Bastò che Jimin salisse l'ultimo gradino per il terzo piano per far scomparire quella sicurezza di cui Taehyung non aveva saputo spiegare l'origine. Persino il sorriso lasciò il suo volto, mentre fissava ancora il punto in cui aveva visto per l'ultima volta il suo migliore amico. Jimin, prima di sparire, si era girato verso di lui e gli aveva sorriso. Aveva appena messo in pericolo il suo migliore amico?
Cercò di restare calmo e di non farsi prendere dal panico. Andrà tutto bene, dobbiamo solo fidarci di Jimin-ie, si ripeté cercando di controllare il proprio respiro. Ma come lui, anche gli altri si stavano facendo prendere dall'agitazione: Jungkook era talmente immobile che Taehyung si chiese se stesse respirando; Hoseok stava tremando con le gambe, mentre si stringeva contro Elaine e Namjoon; Yoongi e Seokjin erano anche loro fermi, tanto da sembrare delle statue. Taehyung abbassò lo sguardo sulle mani unite di Namjoon e Seokjin. Quel legame fece solo aumentare la sua paura.
Sarebbe dovuto essere accanto a Jimin per stringergli la mano in quel modo. E invece era rimasto indietro, mandandolo ad affrontare il pericolo da solo. Come poteva definirsi un buon amico? Se fosse successo qualcosa a Jimin sarebbe stata colpa sua. Il piano era suo. La responsabilità era sua. Eppure ancora una volta aveva lasciato che qualcuno prendesse il suo posto.
Taehyung alzò la testa verso le scale, alla fine delle quali poteva intravedere una piccola porzione del piano superiore. Riusciva a vedere solo il soffitto bianco e le pareti chiare, illuminate dalle luci accese.
C'era silenzio. Troppo silenzio. Quella mancanza di rumore non lo stava rassicurando per niente. Se stesse andando tutto bene, sarebbero dovuti riuscire a sentire qualche rumore, no? Forse invece era meglio così. Nessun rumore significava che non stava succedendo niente di orrendo, giusto? Per scaricare il proprio nervosismo, iniziò a mangiarsi le unghie, ma non parve servire a molto. Ogni secondo che passava, la paura che provava si faceva più potente.
Arrendersi ad essa gli parve l'unica via possibile. Senza nemmeno avvisare gli altri e cercare la loro approvazione, si mosse veloce verso i primi gradini della scala.
«Hyung!» Jungkook fu più veloce di lui, come sempre del resto, e lo afferrò per un braccio. Taehyung si voltò per concentrare lo sguardo in quei suoi occhi enormi.
«Non posso lasciarlo solo» gli sussurrò. Jungkook strinse con ancora più forza e determinazione. Taehyung, conoscendolo da anni ormai, capì che gli stava dicendo che sarebbe venuto con lui.
«Aspettate» disse loro Namjoon. «Il piano...» Taehyung guardò verso di lui a testa alta, pronto a sfidare chiunque si fosse messo sulla sua strada.
«E se avesse bisogno di noi?» disse loro. Quella possibilità lo stava terrorizzando. Non poteva permetterselo.
Il suo sguardo cadde su di Elaine, il suo volto era tanto preoccupato quanto il suo. Avrebbe dovuto darle ascolto. Era un'idea stupida. Osservò anche gli altri, nessuno lo stava fermando e Jungkook aveva lasciato il suo braccio. Si girò e corse su per le scale. Alle spalle sentì che gli altri lo stavano seguendo. Jungkook camminò al suo fianco. Si fermarono solo poco prima di girare l'angolo. Elaine fece loro segno di aspettare un attimo. Taehyung si disse che questa volta l'avrebbe ascoltata. Si appoggiarono al muro e tesero le orecchie per cercare di captare qualsiasi rumore proveniente dalla parte di corridoio che ancora non vedevano.
«Dove sono i tuoi amici?»
Taehyung si strinse nelle spalle, mentre veniva percorso da brividi. Non importava quante volte avesse sentito quella voce, riusciva ancora a farlo rabbrividire. Gli sembrava che qualcuno stesse graffiando una lavagna con le unghie. Era un suono orrendo, gelido. Ogni volta si sentiva catapultato nei propri ricordi più oscuri. Se i demoni avessero avuto una voce, Taehyung era sicuro che fosse identica a quella.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...