Sul pullman Mayle si rese conto che non riusciva a stare seduta. Andò su e giù per lo spazio semivuoto con le cuffie che avevano smesso di riprodurre anche l'ultima canzone.
Ora, mentre saliva all'appartamento, sentiva sulla nuca un sudore freddo. I racconti di Giorgia le avevano talmente tanto incasinato la testa che era sicura non sarebbe riuscita a scrivere nemmeno due righe per la relazione.
Guardò il suo volto stanco riflesso sul vetro dell'ascensore. Si passò la mano fra i riccioli e li raccolse in una treccia morbida fermandola con l'elastico che era solita portare al polso. Uscita dall'ascensore con un respiro profondo aprì la porta dell'appartamento. La ragazza inciampò in un borsone di cuoio abbandonato vicino la porta bloccandosi di colpo.
Will era lì, semisdraiato sul divano. Aveva gli occhi chiusi, le labbra semiaperte, i capelli sparati e arruffati. Lei lo osservò in trance e gli si avvicinò un po', mangiandolo con gli occhi. Il viso di lui era rilassato e le sue labbra vibravano ad ogni respiro.
Si chiese per un istante se avrebbe dovuto svegliarlo, per farlo andare a letto. Poggiò il suo zaino a terra, vicino al divano, e si sedette vicino a lui cercando di non fare rumore. Ascoltò il suo respiro, regolare e lento. Sbirciò un ciuffo dei peli del suo petto che uscivano dalla scollatura a V della T-shirt. La vicinanza di Will le provocò una calma che aveva ritrovato solo nelle onde del mare.
Sospirò "Ma cosa mi sta succedendo?"
Non avendo voglia di rimanere di nuovo sola in camera afferrò il suo libro insieme all'iPad dallo zaino, incrociò le gambe sul divano ed iniziò a leggere gli argomenti che avrebbe dovuto inserire nella relazione. Approfittando di quella concentrazione la ragazza iniziò a darsi da fare.
Will aprì a fatica gli occhi sentendo qualcosa premergli lungo il fianco. Sussultò nel vedere Mayle sdraiata lì con l'iPad ancora fra le mani. Afferrò il libro che l'era scivolato via e premeva ormai sul suo fianco.
"Che cosa ci fa qui?" La ragazza stava dormendo beatamente. Will studiò il suo viso.
"Perfino con la poca luce dei lampioni i suoi lineamenti sono morbidi e delicati."
Lui l'osservò fare piccole smorfie e si chiese cosa stesse sognando. Iniziò a considerare l'ipotesi di portarla in camera in braccio ma rinunciò quando lei iniziò a muoversi.«Potrei guardarla per ore» sussurrò flebile spostandole una ciocca di capelli dal volto. Aveva notato che aveva il ciuffetto corto e non riusciva mai a metterlo nella treccia. Will aveva sempre adorato la treccia sulle ragazze, in quanto molto funzionale a letto, ma su di lei aveva qualcosa di diverso.
Mayle sollevò leggermente le palpebre. Non si era nemmeno accorta di essersi addormentata. Il suo libro era poggiato sul cuscino del divano.
«Lui non c'è» sussurrò alzandosi e poggiando la schiena contro la poltrona. Dei rumori provenienti dalla cucina le fecero alzare lo sguardo. Will era lì, di spalle, che afferrava cibo dagli scaffali. La voglia di scomparire in camera era tanta ma Mayle si fece coraggio e decisa a parlargli si alzò dal divano riponendo l'iPad nello zaino. Si avvicinò alla cucina continuando a guardare la schiena di lui flettersi ad ogni suo movimento.
«Ciao» sussurrò lei per non farlo spaventare.
Will si voltò incrociando i suoi occhi. «Buongiorno bell'addormentata» sorrise lui. «Sto preparando le uova. Hai fame?»
"É tranquillo oggi." pensò lei scrutandogli il volto cercando di leggere qualcosa.
«Non sapevo sapessi cucinare» rispose lei stupita.
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...