Il capo russo con cui i ragazzi avrebbero dovuto rapportarsi non era esattamente come se lo aspettavano.
«Siamo sicuri che quello sia russo?» chiese Carlos sottovoce.
«Magari è Americano ed abita solo in Russia» costatò Blake.
«Ma che ne sapete voi di come sono i Russi?» borbottò Will.
«Una volta sono stato a letto con una ragazza russa e non era per niente come quel tipo.» costatò Carlos.
«Forse perché era femmina? Quando vai a letto con qualcuno solitamente sei ubriaco. Dubito perfino sia esistita questa tipa.» ribatté il fratello.
«Smettetela.» disse Will continuando a guardare in direzione del molo. «Io vado, voi fate quello che vi ho detto.»
Senza rifletterci oltre il ragazzo uscì dal buio trascinando con sé la pedana piena di scatoloni.
«Scusa il ritardo. Ma sai come si dice: l'attesa aumenta il desiderio.»
L'uomo robusto si voltò verso Will con le labbra curvate in un sorriso indifferente. «Ringrazia che sono una persona molto paziente.» ribatté lui. Will si avvicinò fermando la pedana al suo fianco.
«Quando si tratta di soldi credo che chiunque diventi più paziente.»
«E qui di soldi in ballo ce ne sono molti, non è così?» sorrise l'uomo. «Ma direi di presentarci come prima cosa. Sono Boris.» continuò allungando la mano verso di lui.
«Will.» rispose stringendola.
Boris avanzò a passi felpati, come un gatto, sebbene fosse appesantito da quelle che sembravano armi sufficienti a equipaggiare un intero plotone. Will si meravigliò di quanto fossero chiari i capelli e di quanto fosse più grande di loro.
"Chissà cosa mangiano in Russia per essere così grossi" pensò.
Di una cosa non si stupì però: non era solo. Dietro di lui aveva un'armata di seguaci che Will non riuscì a contare.
"E menomale che dovevano essere una decina" pensò lui.
«Hai portato molta gente con te.» costatò Will mostrandosi sicuro.
Boris incurvò le labbra all'insù. «Lo stretto necessario.»
«Direi di parlare d'affari allora, così da non rubare altro tempo alla tua pazienza.»
Will spostò avanti a lui la pedana afferrando lo scatolone più in alto. «Puoi controllare tu stesso.» disse porgendoglielo. «La quantità è la stessa in ogni scatolone e ci sono altre dieci pedane sul retro. Ho solo bisogno che tu mi dia l'ok per farle arrivare qui.»
Will osservò Boris compiere i movimenti. Afferrò lo scatolone poggiandolo a terra ed aprendolo. Un sorriso spuntò sulle labbra di lui. «Devo dire che avete molta fantasia Serpens.» ridacchiò estraendo la bambola di stoffa.
Will incurvò le labbra. «Aspetta di vedere i camioncini e gli orsetti.»
«Quanta ce n'è dentro?» chiese Boris scuotendo la bambola.
«Tutta quella che c'è entrata. Non abbiamo badato a spese, anche se comprare tutti questi giocattoli non ha fatto bene al nostro portafoglio.»
«Avreste potuto rubarli.»
«Scherzi? Siamo persone oneste.» rispose portandosi una mano sul cuore con finto sgomento.
Boris sorrise, fece un fischio ed un suo collaboratore si affiancò a lui in un secondo. Quest'uomo estrasse un coltellino svizzero dalla tasca interna del giubbino ed afferrò la bambola squarciandole il petto con un solo colpo. La polvere bianca schizzò fuori da una bustina trasparente cadendo a terra e disperdendosi nell'aria.
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...