«Stai bene?» le chiese Jungkook avvicinandosi a lei, che lo stava ancora esaminando sorpresa.
«Mm?» Si massaggiò il collo, improvvisamente agitata. «Sì, sì, sono solo un po' brilla» gli rispose.
Jungkook continuò ad avvicinarsi lentamente, fino a fronteggiarla. Elaine non disse niente e si spostò di lato, pensando che avesse bisogno di usare il lavandino. Il ragazzo rimase fermo davanti a lei. Se non era lì per usare i water o il lavandino, allora perché?
I suoi occhi erano fissati su di lei, le labbra schiuse, sul punto di parlare. Elaine aspettò in silenzio che dicesse qualcosa. «Ieri sera...» la sua voce era esitante. «Quando hai letto le mie carte... Quello che sto cercando di dire...»
Elaine ripensò alle parole che le aveva detto Seokjin alcune ore prima. Che potesse essere vero? Non poteva crederci e non voleva illudersi.
«Vuoi che te le legga di nuovo?»
Jungkook fece un'altra passo verso di lei, ormai erano poco distanti l'uno dall'altra. «No» rispose abbastanza sicuro. I suoi occhi erano fissi in quelli di Elaine, che non riusciva a spostare lo sguardo. Forse Seokjin aveva davvero ragione. Buttati, le sussurrò una voce nella testa. Tanto non lo rivedrai più. Quelle parole, vista la situazione in cui si trovava in quel momento (l'alcool ad annebbiarle i pensieri), furono abbastanza per darle coraggio. Elaine si allungò verso Jungkook e sfiorò le sue labbra con le proprie.
Durò un attimo. Appena si allontanò da lui, si pentì di quel gesto. Fece alcuni passi indietro, fino a scontrarsi con il lavandino. «Scusa» disse, sentendosi improvvisamente in colpa per quel gesto.
Jungkook la guardò sorpreso e per qualche secondo rimase immobile. E in quel tempo che passò prima che lui facesse qualunque cosa, i pensieri di Elaine si fecero più chiari. Aveva frainteso tutto. Aveva appena rovinato tutto. Magari era venuto a parlarle per chiederle consiglio in quanto unica ragazza in quel posto. Per quello, ora, la stava guardando con gli occhi spalancati. Lei, che aveva sempre dato valore al consenso, come aveva potuto fraintendere tutto e baciarlo?
Le venne da piangere. Se Namjoon e Hoseok lo fossero venuti a sapere... cosa avrebbero detto di lei? Non avrebbe dovuto dare ascolto a Seokjin. Chiuse gli occhi e si maledisse.
Ma prima che potesse riaprili, Jungkook aveva posato una mano sul suo volto e le loro labbra si erano di nuovo unite.
Aprì gli occhi e vide che stava succedendo davvero.
Jungkook si allontanò un attimo dalle sue labbra e i due si guardarono negli occhi, i volti ancora ad un centimetro di distanza.
«Mi piaci» le disse, questa volta con voce molto più sicura.
Elaine rimase imbambolata per un attimo, non riuscendo a processare immediatamente quell'informazione. Voleva rispondergli, ma non riusciva a trovare le parole né le sembrava di aver voce in gola. Si mise sulle punte e si avvicinò di nuovo a lui, fino a ridurre tutto lo spazio tra loro.
Entrambi avevano già avuto relazioni intense e si mossero sicuri. Jungkook era più alto di lei, che quindi doveva allungarsi per baciarlo. Quando lui la prese per le cosce e la tirò su per farla sedere sul lavandino, lo lasciò fare. I muscoli di Jungkook erano forti e tesi contro i suoi, le piacevano i brividi che le attraversavano il corpo quando la toccava.
Mentre si baciavano, Elaine si accorse che le era mancato farlo e sentirsi in quel modo. Sapeva che era pericoloso baciare qualcuno che conosceva appena, ma in quel momento le sembrò di potersi fidare di lui.
Le sue labbra erano morbide, gentili. Ne voleva di più. I baci erano lunghi e intesi, entrambi erano a corto di fiato, ma non riuscivano a fermarsi.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...