«Hoseok?» lo chiamò con gentilezza. «Stai ancora dormendo?»
Il ragazzo si voltò verso di lei, gli occhi ancora chiusi. «No.» La luce nella stanza era spenta da una ventina di minuti, ma Elaine non era ancora riuscita ad addormentarsi.
«Pensi che il fantasma se ne sia andato davvero?» disse la prima cosa che le era venuta in mente. Aveva il sentore che avrebbe passato un'altra notte in bianco, sperò che Hoseok potesse farle compagnia per un altro po'. Forse avrebbe dovuto accettare la proposta di Taehyung di festeggiare quella sera. Eppure in quel momento si era sentita stanca, non solo fisicamente ma anche mentalmente.
«Lo spero» la voce di Hoseok era assonnata.
«Già...» Si girò sulla schiena per guardare il soffitto. La stanza era completamente buia, le tende coprivano la maggior parte della luce, ma il cielo era coperto e il chiarore della luna non riusciva a raggiungerli nemmeno tra gli spiragli del tessuto.
Quella mattina si era svegliata molto presto, avrebbe dovuto addormentarsi facilmente, eppure era ancora sveglia. Ripensò al lungo viaggio in macchina che aveva fatto per arrivare fino a Londra. Rivedere la sua amica era stato davvero piacevole e allo stesso tempo si era sentita triste, soprattutto quando se ne era dovuta andare. Si era sentita come se finalmente avesse riottenuto una parvenza di normalità ed essere catapultata di nuovo nel caos di Heathersgate Hall era stato come una doccia fredda.
Era tutto iniziato la sera precedente a quella appena passata, quando Namjoon le aveva spiegato il suo piano.
«Forse se ti vestissi e ti fingessi sua figlia, potremmo riuscire a farla andare oltre.»
Elaine lo aveva trovato subito un ottimo piano, davvero geniale. Aveva pensato a Leela, una ragazza conosciuta quando ancora andava all'università. La sua amica si era da poco laureata come costumista e aveva sempre avuto una passione per i vestiti d'epoca. Aveva quindi pensato che fosse probabile che avesse almeno un abito dell'epoca giusta.
Che coincidenza perfetta. Si rigirò nel letto. Era davvero una strana coincidenza. Che fosse destino? Allontanò quel pensiero, non le era mai piaciuta quella parola. Non le piaceva l'dea che qualsiasi percorso fosse già scritto.
Quella mattina, lei e Jimin erano usciti da Heathersgate Hall verso le nove e appena arrivati in una zona in cui il telefono di Elaine aveva campo, aveva chiamato la sua amica.
«Elaine?» sentire la sua voce l'aveva fatta subito sorridere.
«Hey Leela, come stai?» Una parte di lei voleva piangere e dirle tutto, ma dovette trattenersi, aveva una missione da portare a termine.
«Io bene... ma tu? Non ti stai facendo sentire in 'sti giorni. Tutto a posto?»
Jimin era seduto in auto, lei era uscita e si era appoggiata alla portiera.
«Sì, qui tutto bene» mentì.
«Che ci fai sveglia a quest'ora?»
Elaine dovette fare un respiro profondo, sapeva che le stava per chiedere molto e si sentì subito in colpa. «Ho bisogno di te, Leela... mi dovresti fare un favore» si sforzò di rimanere calma.
«Oddio, tu che mi chiedi un favore? È arrivata la fine del mondo?»
Elaine si mise a ridacchiare.
«Hai per caso dei vestiti di fine ottocento? Mi servirebbero oggi stesso. Leela se ti sto chiedendo troppo... sono disposta a pagarli. È urgente.»
La sua amica esitò a risponderle. «Sì, dovrei avere qualcosa. Ma per cosa ti serve?»
«È una lunga storia. Probabilmente ve lo dirò quando ci vediamo tutte insieme».
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...