La giornata era iniziata piuttosto bene. Quella notte Namjoon non aveva avuto incubi e Jin era finalmente riuscito a dormire tranquillamente. Quando era suonata la sveglia, si era stretto a Namjoon, che con una mano aveva fatto cessare quel rumore fastidioso.
Si erano salutati con un bacio e durante le ore successive non era successo niente fuori dal normale. A colazione si erano ritrovati tutti in sala da pranzo e Seokjin aveva canticchiato mentre cucinava.
Stava andando tutto bene.
«Oggi sembri parecchio felice, hyung.» Si voltò sorpreso verso Taehyung che era appena entrato da solo in cucina.
«Oggi sento che sarà una bella giornata!» gli disse sorridente. «Me lo sento.»
«Perché?» Taehyung gli si avvicinò e si mise a osservare la padella sul fuoco.
A dire il vero, non sapeva come rispondere a quella domanda. Che si trattasse di istinto o che fosse solo un suo desiderio, non aveva tanta importanza. «Perché lo so.»
Taehyung lo osservò in silenzio per qualche secondo, prima che Jin potesse capire la vera ragione che aveva spinto il ragazzo ad avvicinarsi alla sua cucina. In un momento in cui le mani del più vecchio erano occupate di lavoro, Taehyung si allungò per assaggiare quello che Seokjin stava cucinando.
«Non ci provare» gli intimò, ma Taehyung riuscì comunque a superare le sue braccia e a portare alla bocca una forchetta piena di cibo. Si allontanò orgoglioso, ignorando gli sguardi torvi che Seokjin gli stava lanciando.
La sua previsione parve avverarsi.
La mattina, subito dopo colazione, mentre una parte di loro era uscita per andare al supermercato, gli altri, Jin compreso, erano invece andati a parlare con il fantasma del vecchio.
Inizialmente, l'uomo aveva ripetuto loro le solite cose, ma Yoongi non si era arreso.
«Abbiamo già scacciato un fantasma, ci siamo riusciti» gli aveva detto brusco.
Lo spirito si bloccò per un istante, colto di sorpresa, aveva staccato le mani dal pianoforte e si era voltato verso i ragazzi con la bocca aperta. «Ci siete riusciti davvero» aveva detto infine. «Non è impossibile allora.» Aveva spostato lo sguardo verso il cielo scuro oltre la finestra.
«No, non lo è.»
Erano rimasti in silenzio per qualche minuto. I tre ragazzi si erano lanciati delle occhiate eloquenti e infine Yoongi aveva di nuovo parlato.
«Cosa ti tiene qui, John?»
Il fantasma aveva guardato verso di lui un'altra volta. «Io sarò l'ultimo.»
Capirono cosa stava per succedere, ma nessuno di loro poté impedirlo. Yoongi corse verso il fantasma e afferrò l'aria. Ormai erano solo loro tre.
«Per un pelo.»
«Ma è sparito per sua volontà? Ero convinto avessimo più tempo» commentò Namjoon.
Yoongi tirò fuori il telefono, che teneva in una tasca dei pantaloni, per vedere l'ora. «Sono le dieci precise. Vi ricordate che ore erano quando siamo venuti a parlargli l'ultima volta?»
Namjoon e Seokjin scossero la testa.
«Se volessimo fare le cose per bene, da domani dovremmo segnare non solo quando appaiono, ma anche quando svaniscono. Credo che questo ci possa dare un'idea precisa di quanto tempo abbiamo a disposizione con ognuno di loro» suggerì Yoongi, sebbene la sua espressione tradiva la poca motivazione che aveva di attuare il suo piano.
«Già» anche Namjoon sembrava condividere le sue emozioni.
Rimasero delusi anche per le ore successive, Yoongi provò a cercare i diari, con pessimi risultati. Inoltre, ad appesantire l'atmosfera già di per sé tesa, c'erano le costanti frecciatine che Namjoon ed Elaine si mandavano. Nessuno dei due sembrava voler fare il primo passo e parlare con l'altro per risolvere. Jin sentiva quanto quella situazione stesse ferendo Namjoon, sebbene lui cercasse di non darlo a vedere.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...