EPILOGO

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Ciao Papà, come stai?

So che non sono cose da chiedere ad una persona che non c'è più ma per me non sei mai andato via, sei nel mio cuore.

Mi manchi. E non sai quanto sarei disposta a dare per poter parlare faccia a faccia con te un'ultima volta.

L'altro giorno ho letto questa frase in un libro e volevo fartela sentire. Credo anche di poterla riassumere come la più grande lezione che ho imparato quest'anno: "non forzare nulla, non forzare conversazioni, amicizie, attenzioni, amore. Se qualcosa ha bisogno di essere forzata non vale la pena combattere per ottenerla."

E che dire, tra alti e bassi sono riuscita ad arrivare alla fine di quest'anno. Sono a Miami da quattro mesi e finalmente nell'ultimo mese ho ritrovato me stessa.

Mi ero persa, papà.

Da quando te ne sei andato la mia vita è stata una grossa e faticosa scalata, ma ce l'ho fatta. Ho vinto io.

Ricordi quando da piccola mi ripetevi sempre: "Qualunque scelta tu voglia fare, falla col cuore."?

Ti ho ascoltato. Non ho sposato Cristian e spero tu non sia deluso. So che volevi un bel futuro per me ma sarei stata infelice per il resto della vita, al fianco di una persona che non amo. E non credo che lui mi amasse, in ogni caso.

Perché l'amore vero lo sto vivendo adesso.

Ho trovato una persona fantastica che mi apprezza per quello che sono, che mi sostiene nelle decisioni, che calma i miei sbalzi d'umore. Perché è proprio mentre stai per perdere quella persona che inizi a ricrederti, e sai che non rifiuterai mai più nulla di quello che la vita ha da offrirti.

Avrei tanto voluto fartela conoscere. Ti avrebbe fatto innervosire all'inizio (e con inizio intendo mesi), ma col tempo, conoscendolo, ti sarebbe piaciuto tanto quanto piace a me. (è permaloso come te.)

Adesso mi aspettano in salone per festeggiare l'anno che verrà. Dovresti vedere la festa che hanno organizzato!

Ah, dimenticavo. Mamma verrà a trovarmi domani mattina. Lei sta bene, finalmente è felice. Dice che ha conosciuto un uomo e verrà qui con lui per farmelo conoscere. (lo vedo che sei geloso, ma non preoccuparti. Tu sei insostituibile.)

Adesso scappo, altrimenti verranno a prendermi con la forza.

Buon anno nuovo, papà.

Ti voglio bene,

tua Mayle.


«Hey, perché sei qui tutta sola?»

Marcus era appoggiato allo stipite della porta mentre osservava Mayle chiudere il suo diario.

«Dovevo parlare con una persona.» sorrise lei asciugando una lacrima involontaria.

«Will sta dando di matto, non riesce a trovarti.»

«Sono settimane che dà di matto.» ridacchiò lei.

«Deduco che le cose stiano andando bene fra voi.»

La ragazza sorrise dolcemente. «Contro ogni aspettativa, molto bene.»

«Hai domato la tigre, principessa.» ridacchiò Marcus.

«Smettila di chiamarmi così.»

«Con quel conto enorme potresti esserlo.» ridacchiò lui. «Cosa farai con tutti quei soldi adesso?»

Mayle scrollò le spalle. «Non ho ancora deciso.»

«Che ne dici di costruire un acquario gigante? D'altronde è correlato con quello che studi.»

La ragazza roteò gli occhi «Certo.» disse ironicamente. «E magari lo riempiamo di squali, montiamo un trampolino e giochiamo a "vediamo chi viene divorato per prima."»

«Sarebbe divertente.»

«Non credo.» borbottò lei. «E comunque la mia idea era di usare quei soldi per fare del bene. Vorrei fondare un'associazione di volontariato a nome della mia vicina per aiutare tutte le persone che si sono trovate costrette ad affrontare un lutto.»

«Con tutti quei soldi?» rispose lui scioccato.

«Conserverò una parte solo per le tasse universitarie. Non ho bisogno d'altro.»

«Lo vedo dai tuoi occhi.» sorrise lui. «Sono felice che siate felici, insieme.»

«Grazie Marcus, per tutto.» disse sincera. «Senza di te non sarei qui ora.»

Marcus scosse il capo «Sei esattamente dove dovevi essere.»

«Eccoti, finalmente.» la testa di Will fece capolino nella stanza interrompendo la conversazione fra i due.

Mayle alzò le mani in segno di resa. «Colpevole. Volete arrestarmi?» ridacchiò.

«La devi smettere con queste battute.» borbottò Marcus alzando gli occhi al cielo. «Dai muovetevi, fra poco inizia il conto alla rovescia e Giorgia è già ubriaca. Non vorrei iniziasse a ballare sul pianoforte. E per la cronaca, Carlos le gira troppo intorno ultimamente, dovrei sapere qualcosa?»

«Io non so nulla.» sorrise la ragazza mentendo. Giorni fa Carlos si era aperto confidandole l'interesse che provava per Giorgia e lei l'aveva aiutato a mettere in atto un piano infallibile per conquistarla.

«Arriviamo fra poco.» rispose Will entrando nella camera e chiudendo fuori Marcus. «Stai bene?»

«Sto bene» rispose lei sincera come mai prima d'ora.

Will si avvicinò a lei. Le prese le mani per farla alzare dalla sedia. «Sei sicura?»

La ragazza annuì. «Mai stata meglio, davvero.»

Un sorrisetto sghembo si formò sulle labbra di Will. «Ma davvero?»

La ragazza roteò lo sguardo. «Non intendevo quello.»

«Mi stai sfidando?»

Lui si chinò, posò le labbra sulla sua guancia, la sfiorò leggermente. E quel tocco, seppur leggero, le diede una scossa a tutte le terminazioni nervose, una scossa che la fece tremare in tutto il corpo.

«Se vuoi che mi fermi, dimmelo adesso.» sussurrò Will ma Mayle non rispose.

L'aveva preso e attratto a sé. Will la baciò inizialmente con delicatezza, con attenzione, anche se non era quello che lei voleva. Strinse i pugni sulla sua camicia nera tirandolo forte verso di sé. Will gemette piano, in fondo alla gola, poi le sue braccia la avvolsero, la strinsero, e la poggiarono sul letto.

Caddero entrambi sul materasso avvinghiati l'uno all'altra, protraendo ancora quel bacio.

«Ci perderemo il brindisi dell'anno nuovo.» disse lei in un momento di lucidità mentre Will le sfilava via il vestito argentato.

«Non credo ci sia modo migliore per iniziare il nuovo anno. Non trovi?» disse lui lasciando una scia di baci lungo tutto il suo corpo.

«Sono d'accordo» rispose in un sussurro.

Will sollevò leggermente la testa per incrociare i suoi occhi. «Ragazzina, so di non essere il primo di cui ti sei innamorata, ma fidati quando ti dico che farò di tutto per essere l'ultimo. Ti amo Mayle.»

Gli occhi di Mayle divennero lucidi. «Ti amo anch'io Will.»

E così non sentirono né le urla, né la musica, né i fuochi d'artificio. L'unica cosa che sentirono era il rumore dei loro respiri affannati e dei loro cuori che battevano all'unisono.

Perché delle volte, l'amore basta.











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