Il ragazzo si guardò intorno nel bar, lentamente e con un'espressione così insolente che il viso del barista si fece paonazzo.
«Qui non vedo niente da cui dovreste essere protetti» disse. «A parte l'arredamento orribile e qualche problema di muffa. Ma di solito la si può eliminare con la candeggina.»
«Dunque non hai intenzione di alzare un dito?» chiese lui. «È così? Non timporta se vengono a chiedere soldi a nome vostro?»
«Ho intenzione di finire il mio drink» disse Will dando un'occhiata al bicchiere mezzo pieno ancora sul bancone. «Sempre che tu me lo permetta.» In un istante venne accerchiato dai buttafuori. Prima che chiunque altro potesse muoversi, il barista si scagliò contro Will facendo cadere il drink a terra.
«Ah-ah non ti ripagherò il bicchiere.» ridacchiò prima di roteare su sé stesso così velocemente che lo specchio dietro il bancone rimandò solo un riflesso indistinto.
Un conato di vomito fece alzare velocemente la testa di Mayle dal letto. Si mise dolorosamente a sedere. Le faceva male tutto, ma soprattutto lo stomaco. Si guardò intorno: era nella sua camera ed il sole non sembrava essere ancora sorto. Un dolore improvviso e lancinante le fece portare le mani allo stomaco. Ebbe un sussulto. Si sentiva un sapore acido in fondo alla gola e sembrava avere dei martelli che le premevano ai due lati della testa. Un secondo conato la fece sussultare e scese velocemente dal letto per correre in bagno. Spalancò la porta e rigettò tutto l'alcol della sera prima. Lo stomaco continuava a bruciarle ma si sentì leggermente meglio.
"Credo che non ci sia rimasto più nulla" sussurrò alzandosi. Lavò il viso con una saponetta ed infine i denti. Quando alzò lo sguardo ed incontrò il suo riflesso sussultò. Era pallidissima e aveva gli occhi leggermente cerchiati di viola.
Alquanto sorpresa notò di avere addosso una maglia lunga ed il pantaloncino del pigiama. Si portò le mani in fronte. «cos'ho combinato?» borbottò esasperata.
Chiuse la porta alle sue spalle e tornò in camera per prendere una felpa leggera e dei leggins a pinocchietto. Stamattina il tempo non era afoso e la brezza marina entrava dal balcone facendo rabbrividire la ragazza. Tornò in bagno ed aprì l'acqua della vasca. «Ho bisogno di ripulirmi»
Passò circa mezzora ad insaponarsi e a lavare i capelli tanto che una volta uscita si ritrovò le mani tutte raggrinzite. Lo stomaco continuava a darle fastidio mentre il mal di testa era qualcosa che non riusciva più a tollerare. Si vestì e raccolse i capelli bagnati in una treccia. Era ancora molto presto e sapeva che i ragazzi stessero dormendo così decise di lasciarli bagnati.
"Ho bisogno di qualche medicina per il mal di testa"pensò. "Forse in cucina trovo qualcosa"
Scese le scale senza far rumore ed iniziò ad aprire i mobiletti in cucina. Con tutte le cose che erano successe ieri Mayle non aveva avuto il tempo di fare la spesa e il suo stomaco iniziò a brontolare.
«Sei già sveglia?»
Mayle sobbalzò portandosi una mano al cuore. «Mi hai spaventata Marcus»
Il ragazzo sbadigliò sedendosi al tavolo. «Che stai cercando?»
«Ho la testa che mi scoppia, hai qualche medicinale?» rispose lei sedendosi accanto a lui.
Marcus annuì alzandosi e risalendo in camera per tornare poco dopo con una piccola pillola bianca. Mayle la guardò titubante. «Tranquilla non è droga» ridacchiò lui mentre la ragazza la buttò giù con un bicchiere enorme d'acqua.
«Ti preparo un caffè. Non farà tanto bene al tuo stomaco ma al tuo umore sicuramente» disse Marcus guardando il volto stanco della ragazza. «Si può sapere cos'è successo ieri sera?»

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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...