«Grazie per avermi accompagnata.»
L'aria fuori era densa di un'umidità che increspava i capelli di Mayle e appiccicava la maglietta nera alla schiena di Marcus.
«Non ti avrei mai lasciata andare in giro da sola in un posto che non conosci.» sorrise lui.
Mayle aveva telefonato a sua madre dopo la piccola discussione con Will e poi aveva convinto Marcus a fare una passeggiata nei dintorni. In realtà lui era stato davvero gentilissimo nel farle vedere tutti i posti da loro frequentati e quelli in cui non avrebbe dovuto inoltrarsi da sola.
«Sai cosa mi ha colpito subito di te?» disse Marcus.
Mayle aggrottò le sopracciglia e alzò le spalle. «Cosa?»
«Parli benissimo in inglese, anche se con un accento diverso dal nostro ma si capisce tutto quello che dici. Ed è strano per una ragazza in Erasmus.»
«Oh», rimase sorpresa lei. «è merito dei due anni passati a studiare per venire qui. Deduco che ne sia valsa la pena.»
«Assolutamente sì.»
«Ma qui fa sempre così caldo anche a quest'ora?» domandò lei pulendosi il volto. Aveva indossato un paio di shorts neri ed un top bianco ma, nonostante ciò, sentiva le gocce di sudore cadere lungo la schiena.
«In realtà in estate, le temperature sono alte ma si hanno temporali quasi tutti i giorni, spesso anche violenti, ma per fortuna durano pochissimo e poi torna subito il sole.» rispose Marcus. «L'unica salvezza è la brezza marina.» continuò.
«Il mare quanto dista da qui? Mi piacerebbe molto visitare le spiagge un giorno di questi.» il volto di Mayle si illuminò ricordando il mare della sua terra. Abitava in un piccolo paesino del sud'Italia che affacciava direttamente sul mare. Andare in Erasmus in posto senza mare per lei era stato fuori discussione, quindi quando l'è stata proposta Miami non ha esitato nemmeno per un secondo.
«Le spiagge distano pochissimo. La più vicina è a circa 10 minuti di macchina.»
Un enorme sorriso si allargò sul volto di lei, prima di sentir un telefono squillare.
Marcus lo afferrò dalla tasca dei pantaloni. «Carlos, dimmi.»
La ragazza non prestò particolare attenzione alla conversazione tra i due perché era intenta a guardarsi intorno. Poté costatare con piacevole sorpresa che c'erano diversi parchi dove avrebbe potuto farsi la sua solita corsa mattutina.
"Non saranno paragonabili alle corse lungo il litorale ma il parco andrà più che bene." pensò non riuscendo a smettere di sorridere.
«Hey, che ne dici di mangiare qualcosa?» chiese Marcus riportandola alla realtà. «Gli altri stanno andando all'Havana Harrys. Li raggiungiamo?» continuò.
Mayle si incupì per unistante. «Forse è meglio che io torni a casa, non vorrei starvi sempre tra i piedi e disturbarvi»
Lui sbuffò irritato. «Giuro che se lo dici di nuovo ti caccio personalmente dall'appartamento.» ribatté afferrandole la mano e trascinandola all'Havana.
«Scusa.» sorrise tenendo il passo.
In pochi minuti arrivarono davanti la porta dell'Havana Harrys. L'insegna era molto carina, tutta illuminata di un blu notte intenso. Il locale, all'interno, era molto accogliente ed in stile misto. La zona bar era molto moderna, con un lungo marmo bianco che ospitava tanti ragazzi seduti al banco. La zona per la cena invece era più classica. Tutti i tavoli erano in legno scuro e ricoperti da una lunga tovaglia color panna.
«Vedrai che ti piacerà, noi adoriamo il loro cibo.» disse Marcus conducendola verso il tavolo dove erano già seduti Carlos, Blake e Will.
Mayle tenne a freno qualsiasi strana sensazione la stesse per investire nel rivedere Will dopo le ultime parole che si erano rivolti.
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...