Sento lo sguardo di Draco bruciarmi addosso ed incomincio a correre, più forte che posso.
Questa volta ho chiuso con lui.
Per sempre.
Forse avrei solo dovuto ascoltare gli altri, questa è la verità.
Sento draco urlare, ma non mi giro nemmeno, continuo a correre.
È come se non esistesse per me.
Lo sento urlare più forte, sta per raggiungermi, credo.
Finirà per svegliare tutti quanti, e a lui nemmeno importa.
'Fermati, immediatamente.' mi ordina.
Mi giro di scatto verso la sua direzione e noto con piacere che ha un espressione esasperata.
Tanto meglio.
'lascia che ti spieghi.'
Urla, ma è così lontano che riesco a malapena a sentirlo.
L'ho quasi seminato.
Bene.
'Ti troverò, cazzo.Puoi starne certa' aggiunge.
'SHHH!Dica al suo amico che qui stiam cercando di dormire, abbiate un po' di educazione, per Dio.'
Inciampo per terra e sussulto per lo spavento.
Chi diamine ha parlato?
Mi guardo intorno ma sono sola, è tarda notte e il corridoio è totalmente al buio.
Sto incominciando ad avere seriamente paura.
'E' Sir Cadogan che parla.Sciocchina.'
Tiro un sospiro di sollievo.
Certo, è il ritratto del Sir Cadogan che parla, come se fosse una cosa normale.
Beh, lo è, per chi vive da sempre ad Hogwarts. Io devo ancora abituarmici.
Mi scuso e riprendo a correre verso il mio dormitorio.
Spero solo di non incontrare gli scagnozzi di Draco.Salgo le scale di fretta e furia e mi accorgo che ho lo stomaco sottosopra.
Non devo più bere, accidenti.
Ho la nausea e mi gira la testa.
Arrivo nel mio dormitorio, giusto in tempo per depositare tutto l'alcol che avevo in corpo nel water.
Adesso sto decisamente meglio, ma ho bisogno di bere un succo di frutta, vomitare è sfiancante.
Mi accascio per terra e mi tengo la testa fra le mani quando sento qualcuno bussare alla porta.
Dio, dovevo chiudere la porta a chiave.
Non voglio che Draco mi riveda in queste condizioni, e soprattutto non ho voglia di parlare con lui.Sono troppo arrabbiata, lo riempirei di insulti.
'VATTENE VIA, TI PREGO.' lo supplico.
'Volevo solo sapere come stai...'
Cazzo.
E' hermione.
'Herm, scusami.Pensavo fosse-'
'Se ne sono andati tutti nei loro dormitori, tranquilla.Nessun'altro può entrare.'
'Ah, emh...okay.' sibilo mentre cerco di scandire per bene le parole e non farle capire che sto male.
Non voglio farla spaventare.
'Va...Va tutto bene mary?Vuoi che entri in bagn-'
'NONONO, STO BENE.
Ho solo bevuto un po' troppo, tutto qui.
Esco subito' rispondo.
'Ti preparo una tazza di tè nel frattempo.'
Dice Hermione mentre la sento allontanarsi.
Dopo qualche minuto esco dal bagno e scendo le scale, con un po' di fatica.
Spero solo che tutti siano andati a dormire, ho un mal di testa assordante e non sopporterei le infinite domande di Harry o Ron...o chiunque altro.
Finalmente arrivo in salotto e mentre Hermione prepara il tè mi siedo di fronte al camino e cerco di distrarmi dal pensiero di Draco insieme a Katie.
Ma non ci riesco.
Li immagino insieme ed impazzisco.
'Quando capirai che lui ama solo se stesso?'
La voce di Harry mi riscuote dai miei pensieri.
Mi giro di scatto ed è all'impiedi dietro di me, sembra così...serio.Ma cambia espressione non appena mi guarda negli occhi.
'Harry, ti prego.Non è il momento adatto' sibilo senza dare troppe spiegazioni.
'Devi mangiare qualcosa.Sei pallida, tremi e hai bevuto troppo prima...' Fa una pausa e riprende.
'Vorrei solo averti conosciuto prima di lui.Riesce a distruggere ogni cosa che tocca.'
