CAPITOLO 34

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La situazione tra Marcus e Will si era fatta molto più calda, così la ragazza senza dare troppo nell'occhio corse a rintanarsi in camera sua. Chiusa la porta alle spalle tirò un sospiro di sollievo. Prima di fare qualsiasi altra cosa decise di mandare un messaggio a Cristian utilizzando il numero con cui l'aveva chiamata nella speranza che fosse realmente il suo e non una scheda usa e getta.

Non ricordava tutte le innumerevoli volte in cui Cristian aveva cambiato numero in Italia.

"Ma qui non siamo più in un paesino" ricordò lei afferrando il telefono "le cose potrebbero andare anche peggio."

Digitò velocemente il messaggio e ripose il telefono sulla scrivania. Spalancò l'armadio ed afferrò una tuta nera. "Ho bisogno di una doccia calda"

Aprì la porta e sentì Marcus e Will borbottare ancora nel salotto. «E discutono così animatamente per un gelato, non immagino se si trattasse di cose più importanti.»

"Non discuterebbero affatto."

«Per la prima volta mi ritrovo d'accordo con te cara coscienza.» sussurrò prima di chiudersi la porta del bagno alle spalle.

Mentre si infilava nella vasca, Mayle rifletteva sul suo futuro. Lo aveva immaginato in molti modi ma sapeva che alla fine sarebbe arrivata a questo punto. 

La nostra memoria tenderà sempre a ricordarci tutte le volte in cui abbiamo preso una direzione invece di un'altra.

La ragazza continuava ad interrogarsi su cosa avrebbe potuto fare di diverso o di migliore consapevole che passato, presente e futuro avrebbero continuato ad incrociarsi per tutta la durata della sua esistenza, in momenti difficili ma soprattutto adesso che si era ritrovata ad abbassare la guardia.

Poco, veramente poco della vita può essere previsto e la nostra possibilità di intervento è limitata anche se non trascurabile.

Immersa tra i pensieri non si accorse che l'acqua era ormai diventata fredda. Solo quando iniziò ad avere brividi decise di uscire. Si avvolse nell'accappatoio e quando fu completamente asciutta si vestì. Non sapeva se stesse meglio o peggio, sperava solo che questo senso d'inquietudine sarebbe passato a breve.

Quando entrò in camera vide il telefono illuminarsi e corse a prenderlo.

"Hai 10 giorni principessa, non uno di più, altrimenti verrò a prenderti ovunque tu sia."

Un brivido le attraversò la schiena ma nonostante tutto si sentì leggermente sollevata. Aveva dieci giorni per sistemare la sua vita, per capire cosa fare, se dirlo o meno ai ragazzi e soprattutto se dirlo a Will.

«Mayle» Marcus urlò da dietro la porta prima di aprirla tanto che la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di rispondere. «Sono venuto a vedere come stai.» disse scrutando il volto pallido di lei.

Mayle ebbe un'esitazione quasi impercettibile ma poi con un sospiro si sedette sul letto facendo un segno al ragazzo per sedersi accanto a lei. «Ho guadagnato dieci giorni, e non so se esserne felice o meno.» chinò il capo guardando le sue mani.

Marcus le alzò la testa per incrociare i suoi occhi e le afferrò le mani. «il tempo può essere il tuo più grande alleato ma anche il tuo peggior nemico, dipende tutto da come riesci a gestirlo.» rispose lui. «Ascolta, so che quello che ti preoccupa è qualcosa di troppo grande per te e che hai paura di affrontarlo, ma hai noi. Potremmo aiutarti davvero May.»

Una lacrima sfuggì involontaria sul volto della ragazza. «No invece, non potete. Vorrei davvero che fosse così, credimi Marcus. Ma non potete.» singhiozzò debolmente asciugandosi le lacrime. La sua voce lasciò trasparire una certa tensione, come se un acido invisibile le prosciugasse le sillabe in bocca.

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora