Namjoon si alzò in piedi, tutti si erano accalcati intorno a lui.
«Che cosa hai visto?» chiese subito Elaine, preoccupata.
«Sua figlia» la voce di Namjoon era triste.
«Cosa?»
Posò degli occhi lucidi sul volto della sorella. «Sua figlia è scappata di casa e non è più tornata. È lei che sta aspettando.»
«Sua figlia?» Elaine sembrò quasi delusa dallo scoprire che la storia che si era immaginata non combaciasse con la realtà.
Namjoon annuì, il suo sguardo era puntato in alto, nel cielo scuro. «L'ha abbandonata e lei sta ancora aspettando.» Jimin intuì subito che quelle parole avevano un significato personale per Namjoon, lo vide dall'ombra di malinconia che aveva velato i suoi occhi. Sfortunatamente però non conosceva ancora quel ragazzo abbastanza da capire cosa ci fosse dietro.
Gli altri, invece, sembravano saperlo. Elaine gli strinse una mano, Yoongi e Seokjin si avvicinarono preoccupati, pronti ad abbracciarlo in caso di bisogno, anche Hoseok lo guardò con aria compassionevole. Jimin si rese davvero conto solo in quel momento che non erano un gruppo unito, e che forse non lo sarebbero mai stati.
Non potevano fingere che fosse diversamente.
Lui non aveva nessuna connessione con quelle persone. Guardò Taehyung e Jungkook, poi ritornò ad osservare gli altri.
Se fosse successo qualcosa di pericoloso poteva fidarsi del gruppo che aveva davanti? Lo avrebbero aiutato o sarebbe stato abbandonato? Forse fidarsi di loro ciecamente era stata la mossa sbagliata. Strinse con forza il braccio di Taehyung.
«Come hai fatto a non svenire?» chiese Jimin ad alta voce. Tutti si voltarono a guardarlo, ma lui non abbassò la testa.
«Non lo so.» Namjoon gli parve onesto, ma se stesse nascondendo qualcosa?
«Che sia perché lei si è offerta di farti vedere il suo passato?»
«Potrebbe essere.»
«Perché non ci pensiamo dentro, eh?» Hoseok sforzò un sorriso.
Anche quando rientrarono in casa, Jimin continuò a guardare le loro schiene. Ma forse, era la paura ad insinuare quei pensieri in lui. Guardò con attenzione Yoongi girarsi verso di loro per vedere se stessero bene. Probabilmente era vero che erano più forti da uniti, ma decise di non abbandonare quei pensieri funesti. Li mise da parte, nel caso in cui un giorno gli sarebbero potuti tornare utili.
Visto che era tardi decisero di andare al terzo piano e si riunirono tutti nella stessa stanza, ossia quella che condividevano Taehyung, lui e Yoongi, che era la più spaziosa. Era una camera semplice, molto simile a quella di Hoseok e Jungkook, con la sola differenza che uno dei due letti era un matrimoniale, condiviso da Jimin e Taehyung.
Appena entrarono, Yoongi si buttò sul suo letto, assicurandosi però di fare spazio a Namjoon che si sdraiò al suo fianco. Sembravano esausti. Jimin, Taehyung e Jungkook si sedettero sul letto grande; Elaine, Hoseok e Seokjin furono gli ultimi ad entrare, lei li aveva convinti a passare dalla camera accanto per prendere le carte da gioco. Jimin non era dell'umore di giocare, ma non avevano internet né altro da fare, così si spostò anche lui sul pavimento tra i letti.
«Sapete giocare a Uno?» chiese Elaine, mischiando le carte. Era seduta dalla parte opposta del cerchio rispetto a Jimin, Jungkook aveva scelto il posto accanto a lei. Jimin lo osservò attentamente. Se le fosse successo qualcosa, conoscendo Jungkook, lui non avrebbe esitato nemmeno un attimo ad aiutarla, ma lei avrebbe fatto lo stesso? Lo avrebbe protetto in caso di bisogno?
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...