Farfuglia mentre si slaccia la cravatta.
Sembra esasperato.
Rimango in silenzio, non ho la forza di ribattere.
Per quanto io possa odiare Draco in questo momento, so che Harry sta dicendo solo una marea di stronzate.
Draco non è come tutti credono, e lo so per certo.
'Harry, abbiamo l'allenamento di quiddicht domani.Domenica giochiamo contro i serpeverde, non vorrai mica perdere sotto gli occhi di Malfoy, non è vero?' mormora Ron mentre scende le scale.
Dio, sembra che tutto giri intorno a Draco.
Mi giro di scatto e noto che Ron è già in pigiama.Sembra stanchissimo.
'Miseriaccia Mary, ti abbiamo cercato per tutta la serata.Dov'eri?' chiede accennando uno sbadiglio.
'Fraternizzava con il nemico.' mormora con tono dispregiativo Harry.
Credo mi odi, in questo momento.
Guardo Ron e faccio spallucce.
'Harry, sta esagerando.Forse ha solo bevuto un po' troppo questa sera.'
Lo rimprovera Ron.
'E non è l'unico.
A letto, tutti quanti.
Tranne Mary.
Lei andrà solo dopo che avrà bevuto il tè che le ho preparato.E mangiato qualche biscotto.'
Dice Hermione accennando un sorriso.
'Oddio, no.I tuoi biscotti no...' ridacchia Ron.
'A LETTO, TUTTI E DUE!' ordina Hermione e dopo qualche lamentela da parte di entrambi, rimaniamo sole.
Bevo il mio tè e mi complimento con Hermione, anche i biscotti erano deliziosi.
'Spero solo che tu ti renda conto che questa è una situazione molto più grande di te...
Forse adesso ti sembrerà facile, certo.
Ma capirai più avanti che questa non è la vita che avevi laggiù.
Quì è tutta un'altra cosa.
Tu non saprai nulla di 'colui che non dev'essere nominato', vero?' mi chiede Hermione mentre incomincia a salire le scale.Io la seguo.
Ha un espressione seria.
Ma di che diamine sta parlando?
Ricordo solo la lettera di mia madre...diceva qualcosa del tipo : 'l'abbiamo fatto per proteggerti.
Ma proteggermi da cosa?
In effetti per tutto questo tempo ho cercato di dare delle risposte a quella domanda.
Ma non ne ho trovato nemmeno una.
Nel frattempo arriviamo nella nostra camera e stiamo attente a non svegliare le altre ragazze.
'Hermione, non so di cosa tu stia parlando.
So solo che mamma era una strega, e che mi hanno tenuto lontano da Hogwarts per proteggermi.
Ma è sempre stato tutto così...strano nella mia famiglia.
Troppi segreti.'
Sibilo cercando di non far sentire a nessuno la nostra conversazione, come se fosse un segreto di stato.
'Bene, domattina ne parleremo.
Gli altri saranno agli allenamenti di quidditch, quindi avremo tutto il tempo per noi.
Adesso dormi, sarai stanchissima.'
Dice mentre si rimbocca le coperte.
No, aspetta, voglio saperne di più.
'Hermione, possiamo parlarne adesso?Ti prego!' la supplico.
Ma lei si è già addormentata.
Come non detto.
Adesso non riesco a dormire, ho troppa voglia di saperne di più su 'colui che non dev'essere nominato'.
Che modo strano di chiamare una persona.
Provo ad addormentarmi ma il mio telefono vibra da sotto il letto.Che strano...
Guardo lo schermo: è mio padre.
Grazie a Dio, questo vuol dire che sta meglio.Rispondo subito.
'Pronto?Papà?Stai meglio?Corro subito da te!' sibilo, cercando di non svegliare hermione.
Sono così felice.
'Ehilà, ciao tesoro...E' tanto che non ci sentiamo, non credi?'è una voce familiare.
Ma non è papà.
Cazzo.
Incomincio a tremare e mi si rizzano i capelli.
Ancora lui.
Sento il mondo cascarmi addosso.
E' Christian.
'Christian' balbetto.
Perchè ha il telefono di mio padre?
Ho quasi un mancamento.
