«Hai capito quello che devi fare principessa?»
Ci sono momenti nella vita in cui le persone intorno a te iniziano a ripetere le stesse cose più volte nell'arco di ore. A Mayle era già capitato una volta con sua madre che in 12 ore era riuscita a chiederle quasi una cinquantina di volte se fosse sicura di partire per l'Erasmus e lasciare tutto.
"Non voglio che tu passi una vita al fianco di un uomo che non ami." Aveva ceduto poi sua madre.
Poi avevano pianto insieme, per tutto.
Ed adesso le stava capitando di nuovo. Aveva ascoltato il piano di Cristian un centinaio di volte, in cui aveva continuato ad annuire, e più se lo ripeteva nella testa più gli sembrava ridicolo.
«Devo andare da loro, convincerli a non parlare con i Russi e scappare nell'appartamento.» blaterò con fare teatrale. «Non so perché dovrebbero fidarsi di me, davvero.»
«Tu fai come ti dico e si risolverà tutto senza spargimento di sangue.» concluse Lucas che la strascinò fuori dall'appartamento. «Non ho dimenticato lo schiaffo di prima tesoro.» le sussurrò all'orecchio con fare viscido.
La ragazza trattenne un coniato di vomito e si staccò da lui. «Dove dovrei nascondermi?»
«Dietro quel container.» rispose Lucas indicandolo. «Io rimarrò dietro di questo e ti darò il segnale per spostarti ed uscire.» continuò incitandola ad andare a nascondersi nel buio. «E ricordati che ho la pistola.»
Mayle dall'altro lato mimò un "Cristian mi vuole viva" ignorando le sue minacce.
"Ma non vuole vivo Will" fu la risposta di Lucas.
Mayle lo fissò avvilita. Muta. Esausta. Anche se era agitata stava provando a non darlo a vedere. Non voleva tradirli e non l'avrebbe fatto. A costo di rischiare la vita che ormai le era stata imposta.
"Non sarebbe stata una piacevole camminata nemmeno in circostanza normali." Pensò Will mentre reggeva gli scatoloni.
Abituati alle luci della città, i ragazzi non si capacitavano di quanto potesse essere buio il porto di notte. Le dense ombre nere degli scatoli non gli permettevano di vedere a più di un passo davanti a loro.
Will sentiva solo il ritmico scricchiolio della ghiaia sotto i piedi. Per il resto il porto era un deserto.
«So che siamo in anticipo ma qui sembra di essere nella casa degli spiriti del luna park.» borbottò Marcus poggiando l'ultimo scatolone sulla carcassa.
«La nave attraccherà lì.» disse Carlos indicando un punto in lontananza col dito. «Andiamo a controllare.» disse al fratello che annuì in risposta.
«Quanti saranno su quella nave?»
«Non so il numero preciso. Dominic mi ha parlato di una decina.» rispose Will pulendosi le mani sui jeans.
«Dovremmo riuscire a caricare prima la merce e poi a farli scendere per firmare la trattativa.» ipotizzò Marcus.
«Considera che la nave non credo sarà enorme, ne avranno presa una medio-piccola per non dare nell'occhio.» rispose Will. «Dominic, inoltre, mi ha confermato di non preoccuparmi di quelli che rimarranno sulla nave, ma solo di coloro che scenderanno. Agli altri ci penseranno loro.»
«Spero vada tutto secondo i piani.» borbottò Marcus accigliato.
«Lo spero anch'io.»
«Porteranno quello che gli abbiamo chiesto?» domandò Marcus.
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...