Hoseok si era addormentato appena aveva toccato il letto, ma Elaine no. Rimase sveglia tutta la notte. Qual era stata l'ultima notte in cui aveva dormito bene?
Si sedette a terra, non troppo lontana dal letto. Hoseok stava russando dietro di lei. Si rannicchiò su se stessa e appoggiò il mento sulle ginocchia. Aveva esagerato? Forse non avrebbe dovuto urlare contro di loro. Eppure in quel momento le sue emozioni erano diventate insostenibili. E anche ora che si trovava in quella stanza al buio, si sentiva ancora oppressa. Il petto le faceva male e gli occhi le bruciavano ancora.
«Povero Jimin» sussurrò a voce bassissima. Non c'era ragione per non pensare che quello che aveva visto non fosse reale. Si grattò le braccia agitata.
Non voleva continuare a pensarci, eppure quelle immagini continuavano a ripetersi nella sua mente. Cercò di chiudere gli occhi e pensare ad altro. Zahira comparve di nuovo tra i suoi pensieri ed Elaine ebbe improvvisamente un istinto strano. Aprì gli occhi e cercò nel buio il suo computer. Bloccò lo sguardo sull'armadio e si ricordò che lo aveva lasciato lì. Si alzò in piedi e lo prese, cercando di non fare rumore.
Visto che quelle immagini continuavano ad infestare la sua mente, forse se le avesse scritte se ne sarebbero andate. Davanti alla pagina bianca di word esitò un attimo. Chiuse gli occhi, mentre stringeva i pugni, e lasciò che i ricordi che aveva visto prendessero il posto di ogni dubbio.
Sta camminando, è sera tardi, non ha una metà precisa. Tra le mani un sigaro, glielo ha mandato suo fratello come regalo, è cubano. I corridoi della casa sono vuoti e silenziosi. Trova piacere nell'attraversarli. Si sente calmo, probabilmente è merito del sigaro.
Elaine.... No non è lei, deve staccarsi.
Riprendere coscienza del proprio corpo non è facile in un ricordo. Le immagini scorrono veloci e la mente di Steven e quella di Elaine cercano di mischiarsi, e la ragazza nel tentativo di separarsi si sente come immersa in un mare di colla. Elaine si concentra, è importante. Cerca di pensare al proprio corpo, di visualizzarlo nella mente, mentre i suoi occhi sono ancora quelli di Steven. Le sue braccia...Cerca di muoverle, un passo e forse potrà uscire da quella testa. Ci vuole uno sforzo enorme, ma alla fine Elaine si stacca.
Steven si trova al terzo piano, è da tre ore che sta facendo avanti e indietro per la casa. Lo rassicura.
Elaine lo osserva. Steven ha sui trent'anni in quel ricordo; è un uomo robusto, ma si vede che non si sta più tenendo in forma. I suoi occhi sono vuoti quanto quelli del suo fantasma, sono diversi solo per il loro colore: un marrone molto chiaro. Non si taglia la barba da giorni e ora è arrivata a nascondergli il mento. Elaine si chiede quanto lui e il fratello si assomiglino.
Vorrebbe continuare a osservarlo ancora un po', ma un rumore improvviso alla fine del corridoio li fa girare entrambi. È un suono che dura appena un attimo, Elaine non riesce a capire cosa sia. Steven non sembra spaventato. È già a conoscenza dei fantasmi? L'uomo riprende a camminare come se niente fosse. Elaine lo segue.
Arrivano alla fine del corridoio, Steven si gira su se stesso e inizia a tornare indietro. Arrivano all'angolo dall'altra parte del corridoio. È da lì che hanno sentito il suono.
Steven lo gira senza esitazione. Per poi bloccarsi, il sigaro fermo nella mano a mezz'aria.
Si trovano davanti una donna: i capelli bianchi le cadono sul volto, sembrano bagnati, come tutto il suo lungo vestito. Elaine prova un fitta di terrore, quel fantasma non è Emily.
«Siete un'allucinazione?» chiede Steven a voce alta. Elaine trova bizzarra la sua reazione, è troppo calmo. Adesso che non è nella sua mente non riesce a sentire i suoi pensieri.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...