«Piacere, sono Elaine.» Gli porse una mano, che lui esitò a stringere.
«È un piacere conoscerti» le sorrise. Dopo un imbarazzo iniziale, sembrò diventare sicuro di sé. «Namjoon mi ha parlato tanto di te.»
Era davvero un bel ragazzo, forse anche troppo per lavorare in una casa sperduta in Inghilterra. Perché non è diventato un attore o un idol in Corea con un viso così?
Era più alto di lei, ma poco più basso di Namjoon. Il suo viso era la parte più interessante: aveva gli zigomi alti, le sue sopracciglia erano curate e il suo mento era liscio, mettendo ben in evidenza la sua forma appuntita. Il naso era grande, rotondo e poco sporgente, Elaine lo trovò giusto per il suo viso. Gli occhi di Elaine poi caddero sulle sue labbra e rimasero a fissarle per alcuni secondi in più rispetto a tutto il resto. Erano piccole, gonfie come dei boccini di rosa e dello stesso colore di questi; le ricordarono due onde. I suoi capelli erano nerissimi, quanto i suoi occhi, e lisci cadevano sulla fronte, a coprirla.
«Davvero?» Non sapeva come rispondere e così si fece un po' indietro.
Namjoon si mise in mezzo. «Seokjin è il cuoco» le spiegò, nonostante lei lo sapesse già perché glielo aveva detto per messaggio.
«Sì, e se mai vuoi che cucini qualcosa di particolare, non esitare a chiedermelo. O se hai qualche allergia» aggiunse lui.
«Hyung» lo chiamò Taehyung, già seduto davanti al tavolo, «che hai cucinato per stasera?»
Seokjin gli si avvicinò ed Elaine poté smettere di fissarlo, andandosi a sedere nel primo posto libero.
Hoseok, seduto alla sua destra, le si avvicinò. «Allora?»
Elaine sapeva che Hoseok era in grado di farle quella domanda fino a quando lei non gli avesse risposto in modo soddisfacente. «Dopo cena» gli disse, arrendendosi.
«Wonshik-hyung non viene a cenare?» chiese Jimin. Elaine si guardò in giro, rendendosi conto solo allora che non erano presenti tutti.
«Ha detto che scende dopo» rispose Namjoon, passando il suo piatto a Seokjin, che lo riempì di riso.
Per fortuna la cucina di Seokjin non richiedeva l'utilizzo di troppo piccante, che lei detestava. I suoi piatti erano ben bilanciati da quel punto di vista. Furono, almeno quella sera, tutti piatti coreani. Le tornò in mente la bravura in cucina del padre di Namjoon (alla madre di Elaine era proibito cucinare) e si godette quel pasto in silenzio, mentre intorno a lei i ragazzi conversavano rumorosamente.
Grazie a quella cena poté capire alcune cose delle persone che la circondavano: Seokjin era il più grande, tutti infatti gli parlavano usando gli onorifici; Jungkook, Taehyung e Jimin si conoscevano già da tempo. Quest'ultima informazione era evidente dal modo in cui parlavano animatamente, senza usare alcun registro onorifico, e dalle battute che facevano tra di loro.
Si perse velocemente il succo della discussione e alla fine decise di non ascoltare nessuno in particolare. Eppure trovò piacevole stare tra loro. Da quello che sapeva erano tutti arrivati da pochi giorni, al massimo due settimane, eppure sembravano già a loro agio in quella casa. Seokjin, a capo tavola, stava dicendo qualcosa in modo molto animato. Namjoon stava rispondendo calmo ma deciso, Taehyung e Hoseok si intromettevano con battute stupide a cui ridevano solo loro. Jungkook sorrideva in disparte e Jimin interveniva solo di rado. Le tornò in mente il suo gruppo di amiche. Anche loro di solito si comportavano in quel modo. Le mancarono le loro uscite, negli ultimi mesi erano tutte state troppo impegniate tra l'università e il lavoro, quindi non si sedevano allo stesso tavolo da quasi un mese. E ora Elaine era partita per stare ad Heathersgate Hall e non le avrebbe viste per le prossime settimane.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...