Il cuore sembra esplodermi dal petto e il sangue ha smesso di affluirmi al volto.
Sono così confusa.
'Ti starai chiedendo perché ti ho chiamata.
Non è così?' lo sento ridacchiare.
'Sì.' Rispondo di getto.
Devo mantenere la calma, mio padre sta bene.
Deve star bene.
'Ho fatto quattro chiacchere con tuo padre.Sai,come ai vecchi tempi.Quando tutti noi eravamo felici.'
COSA?!Come ha fatto ad entrare nella sua stanza?
'Christian, ti prego, non fargli del male.Verrò io, se è quello che vuoi.'sussurro mentre cerco di controllare la paura.
'Bene.Adesso mi starai a sentire, troia.
Tu mi hai rovinato la vita.
Da quando te ne sei andata con quel bastardo sei diventata il mio chiodo fisso.
Ho provato a distrarmi, a non pensarti, ma non c'è rimedio.
L'unico modo che ho per poter trovare un po' di pace è riaverti qui con me.'
L'odio e il disprezzo nella sua voce mi fa rabbrividire.
E' impazzito, totalmente.
'Christian, cosa vuoi da me?'
'Voglio che lasci quella scuola di merda.
Tu e tutte quelle stronzate, è un epoca passata.
Io sono il tuo futuro.
Voglio che entro un ora vieni qui da me.
Non tornerai mai più in quel posto di merda.'
Dice mentre lo sento ridacchiare.Sento anche la risata di una ragazza...
Una risata che mette i brividi.
'Christian, devi darmi tempo.Non ce la farò mai in un ora!'
Scoppia in una risata isterica.
'Hai un ora e mezza.
Fattela bastare.
E non dirlo a nessuno o tuo padre e anche il tuo amato Draco...ne pagheranno le conseguenze.
Se entro un ora e mezza tu non sarai qui, preparati a dire addio al tuo caro papà.
Non dirlo ai tuoi compagni, non dirlo a quello stronzo del tuo ragazzo, non dirlo ai tuoi professori.Se lo farai, lo verrò a sapere.'
Ringhia a denti stretti.
Come può venire a saperlo?
Sono ad Hogwarts, nessuno lo conosce qui.
Nessuno mi farebbe una cosa del genere.
Chi mai potrebbe aiutare Christian?
'Hai capito?' mi chiede con tono severo.
Cerco di rispondergli ma sono in preda al panico e le parole mi serrano la gola.
'HAI CAPITO, SI O NO?' grida nuovamente.
'Si...' balbetto mentre delle lacrime mi cadono lungo il volto.
'Meglio.Porta il telefono con te, c'è un microchip installato.
Posso controllare ogni tuo movimento.'
Respiro a fatica.
Come diamine ha fatto ad installare un microchip nel mio telefono?E soprattutto, quando l'ha fatto?!
'Christian, ho bisogno di più tempo!Devo stare attenta non farmi scoprire, dammi più tempo!' lo imploro. Mi sento soffocare.
'Sbrigati.O lo ammazzo.Prima lui, poi il tuo amato Malfoy.'
Cade la linea e fisso il telefono per qualche minuto.
Vorrei alzarmi e urlare.
Perchè tutto questo a me?Perché!
E se fosse tutta una trappola?Forse lo preferirei, almeno mio padre non sarebbe in pericolo.
Penso di essere sul punto di vomitare di nuovo, ma chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, cercando di controllare la mia ansia.
Analizzo tutte le possibilità cercando di mantenere la calma.
Dovrei dirlo ad Hermione?Potrei metterla in pericolo.
Dovrei chiamare la polizia?Ah, giusto.Non posso.
Dovrei dirlo a Draco?Peggiorerei solo la situazione.
Christian ha detto di non avvertire nessuno, o lo verrà a sapere.
MA ALLORA COSA DEVO FARE, COSA!
Sto per impazzire.Ho bisogno di tempo per pensare.Afferro la mia bacchetta e mi dirigo verso la porta.
'Dove stai andando?' è hermione.
L'ho svegliata, accidenti.
'Herm, devo solo prendere una boccata d'aria fresca.' Mento.
'A quest'ora della notte?Non vorrai mica farti espellere!' mi ammonisce.
