Notte fonda. Taehyung era in piedi, fermo sul ponte che attraversava il fiume Han. L'acqua era scura, di un nero denso e spaventoso.
Sentiva che il fiume lo stava chiamando.
Era rimasto da solo. Come poteva andare avanti dopo quello che era successo, dopo quello che aveva fatto? Vedeva continuamente il volto di sua madre dietro le sbarre gelide. Era finita lì per colpa sua. Se solo non avesse colpito suo padre con quella bottiglia, ora lei non si troverebbe rinchiusa in una cella sporca e fredda. Era un fallito. Aveva lasciato che sua madre si prendesse la colpa al posto suo. Era inutile continuare a vivere con un tale peccato sull'anima.
Il vento forte lo fece ondeggiare, rischiò di perdere l'equilibrio.
Farà male?
Le macchine dietro di lui correvano veloci, incuranti di quello che gli stava succedendo. Nessuno lo avrebbe fermato, perché a nessuno importava di lui. Per questo Jungkook né Jimin avevano risposto al telefono.
Era rimasto solo. E l'acqua lo stava chiamando a gran voce.
Alzò la testa per guardare il cielo senza stelle. Il suo angelo custode lo stava guardando? Anche lui probabilmente era deluso.
«Se sto sbagliando, fermami» gli disse, staccando un piede dal cornicione.
Delle mani lo afferrarono, costringendolo a svegliarsi.
«Tae! Va tutto bene, era solo un sogno.»
Taehyung spalancò gli occhi e guardò il buio, agitato. Era notte fonda, si trovava a Heathersgate Hall. Erano passati più di due anni da quel giorno. Era sopravvissuto e ora Jimin lo stava stringendo a sé.
«Ho urlato?» gli chiese, rendendosi conto che stava sudando.
«Sì» gli rispose Jimin, con voce preoccupata.
«Mi dispiace, non volevo svegliarti.»
Lasciò che quelle braccia lo confortassero e chiuse gli occhi, mentre cercava di rallentare il battito del proprio cuore.
👻👻👻
Taehyung odiava rimanere all'oscuro e che gli venisse nascosto qualcosa. E quella ragazza continuava a farlo. Quanti segreti stava tendendo loro nascosti?
Sospirò, appoggiando la testa contro il muro.
Elaine era uscita dall'incontro con il fantasma da poco. Il suo volto turbato li aveva fatti preoccupare e l'avevano riempita di domande a cui, come al solito, non aveva risposto.
«Penso che mi farò una doccia» aveva detto, per poi camminare, quasi in trance, verso la propria stanza.
Yoongi aveva scosso la testa deluso, ma l'aveva lasciata andare e aveva detto a Jimin e Taehyung di fare lo stesso. Taehyung, però, non aveva resistito, e si era messo ad aspettarla fuori dalla sua stanza.
Ormai era lì da dieci minuti, o forse di più, aveva perso il conto. Jimin e Yoongi, al contrario, avevano scelto di scendere e aspettare che fosse lei a decidere quando parlare. Si era avvicinato alla porta della stanza in cui lei si era rinchiusa e, con le braccia incrociate, si era appoggiato al muro, in attesa di vederla uscire.
Si stava stancando di aspettare.
Proprio quando era sul punto di fare un passo e andarsene, la porta della stanza di Elaine si aprì. La ragazza uscì senza notarlo. Indossava ancora i vestiti di prima: dei pantaloni della tuta neri e una maglietta grigia con le maniche lunghe. Taehyung capì che si era lavata solo perché i suoi capelli neri erano gonfi e più vaporosi del solito.
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Dead Leaves || BTS
FanfictionDopo il successo del suo primo libro, Elaine è spinta dal suo agente a scriverne un secondo, ma questa volta si vede costretta ad affrontare un temibile ostacolo: il blocco dello scrittore. Pensando che cambiare ambiente potrebbe aiutarla, Elaine ac...