3.Never Be The Same

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3.

You led me here
But then I watched you disappear
You left this emptiness inside
And I can't turn back time
(Red-Never Be The Same)

«Roxy, eh?». Rachel sospirò. Ora erano solo loro due, per la prima volta dopo tre anni.
«Non dirmi che le avrei dovuto rivelare il mio vero nome.» replicò. Accese una sigaretta e se la portò alle labbra. Alycia era seduta accanto a lei. Le accarezzava i capelli, con dolcezza.
«Perché?» domandò. Rachel si morse il labbro. Aspirò nuovamente dalla sigaretta, restando in silenzio.
«Mi avevano beccata, mio fratello me l'avrebbero tolto comunque. Quella sera volevo solo racimolare qualcosa per poter assicurare a me e Christian un futuro, ma quando tu e Eliza mi avete trovata ho capito. Il futuro di mio fratello era possibile solo a una condizione: che io non ne facessi parte. Franklin mi stava addosso, alla fine ho preferito consegnarmi a lui. Non avevo altra scelta, mi dispiace.» raccontò infine. Si portò nuovamente la sigaretta alla bocca e aspirò.
«Come va con lei?» cambiò discorso. Alycia rischiò di soffocarsi con la saliva.
«Siamo amiche.» rispose. Rachel scoppiò a ridere.
«Tu e Eliza Taylor amiche? Ma per favore.». Per tutta risposta, Alycia le tirò un pugno sul braccio. La più giovane mugolò per il dolore.
«Ha fatto la sua scelta. Devo andare avanti, Rachel. E dovresti farlo anche tu.». La ragazza annuì. Si rialzarono entrambe. «Non sparire di nuovo, mi raccomando. Per qualunque cosa, mi trovi sul set.». Rachel sorrise. Seguì con lo sguardo Alycia mentre rientrava nel pub. Sospirò, sedendosi nuovamente a terra. Ora sì che era nei guai.

                                     *

«Mi dispiace per questa serata disastrosa, la prossima volta mangiamo in mensa.» si scusò Lindsey.
«Oh, non importa. È stata emozionante, almeno.» ribatté Bob.
«Già, ho sempre sognato di puzzare di panino e patatine» ironizzò Eliza.
«Se vuoi allora replichiamo domani.» scherzò Richard. Marie gli tirò uno schiaffo sul collo.
«Ahia!» si lamentò.
«Beh, siamo arrivati ai nostri alloggi. Il piccolo dorme, noi domani dobbiamo lavorare e credo quindi che sia giunta l'ora di andare a dormire. Buona notte gente.» si congedò Bob, seguito a ruota dagli altri. Rimasero solo Eliza e Alycia, che aveva in braccio Christian. Aiutò la bionda a metterlo a letto, per poi uscire dalla casa mobile e dirigersi verso la sua.
«Aly, aspetta!» la chiamò Eliza. La mora strinse i pugni e chiuse gli occhi per qualche istante. Si girò lentamente, titubante. Eliza la raggiunse. Sembrava preoccupata.
«Non osare dirmi che stai bene, non hai spiccicato parola per tutta la sera. Che è successo al pub? Dì la verità, la conoscevi quella ragazza?». Alycia si passò una mano sul volto.
«Sto bene. No, non l'avevo mai vista.» mentì. Eliza la fissava, le braccia conserte.
«Ti sei alzata in fretta e furia quando l'hai vista e mi hai mandata dentro con una scusa assurda poi. Sei rientrata nel pub dopo un'eternità.»
«Aveva una crisi di panico, l'hai visto anche tu. Christian si era agitato perché non ti vedeva più. Cosa avrei dovuto fare? Quanto alla mia reazione quando l'ho vista, ti assicuro che ho semplicemente preso freddo. Mai sentito parlare di coincidenze e di mal di pancia?». In quel momento, Alycia ringraziò le sue doti di attrice. Mentire a Eliza era l'ultima cosa che avrebbe voluto, ma era necessario per proteggere Rachel.
«Va bene, scusami. Ti credo. È che mi sembri turbata.». Alycia chinò il capo. Odiava il modo in cui Eliza riusciva a leggerla, a capirla. Dovette fare uno sforzo monumentale per non cedere e raccontarle tutto.
«Vedere quella ragazza stare così male mi ha riportato alla mente vari ricordi.» si limitò a dire, evasiva. In fondo, non era una bugia. Pregò che Eliza la lasciasse andare. Non ce la faceva più.
«Se ci fosse qualcosa che non va me lo diresti, vero?» domandò invece la bionda. "Che palle, Taylor." imprecò mentalmente Alycia.
«Certo.» rispose. Un'altra bugia. Quella era una tortura bella e buona. Eliza le sorrise. Poi la strinse a sé, senza preavviso. In altri tempi, Alycia si sarebbe beata di quell'abbraccio, ma ora quel contatto non le procurava altro che bruciore e dolore.
«Ti voglio bene.» sussurrò Eliza, per poi schioccarle un bacio sulla fronte.
«Buonanotte.» si congedò infine, rientrando nella casa mobile e lasciando Alycia da sola, in preda a mille dubbi e domande.

Crying Over YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora