Namjoon propose davvero di girare tutta la casa in cerca di fantasmi e Seokjin si lamentò fin da subito di quella proposta. Visto che avevano tutta la giornata a disposizione avrebbero fatto con calma, prima avrebbero controllato l'interno e poi sarebbero passati al giardino.
Taehyung, purtroppo, dovette andare a lavoro, li lasciò con la promessa che avrebbe chiesto dei giorni di malattia; Jimin lo accompagnò, non volevano rischiare di non aver la macchina per tutto il giorno.
Si divisero in due gruppi, entrambi da tre persone. Lasciarono scegliere alla sorte, Elaine finì con Jungkook e Yoongi, loro avevano il primo piano; Seokjin, Namjoon e Hoseok il secondo; il terzo lo avrebbero fatto insieme.
«Mi raccomando» stava dicendo Namjoon, lo sguardo intenso e la voce seria. «Walkie-talkie per ogni evenienza.»
Erano nell'atrio, Hoseok e Seokjin già sui primi scalini per salire al piano superiore, Namjoon ancora vicino a Elaine. «Per favore, scrivete tutto quello che vedete e sentite» chiese loro Elaine, poco prima aveva lasciato a Hoseok una penna e alcuni fogli.
«Ci teniamo aggiornati.» Namjoon salutò i due ragazzi dietro Elaine con un cenno della testa. «Stai attenta» le mormorò, prima di girarsi e andare verso le scale.
«Anche voi» sussurrò lei di rimando, preoccupata da quello che sarebbe potuto succedere mentre non era vicina a loro.
Quando i tre ragazzi furono scompariti dalla sua vista, Elaine fece alcuni passi indietro e si girò a guardare Yoongi e Jungkook. Yoongi non sembrava aver dormito, i suoi occhi erano segnati da profonde occhiaie e le sembrarono cupi, la sua pelle era bianchissima, facendolo quasi sembrare un cadavere. Osservandolo velocemente Elaine pensò che non lo aveva ancora visto mangiare.
«Iniziamo da là» disse Yoongi, la sua voce era profonda, e indicò il corridoio a sinistra dell'atrio, quello in cui si trovava la biblioteca.
Jungkook annuì con sicurezza ed Elaine cercò di imitarlo, anche se non riusciva ad essere calma quanto lui. Camminarono tutti e tre molto vicini, Yoongi un passo avanti. Si osservarono intorno sospettosi, cercando di cogliere ogni movimento in quel corridoio dove invece tutto sembrava immobile. Niente faceva pensare che ci fosse qualcuno o qualcosa oltre a loro.
Superarono le prime porte, Yoongi pareva voler partire dalla sala in fondo al corridoio. A pochi passi dalla porta con il cartello "Sala 1", Elaine si fermò.
«Lo sentite?» Era una melodia cupa e triste, suonata al pianoforte. Come aveva fatto a sentirla solo lì e non fin dall'inizio del corridoio? Quel suono proveniva da davanti a loro, da quella stanza.
«Sì» le rispose Yoongi, guardandola negli occhi. «Erik Satie, Gymnopédie No. 1.» Elaine lo osservò un attimo. Yoongi non aveva esitato e aveva riconosciuto subito la canzone, nominandola con il suo nome corretto. Forse era un amante della musica classica, forse era tra le informazioni che Namjoon o Hoseok le avevano dato e lei se ne era dimenticata.
Si rese conto che stava divagando e cercò di tornare concentrata. Si voltò verso la stanza. Elaine ripensò a quello che le aveva detto la sera prima: era proprio in quella stanza che aveva visto il fantasma di un uomo.
Ripresero a camminare; quando Yoongi mise una mano sul pomello della porta, Elaine fece un respiro profondo. Lo girò lentamente, quasi non volesse aprire quella porta. Il rumore del pianoforte si fece più forte, inondando tutto il corridoio.
La Sala uno era una stanza abbastanza piccola, forse poco più grande della biblioteca. Le pareti erano di quello stesso verde acqua che aveva visto in altre camere. Una parete era occupata per metà da una libreria di mogano alta fino al soffitto e da un giradischi. Al centro della parete opposta si trovava un grande camino, sovrastato da uno spazio vuoto, probabilmente in precedenza occupato da un grosso quadro. Un lampadario di enormi dimensioni pendeva dal soffitto, Elaine pensò che le ricordasse un albero dalla corteccia dorata, i rami di ottone culminavano in foglie costituite da lampadine a goccia.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...