'Starò attenta'.
Lei mi guarda perplessa, e sul suo viso si legge la preoccupazione mentre mi guarda correre via.
Mi precipito verso la stanza delle necessità.
Esco di fretta dal mio dormitorio ma appena chiudo la porta sbatto contro qualcuno e lancio un piccolo urlo, dallo spavento.
Alzo lo sguardo ed è Viktor, uno dei bodyguard di Draco.Mi sta fissando.
'Signorina...Il signor Malfoy la sta cercando.Può seguirmi, per favore?'
Cazzo.
Questo peggiora definitivamente la situazione.
'Viktor,non mi sento bene.Può avvertire il signor Malfoy che lo aspetterò qui?'
devo pur trovare un modo per scappare.
'Certo signorina.Chiamerò uno dei miei uomini che lo avviserà, un attimo.'
Bella mossa, Viktor.
'La prego, non perda tempo.Lo vada ad avvertire di persona.Io aspetterò qui.'
Lui aggrotta il sopracciglio sinistro, sembra titubante, ma alla fine annuisce e lo vedo allontanarsi.
Grazie a dio.
Aspetto qualche minuto ed incomincio a correre, mentre la testa mi si riempe di pensieri.
Devo tornare a casa, mettere al sicuro mio padre...e non tornare mai più qui ad Hogwarts, fantastico.
Provo a non scoppiare in un pianto isterico, ma non ci riesco.
Hogwarts è casa mia ormai.
Mi si appanna la vista e provo a mantenere la calma.
Respira Mary, respira.
Devo tenere Draco lontano da tutta questa situazione.
Devo tenerlo al sicuro.
E devo salvare mio padre.
Devo proteggerli entrambi.
Ho bisogno di tornare nel mio mondo, adesso.
Prima che sia troppo tardi.
Come se Hogwarts potesse ascoltare le mie preghiere, mentre cammino la parete si frantuma: ecco la stanza delle necessità.
Chiudo gli occhi ed entro velocemente, spero che nessuno mi abbia visto.
Adesso devo solo trovare l'armadio svanitore al più presto.
In preda al panico percorro tutta la stanza correndo, la ricordavo più piccola.
Mentre cammino inciampo su qualcosa di duro.
Abbasso gli occhi ed è una pistola;che strano.
Si trova di tutto qui...
Dopo un attimo di esitazione, decido di raccoglierla.
Forse potrebbe servirmi...
In questi momenti vorrei aver maggior conoscenza della magia, in quel modo potrei difendermi con degli incantesimi.
Ma purtroppo, non sono ancora pronta.
Nascondo la pistola dentro la divisa e continuo a correre in cerca dell'armadio svanitore.
Controllo l'orologio.
È passata più di mezz'ora da quando Christian mi ha chiamato.
Continuo a correre e finalmente trovo l'armadio.
Grazie al cielo.
Apro la porta e mi ci chiudo dentro.
Dopo pochi secondi una luce gialla mi costringe a chiudere gli occhi e sfioro lo specchio.
Mi do una spinta e cado dentro il bagno di casa mia.
Alzo lo sguardo e di fronte a me c'è una donna vestita di nero,con un cappello verde che le copre il volto.
Ma chi è?
'Non penserai che Christian abbia fatto tutto questo da solo.Sapevo che eri stupida...ma non avrei mai immaginato così tanto' mormora con aria di disprezzo.
Non posso crederci.
Non può essere lei.
'Spero che tu abbia salutato per l'ultima volta il tuo amato draco.Perchè non lo rivedrai mai più.'
Mormora mentre solleva lentamente il cappello dal viso.
Riesco a sentirla sghignazzare.
'Si, sono proprio io.
Pansy Parkinson.
E oggi distruggerò questo dannato specchio.
La tua storia d'amore è durata fin troppo'No, ti prego...
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'Just a Boy'
Fanfiction'Prima d'ora nulla aveva davvero un senso. Fin quando non vidi i suoi occhi.' ❤️🔥 MariaElena ha 17 anni ed è una semplicissima studentessa al 4 anno di liceo classico. Da sempre crede che il mondo in cui vive non le appartenga del tutto. Uno stra...