Stava camminando al fianco di Taehyung e Jimin, la stavano portando nella stanza dove il primo stava catalogando i quadri. Non era ancora mai stata all'ultimo piano, tutti le avevano detto che non era niente di speciale e che non c'era molto da vedere lì.
Passarono di fianco alla porta verde del secondo piano, quella che il giorno prima aveva attirato l'attenzione di Elaine. Era ancora chiusa, silente. Non che si aspettasse di trovarla aperta. Non sapeva nemmeno spiegare perché la trovasse interessante. Che fosse il colore strano della porta, l'unica ad essere stata dipinta di un colore diverso? Forse stava solo cercando di trovare qualcosa di interessante e misterioso in quella casa, di modo da poter rendere quel soggiorno un minimo intrigante.
Il terzo piano era molto simile a quello precedente: un lungo corridoio su cui davano parecchie stanze, Elaine non provò nemmeno a contarle. Quella parte della casa era poco luminosa, vide solo una finestra alla fine del corridoio, e le lampadine erano poche, posizionate in alto e lontane tra di loro.
«Eccola!» Taehyung indicò una porta alla loro destra, non era particolare, ma Elaine trovò curioso che il ragazzo l'avesse chiusa a chiave. «Benvenuti» canticchiò con voce profonda e morbida. Elaine fece davvero caso alla suo voce solo in quel momento. La voce di Taehyung era davvero piacevole da ascoltare. Era molto maschile, quasi in contrasto con il suo aspetto infantile, sapeva renderla seducente, profonda e morbida. Elaine non seppe come altro definirla, morbida. Come la carezza di una persona amata quando sta sorgendo il sole.
La porta si aprì su una stanza non molto grande e dalle solite pareti in legno. La stanza era in un perfetto ordine, sul pavimento non c'era nemmeno un briciolo di polvere. Elaine pensò che la tenesse pulita costantemente. Le pareti erano spoglie e c'era solo una finestra, dal lato opposto dell'entrata, che dava sulla facciata di Heathersgate Hall. Al centro della stanza, sopra due tavoli bianchi, erano stati lasciati due quadri. Taehyung andrò dritto e confidente verso di questi. Jimin lo seguì con passo lento mentre, come Elaine, si guardava intorno. Vicino alla parete a destra si trova uno strano mobile: era aperto, formato da delle sbarre di quello che sembrava metallo e tra queste erano stati diligentemente posizionati altri quadri.
«Oh, quelli sono i quadri che ho già esaminato» le spiegò Taehyung, che aveva notato il suo sguardo. «Questo invece è quello che ho appena iniziato a guardare» continuò a dire, parlando di uno dei due quadri sul tavolo. Elaine si avvicinò a lui. Il quadro in questione era abbastanza grande, probabilmente quasi un metro di larghezza. Ritraeva una donna seduta vicino ad un clavicembalo, indossava una lungo vestito blu e stava guardando lo spettatore. Intorno a lei, forse per ascoltarla, si erano radunati dei bambini. Elaine non era mai stata un'esperta di storia dell'arte, quindi non seppe dire di che periodo fosse e si era già dimenticata quello che Taehyung le aveva detto a riguardo. Trovò però evidenti i segni del tempo: i colori erano spenti, coperti da uno strato di sporco. Per quanto ne sapeva lei, non le parve troppo rovinato.
«Si trovava in una delle stanze al piano terra» stava dicendo Taehyung.
«Come li sistemerai?» gli chiese Elaine incuriosita.
«Li devo portare dove lavoro, non posso lavorare qui perché è troppo umido e ho bisogno di un sacco di prodotti che non mi conviene portare dietro».
«E dove lavori?» incalzò, spontaneamente interessata. Era la prima volta che le capitava di conoscere qualcuno che facesse quel tipo di lavoro e lo trovò estremamente intrigante. Era pronta a fargli mille domande per soddisfare ogni suo singolo dubbio.
A Taehyung tutto quell'interesse sembrò fare piacere. «Non troppo lontano da qui. Lavoro con l'università dove ho fatto il tirocinio e mi occupo di restaurare dipinti come questi. Non lavoro solo, ma visto che conosco il proprietario me ne occupo soprattutto io» le rispose, il sorriso sulle labbra.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...