Capitolo 53: Elaine

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Avevano festeggiato quando Jimin si era svegliato e aveva raccontato loro cos'era successo, seguito da scetticismo e incredulità. Elaine gli credette subito. Lo vedeva dal suo sguardo che non stava mentendo. Si dissero comunque che era meglio aspettare il giorno successivo per confermare che quel fantasma se fosse davvero andato via.

Elaine si svegliò presto anche la mattina successiva. Questa volta per colpa di Hoseok e Yoongi che si erano alzati, facendo troppo rumore. Così si era ritrovata a fare colazione e poi era di nuovo uscita in giardino per godersi uno degli ultimi giorni estivi prima dell'arrivo della pioggia. Si era seduta sulla panchina vuota accanto alla casa, Jungkook stava armeggiando nel giardino poco lontano da lei.

Lo sguardo perso nel vuoto, si mise a riflettere sulle parole che Jimin aveva detto loro la sera precedente: «Mi ha detto che sta arrivando una tempesta e che dobbiamo rimanere uniti». Che fosse una banale metafora? O si riferiva al meteo? Il cielo era sempre scuro. Era piuttosto ovvio che presto avrebbe piovuto. Cercò di trovare una spiegazione a quell'avvertimento per i minuti successivi.

«Noona! Elaine noona!»

Concentrata com'era nei propri pensieri, sussultò sentendo le urla di Jungkook. Si guardò in giro fino a quando non lo trovò fermo qualche metro davanti a lei. Appena i loro sguardi si incontrarono, il ragazzo le fece segno di avvicinarsi. Elaine lo guardò confusa, ma lui insistette e lei dovette raggiungerlo.

«Che succede?» gli chiese, iniziando a preoccuparsi.

«Hai con te il tuo quaderno?»

Elaine annuì, passandogli l'oggetto che si era portata dietro. Jungkook lo aprì con impazienza, cercando qualcosa in quelle pagine.

«Che succede?» gli chiese di nuovo.

Jungkook parve trovare quello che stava cercando e sorrise fiero. «Guarda!» le ripassò il quaderno. Era aperto nelle pagine in cui aveva disegnato la facciata di Heathersgate Hall. Elaine guardò il disegno ancora confusa.

«Hai visto?» le chiese Jungkook con sguardo eccitato.

«Cosa?»

«Guarda.» Le indicò un punto preciso del disegno. Elaine non notò niente di strano. «Ora guarda lì!» Elaine alzò la testa sulla facciata. E finalmente lo notò.

L'edera. L'edera stava sparendo.

«Solo ora ci sono arrivato!»

«A cosa?»

«Ho notato che l'edera stava sparendo solo dopo che abbiamo iniziato a scacciare i fantasmi!» Jungkook le stava parlando con voce energetica, persino il suo corpo, incapace di restare fermo, stava sprizzando felicità. «All'inizio non l'ho capito.» Elaine continuò a guardarlo confusa, ma anche lei lentamente, più lui si spiegava, più iniziava a cogliere quello che stava cercando di dire. «Quando siamo arrivati tutta la parte ad ovest era ricoperta, adesso non c'è più nulla. Ne abbiamo mandati via tre! Non può essere una coincidenza.»

Elaine spostò lo sguardo verso la facciata della casa. Non poteva negare l'evidenza. L'edera stava davvero sparendo. Guardando il muro non avrebbe mai detto che quei mattoni ne fossero stati infestati.

«Sta guarendo» sussurrò incredula. «Heathersgate Hall sta guarendo!» Rispostò lo sguardo su Jungkook e i due si guardarono gioiosi. Elaine, riempita di speranza, non resistette e lo abbracciò. Jungkook non si allontanò e la strinse forte contro di sé. Risero come due bambini.

Quando fu il momento di staccarsi, i loro sguardi rimasero intrappolati l'uno in quello dell'altra. Elaine, inebriata da quella speranza che le aveva annebbiato la mente, lasciandola spensierata e felice, non trovò scuse per resistere alla tentazione. Gli prese il volto tra le mani, mettendosi sulle punte, e avvicinò le loro labbra. Jungkook la strinse di nuovo con forza, facendole capire che anche lui aveva desiderato a lungo di rivivere quel momento.

Dead Leaves || BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora