«Cosa è successo?»
«Non ne ho idea, l'ho raggiunta fuori la biblioteca perché aveva ricevuto una telefonata e mi ha pregata di portarla a casa.»
«Non sai con chi stesse parlando?»
«No, durante il viaggio di ritorno sul bus non ha aperto bocca, sembrava ipnotizzata, in trance.»
Le voci arrivavano nitide alle orecchie di Mayle che stava ascoltando la conversazione tra Marcus e Giorgia ma il suo corpo era rigido, come bloccato. Appena entrata all'appartamento si era gettata sul divano con lo sguardo fisso sul pianoforte.
"I miei stati d'animo si prendono gioco l'uno dell'altro. E in mezzo ci sto io che non ci capisco più niente."
D'improvviso sentì il portone sbattere e sussultò prima di sentire qualcuno accomodarsi al suo fianco. Si voltò leggermente notando la grande tazza di gelato che Marcus aveva tra le mani. «Ne vuoi un po'?» chiese con un debole sorriso.
La ragazza annuì afferrando il secondo cucchiaino. «Pistacchio e stracciatella?» chiese lei sorpresa.
«Questa è una bella storia da raccontare» disse Marcus accomodandosi meglio sul divano. «A me piace il gelato al cocco, a Blake al cioccolato, a Carlos a stracciatella e a Will al pistacchio. Ogni settimana facciamo a rotazione quale gusto di gelato prendere.»
Mayle lo fissava divertita. «Quindi questa settimana hanno scelto Will e Carlos.» costatò ridendo.
«Esatto» rispose lui portandosi il cucchiaino alla bocca.
«Perché io lo scopro solo ora?»
Il ragazzo alzò le spalle. «In realtà non lo so. Qual è il tuo gusto preferito?»
«In realtà tutti e quattro i vostri gusti sono i miei preferiti.» ridacchiò lei.
«Che ragazza fortunata.»
Quella frase fece crollare a picco il poco buon umore che le era rimasto e s'incupì.
Marcus, dall'altro lato non aveva idea di come comportarsi. «Ti va di dirmi quello che è successo?» disse lui scrutandole il volto.
La ragazza scosse leggermente il capo come risposta.
«Giorgia era davvero preoccupata» continuò lui nella speranza di farla parlare. «Ormai l'abbiamo capito tutti che c'è qualcosa che non va»
La ragazza sospirò affranta. «Devo tornare a casa.»
Marcus sobbalzò facendo cadere il piccolo cuscino rosso per terra non aspettandosi nulla del genere. In realtà non sapeva proprio cosa aspettarsi da lei, e tutto questo mistero lo agitava ancor di più. «Come mai?»
E lei come avrebbe dovuto rispondere? Nominare Cristian era fuori discussione, soprattutto dopo che le aveva fatto capire di conoscere i ragazzi e di essere immischiato in altri orrori.
«Mia mamma non sta tanto bene, ha bisogno di me. Vuole che torni a casa.» mentì con gli occhi che le facevano male a furia di trattenere le lacrime.
Marcus parve un attimo spiazzato per quella rivelazione «Mi dispiace, spero non sia nulla di grave.» rispose posando la tazza sul divano e stringendola fra le braccia.
Dopo quella frase colma di compassione Mayle non riuscì a trattenere le lacrime che iniziarono a scorrere sul suo viso. «Dispiace più a me per non essere stata in grado di risolvere la situazione.» disse singhiozzando.
«Stiamo ancora parlando di tua madre?» Marcus, che non era affatto uno stupido, aveva capito che c'era dell'altro.
La ragazza si staccò asciugandosi le guance bagnate con le mani. Non rispose, consapevole che Marcus avesse intuito qualcosa.
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...