CAPITOLO 13

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I ragazzi avevano portato Mayle e Giorgia a South Beach. Lungo il tragitto si erano divertiti tantissimo a cantare a squarciagola le canzoni che passavano alla radio. Mayle era davvero contenta che Carlos e Blake avessero imparato ad accettarla. Da sempre per lei tale bisogno era stato così importante che una delle sue più grandi paure fin da piccola era il giudizio degli altri.

Non le dava fastidio l'essere giudicata sull'aspetto fisico, sul carattere o per le sue origini; la cosa che temeva di più era l'umiliazione e il senso di esclusione che ne conseguiva. Perciò cantare in quella macchina con persone che conosceva a malapena, ma che l'avevano fatta diventare parte integrante della loro vita, la fece sorridere.

"Alcune volte sono le persone che conosci di meno a migliorarti la vita."

Una volta arrivati scesero dall'auto e Mayle rimase incantata. Sui marciapiedi c'erano ragazzi di tutte le età che gironzolavano con skate, pattini o che si beavano semplicemente del sole seduti sulle panchine. La spiaggia davanti i loro occhi era lunghissima e molto larga, la sabbia era bianca e contrastava la spettacolare vista dei grattacieli con loft da sogno. Era costellata dalle caratteristiche postazioni colorate dei baywatch e piena di persone che facevano jogging. C'erano aree in cui si poteva giocare a beach volley o allenarsi addirittura in palestra, numerosi locali dove bere cocktail, mangiare o ballare.

«Questo posto è incredibile» sussurrò flebile. Il mare da lei era semplicemente mare, non aveva mai visto spiagge così attrezzate.

Mayle respirò a pieni polmoni l'aria fresca. Le palme che circondavano tutto il litorale creavano un'atmosfera magica e rilassata. La temperatura era ottima per essere ottobre e Mayle valutò la possibilità di farsi un bagno.

«Che ne dici?» chiese Marcus avvicinandosi.

«è fantastica.» sospirò sognante. «A casa mia la sabbia è del colore dell'oro, non l'avevo mai vista così chiara.»

«E soffice» continuò Giorgia raggiungendoli. «Secondo voi è fredda l'acqua?»

Marcus scosse il capo. «è una bellissima giornata, credo che sia abbastanza calda.»

«Invece di stare lì impalati perché non venite a darci una mano?» urlarono i gemelli guadagnandosi qualche occhiataccia dai passanti.

«Ma guardali» ridacchiò Marcus «grandi e grossi e non riescono a stendere delle asciugamani sul lettino.»

Le ragazze si voltarono e sorrisero. I ragazzi avevano fittato due ombrelloni e preso una sdraio per ognuno di loro.

«Tu perché non sei lì ad aiutarli?» chiese Giorgia rivolgendosi a Marcus.

«Hanno bisogno di imparare, non posso fare sempre tutto io, non sono mica la loro badante.» rispose lui guadagnandosi la risata di Mayle. «Dai andiamo» continuò lui prendendo sottobraccio le due ragazze e trascinandole dai gemelli.

«Oh finalmente» borbottò Carlos. «Avete toccato l'acqua con i piedi?»

Giorgia scosse il capo. «Non ancora. Andate voi e fateci sapere com'è.»

Mayle prese l'asciugamano dallo zaino e lo mise sulla sua sdraio.
Carlos annuì. «Marcus vieni in acqua con noi?»

«Oh no, mi rilasserò qui con le mie amichette.»

Mayle ridacchiò prendendo le airpods dallo zaino. «Basta che ci fai rilassare in silenzio.»

I gemelli si allontanarono verso la riva e Marcus si accomodò sul lettino alla destra di Mayle mentre Giorgia prese quello alla sua sinistra. La ragazza fissò entrambi senza dire una parola e si stese sul suo lettino. Prima di infilarsi le airpods chiuse gli occhi beandosi del tepore del sole. Sentire le onde ed il rumore del mare le continuava a trasmettere un senso di quiete che non aveva provato in nessun altro momento della sua vita. 

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora