Esitò, fermandosi all'inizio del corridoio che porta alla cucina e alla sala da pranzo. Quando Hoseok si era svegliato, le aveva fatto davvero tante domande. Una volta esaurito ogni briciolo di curiosità, le aveva sorriso, contento che stesse bene.
Se fosse entrata l'avrebbero riempita di nuovo di domande? Non era dell'umore adatto per affrontare tutta quell'attenzione.
Hoseok era sceso prima di lei. Aveva trovato una scusa per rimanere un po' da sola, sperando di continuare a posticipare l'inevitabile.
Prese a giocare con un lembo della maglietta che indossava. Ce la poteva fare. Magari Yoongi e Hoseok avevano già parlato con gli altri al posto suo e lei non ne avrebbe avuto bisogno. Fece un respiro profondo e cercò di tenere la testa alzata.
La sala da pranzo era rumorosa. Elaine si approcciò all'entrata lentamente e controvoglia. Le bastò fare un passo dentro per attirare l'attenzione di tutti.
«Ciao» si sforzò a dire.
Namjoon corse verso di lei, in volto un'espressione preoccupata. «Stai bene?» Con lo sguardo sembrò studiare ogni suo centimetro.
«Sì» rispose timidamente. Quando finalmente il fratellastro sembrò contento della sua ispezione si fece indietro.
«Hoseok e Yoongi-hyung ci hanno detto del tuo sogno» le disse, tornando verso il tavolo. Elaine lo seguì, cercando di non incrociare gli sguardi degli altri. Si sedette nel primo posto libero, in fondo al tavolo. Sentiva di essere ancora osservata, ma era contenta di non aver avuto l'onore di spiegare l'accaduto.
Nei minuti successivi gli altri ripresero a parlare, Seokjin si propose di prepararle il tè e la costrinse a rimanere al tavolo.
«Elaine» la chiamò Yoongi. Era seduto a capotavola, il più lontano da dove si trovava lei.
«Sì?»
«Se oggi non te la senti di partecipare, puoi rimanere nella tua stanza a risposare» le disse, senza guardarla negli occhi.
Quelle parole non l'aiutarono a sentirsi rassicurata, né apprezzata. Era davvero solo un peso.
«No, sto bene» gli rispose, cercando di mantenere un tono normale. Non era stanca fisicamente, quindi non aveva motivo per starsene chiusa nella sua stanza. Sapeva che se lo avesse fatto quella sensazione non sarebbe sparita, ma al contrario sarebbe solo diventata più potente fino ad opprimerla. Doveva concentrarsi su altro e rendersi utile. Solo in questo modo si sarebbe sentita meglio.
Quell'argomento non saltò più fuori ed Elaine cercò di convincersi a portare a termine l'impegno che si era proposta: dimostrare la propria utilità.
Subito dopo colazione, seguì Yoongi e Namjoon mentre andavano a parlare con il vecchio proprietario. Yoongi lo confrontò sul sogno che Elaine aveva fatto. Il vecchio sembrò sorpreso di scoprire che lei era riuscita a vederlo, senza aver avuto il bisogno di toccarlo.
«Potrebbe essere perché è entrata troppo in contatto con voi?» gli chiese Namjoon.
«Non posso confermarlo, ma sembra la risposta più logica» concluse il vecchio, iniziando poi un interrogatorio per sapere fino a che punto lei aveva visto e quante altre volte aveva avuto un'esperienza simile.
«Ho sognato anche un ricordo di Emily».
«Entrambi fantasmi che aveva toccato» rifletté Yoongi a voce alta.
Il vecchio però non si dimostrò capace di dare loro risposte concrete e si congedarono quando il suo tempo stava scadendo.
Dopo pranzo, passò almeno una decina di minuti a cercare di convincere Yoongi, Taehyung e Jimin a lasciarla parlare da sola con Emily. Sentiva che doveva essere così. Ogni volta che le aveva parlato insieme a loro avevano fallito miseramente.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...