Will adorava lo studio di Dominic. Era arredato in stile moderno con le pareti dipinte di blu e i mobili di un grigio molto chiaro, per creare contrasto. Erano anni che passava lì gran parte della settimana e conosceva a memoria ogni singolo particolare. E adesso erano di nuovo lì, che aspettavano. Erano tutti seduti sulle poltroncine tranne Will che girava freneticamente avanti ed indietro la scrivania. Ormai non riusciva più a stare fermo e camminare gli permetteva di non pensare. O almeno ci provava.
«Mi stai agitando» borbotto Carlos tirando Will per un braccio e bloccandolo sul posto.
«Non abbiamo ancora un piano per affrontarli.» ribatté lui freddo.
«Per questo ci sono io.»
I ragazzi si voltarono verso la porta e videro Dominic entrare nella stanza. Dominic era un ragazzo non molto più grande di loro dai capelli neri brizzolati, alto e muscoloso. Aveva un neo sopra il sopracciglio che ogni qual volta corrucciava lo sguardo scompariva tra le rughe. Erano amici da molto e Will lo stimava come se fosse suo fratello. Gli era stato accanto nei momenti più bui della sua vita.
«Non avete nulla da temere, l'operazione andrà nel migliore dei modi, Serpens.» disse con ilarità nella voce.
«Questo soprannome ha creato solo problemi.» borbottò Marcus.
«L'importante era che tutti sapessero di voi per arrivare ai piani alti.» rifletté Dominic. «E ci siamo riusciti. Il loro arrivo è stato stimato per le 22 al porto di Miami.»
«Arriveranno via mare?» chiese Blake perplesso.
«Esatto.» confermò Dominic. «Il vostro compito è impedire che risalgano su quella nave non prima di averci consegnato il pacco.»
«E come la mettiamo con Lucas? Potrebbe compromettere tutto.» chiese Will ancora in piedi.
«Lo farà, quasi sicuramente.»
I ragazzi si scambiarono un'occhiata perplessi.
«Fidatevi di me.» ribadì Dominic. «Fuori c'è Michael con i documenti e l'attrezzatura che vi aspetta. Il resto del piano e tutti i dettagli ve li comunicherà lui.»
I ragazzi si alzarono e si diressero verso la porta. «Tu no Will. Resta un attimo.»
Il ragazzo si bloccò e con un'alzata di spalle si accomodò sulla poltrona.
«Hai letto i documenti che ti ho fatto preparare?»
Un ricordo gli attraversò la mente. "I documenti li ho lasciati sul pianoforte." Pensò.
«No. So già quello che devo sapere.» rispose lui.
Will si sentì estremamente sotto pressione in quel momento ma non riusciva a non pensare al grave errore di lasciare quei fogli in bella vista.
«Sai anche chi è Cristian quindi?»
Will annuì.
Dominic portò i gomiti sulla scrivania poggiando le mani sotto il mento. «Sei come un fratello per me, quindi ti chiedo di fare molta attenzione. Colpiranno te tramite lei, voglio che tu capisca questo.»
«Lo so, ma li fermerò prima che accada.»
«Il tuo legame con lei potrebbe far saltare tutto.» ribadì Dominic.
«Non c'è nessun legame.» rispose alzandosi e sbattendosi la porta alle spalle.
Quando aprì gli occhi Mayle si sentì stordita. Le tempie le pulsavano forte e sentiva la gola secca. Si guardò intorno per capire dove fosse. Era tutto buio e non riusciva a vedere nulla. Allungò la mano tastando il muro nella speranza di trovare un interruttore. Quando lo premette si accorse di non essere nella sua stanza. Era stesa su un piccolo letto nero. Nella camera non c'era altro, solo il letto ed una grande finestra. Si alzò e sentì le gambe cederle. Afferro la testiera del letto per mantenersi diritta. Si premette una mano sulla testa per far smettere quel dolore lancinante. Riacquistato l'equilibrio si affacciò alla finestra e spostò la tenda, nera anche quella.
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...