2)La sciarpa

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'Eccoti finalmente.Perché ci hai messo così tanto?' chiede con aria preoccupata.
'Christian , perché non andiamo e basta?' sbotto.

'Ti aspetto per cena?' chiede mio padre.
'Si, certo' rispondo immediatamente.
È stata una giornata pesante, ho bisogno di mettermi a letto e ascoltare un po' di buona musica.
'In realtà abbiamo altri progetti per questa sera' dice christian, guardandomi.
Guardo mio padre e faccio spallucce.
'Scusami papà'
'È okay amore.Ti aspetterò sveglio, porta la sciarpa di mamma, c'è fresco fuori'
So che ama ancora mia madre, nonostante ci abbia lasciati da soli, di punto in bianco 17 anni fa. Quando mi parla di lei provo una rabbia assurda.Perchè è partita lasciandoci soli? MAI nessuna lettera, nessuna chiamata.
NIENTE DI NIENTE. Soffoco la tristezza e il pianto con un sorriso.
'Si papà, prendo la sciarpa ed esco'
'Ti aspetto in macchina, e sii veloce' grida christian. Saluta mio padre ed esce di casa. Hanno un bel rapporto, davvero. Mio padre e christian, intendo.Guardano le partite insieme, spesso lui cena qui da noi.È come se fosse il fratello che non ho mai avuto.
'Arrivo chri' dico.
Salgo le scale ed entro in camera mia.Prendo la sciarpa. Anche se odio ammetterlo, ci sono affezionata. È una sciarpa abbastanza strana in realtà, ha uno stemma che raffigura  un leone e i suoi colori sono il rosso scarlatto e l'oro.
I miei colori preferiti.
Scendo le scale e vado a salutare mio padre.
'Christian ti aspetta fuori' mi informa mio padre.
'Vado a raggiugerlo.A dopo'
'A dopo, non fare tardi' mi sorride.
Esco di casa e corro da christian, apro la portiera della macchina e mi siedo.
'Tu mi nascondi qualcosa, ti conosco troppo bene.' mi guarda, sembra così serio.
Non l'ho mai visto così preoccupato.
'Non ho nulla da nascondere, mi conosci. La cosa più emozionante che io possa fare è uscire il sabato sera con te e alessia e fare un giro in centro nel nostro piccolo paesino.
E mi sta bene così.'
Non è vero. Non è vero. Sai che in realtà vorresti scappare da tutto questo.
Penso fra me e me.
'Sei cosí pura. Così fragile. Così semplice. Farò di tutto per proteggerti dallo schifo che c'è lì fuori, te lo giuro' ripete christian.
'So proteggermi da sola, credimi' rispondo.
'Sei così tenera.Fai la dura , ma in realtà se ti abbracciassi adesso, son certo che scoppieresti in lacrime.So quanto odi questa città, i tuoi compagni e so anche che vorresti scappare da tutto questo.Credimi , farei le valigie in questo momento.Se solo tu mi volessi con te.'
scoppio in lacrime. dannazione, christian. queste parole sono come coltellate dritte al cuore.
perché non possiamo scegliere di chi innamorarci? perché dobbiamo sempre soffrire per amore?
'Sai che non voglio vederti piangere.Sai che non lo sopporto.'
mentre mi sussurra queste parole all'orecchio mi accarezza il viso. sento il suo respiro. si avvicina sempre di più, chiudo gli occhi. sta per baciarmi, le sue labbra sono sempre più vicine. cosa mi sta succedendo ?
non ho mai provato nulla per christian ma ho così voglia di baciarlo. chiudo gli occhi e mi avvicino. le nostre labbra stanno per toccarsi.
'Meriti di meglio. meriti uno come me'
mi risuonano nella mente le parole del ragazzo dietro lo specchio.
'ti innamorerai di me. stanne certa'
di nuovo la sua voce che rimbomba nella mia testa.
mi allontano subito da christian.
'Scusami, scusami . Non so cosa mi sia preso. Non volevo, credimi.' dice. è mortificato.
'ehi... non devi scusarti. è solo che, non credo sia giusto. sai che ti vedo come un fratello'
'lo so' risponde mente noto i suoi occhi diventare sempre più lucidi.
'puoi accompagnarmi a casa? si è fatto così tardi... mio padre sarà preoccupato' dico.
'certo'.
Mette in moto la macchina e partiamo.
durante tutto il tragitto appoggio la testa sul finestrino e guardo il cielo, sembra voglia piovere a momenti.Christian non ha parlato neanche una volta.Odio vederlo soffrire.
'arrivati' dice .
'già. ci vediamo domani a scuola chri' sospiro.
'a domani allora. aspetterò qui fuori fin quando non sarai entrata in casa.'
'okay. ti voglio bene chri'
'io molto di più. credimi'
gli lancio un ultimo sguardo e chiudo la portiera.corro verso la porta di casa mia, prendo le chiavi, apro il cancello saluto christian e chiudo la porta.salgo le scale ed entro nella mia stanza.
'Non può essere'
*urlo* tutti i miei vestiti sparsi, il letto sfatto, tutti i miei libri a terra.È come se qualcuno avesse frugato fra le mie cose.
Mi squilla il cellulare: è christian.
rispondo.
' non è il momento adatto christian.'
'volevo scusarmi per prima, non volevo spaventarti' dice.

'COSA TI HA FATTO?' una mano mi afferra per la vita da dietro. mi cade il cellulare delle mani, tremo e la mia schiena è piena di brividi.
'ti ho chiesto, cosa ti ha fatto. Rispondi cazzo!'
è lui. è il ragazzo dello specchio.
'vorrei dirtelo.ma non riesco a parlare' ansimo.
dopo queste parole, molla dolcemente la presa.
mi giro, alzo lo sguardo.
non posso crederci. è proprio lui. sembra un dio greco. è alto, altissimo. i suoi capelli sono biondi, quasi bianchi e sembrano incorniciargli il volto. i suoi occhi, così celesti...le sue labbra, sembrano dipinte.
le sue mani, affusolate, piene di strani anelli antichi.
prova a sfiorarmi il viso, io indietreggio. incomincio ad arrossire difronte a tanta bellezza.
Provo a parlare ma le parole rimangono incastrate fra le mie labbra.Incomincio a tremare, sono sopraffatta dalle emozioni.
Non sento più le gambe.Credo di  svenire a momenti.
'sei così fragile.' dice, e inarca il sopracciglio destro.
Mi accarezza dolcemente le labbra e poco dopo svengo fra le sue braccia.

'Just a Boy' Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora