, sei qui e non sei scappata da nessuna parte.» rispose. La baciò con tenerezza, lasciando Alycia di stucco.
«Secondo, mi ha telefonato la Keplan. Visto l'evolversi della situazione, hanno deciso di rivalutare l'affido di Christian. Devono ancora capire come gestire la presenza di Rachel e, probabilmente, anche la tua, ma me lo ridanno, Aly. Tornerà a casa.». Eliza le si gettò fra le braccia. Alycia l'accolse senza realmente realizzare cosa stesse succedendo. Non si era mai sentita così. Era a casa. Forse, finalmente, tutto stava cominciando a girare per il verso giusto.
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Crying Over You
Fanfiction«Ehi, no!» esclamò Eliza, ma non poté fare nulla. La vide gettarsi giù. «Eli, la polizia è qui. Ma che succede? Dov'è?» chiese Alycia, entrando improvvisamente. Quando intuì cosa era successo, si portò le mani davanti alla bocca, inorridita. Eliza s...