CAPITOLO 6

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Mayle sbattè con una forza tale la porta dell'appartamento da far sobbalzare Marcus dal divano.

«Hey Mayle, com'è andato il primo giorno di lezioni?»

La ragazza non rispose e corse furiosa su per le scale. «Mayle aspetta.» gli occhi le si riempirono di lacrime ma non si fermò e chiuse la porta alle sue spalle. Lanciò lo zaino a terra e si lasciò cadere sul letto. Emise un urlo carico di frustrazione attutito dal cuscino che si era portata sul viso.

«Mayle, stai bene?» la voce di Marcus arrivò nitida alle sue orecchie.

«Si» disse sforzandosi di apparire tranquilla.

«Lo sento che stai mentendo.» ribatté lui. «Adesso entro, va bene?»

«Cambierebbe qualcosa se dicessi di no?» borbottò spostandosi il cuscino dal viso.

La porta della camera si spalancò. «Per niente.» disse Marcus richiudendola alle sue spalle. Si avvicinò e si sedette accanto a lei. «Cos'è successo?»

«Perché nessuno di voi mi ha detto che Will è l'assistente del mio professore di laboratorio?» sbottò ad alta voce gesticolando con fare teatrale.

«Innanzitutto calmati, o ti verrà un attacco d'asma.» Mayle fece per rifletterci ed iniziò a respirare più lentamente. «Secondo, qui si tratta della vita di Will, avrebbe dovuto dirtelo lui. E poi, in tutta onestà, non sapevo nemmeno che Will avesse fatto domanda anche quest'anno.» rispose lui.

Mayle abbasso lo sguardo sulle sue mani. «Scusa, non ce l'ho con te Marcus, ma è stato veramente orribile.»

«Cos'ha combinato?»

Mayle alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi preoccupati. «Mi ha messa in ridicolo, sia prima di entrare in laboratorio sia durante.» fece un respiro profondo. «Mentre il professore spiegava lui lo interrompeva per farmi continue domande su domande.»

«E tu hai risposto?»

Mayle aggrottò le sopracciglia. «Certo»

«E qual è stato il problema allora?» chiese Marcus confuso.

Mayle sospirò. «A fine lezione mi ha aspettata all'uscita del laboratorio dicendo testuali parole: Non so come tu abbia fatto per essere ammessa qui, data la tua scarsa preparazione. Non durerai più di una settimana ragazzina.» Lacrime calde avevano bagnato il volto stanco di Mayle.

«Oh Mayle» Marcus strinse la ragazza fra le sue braccia che arrossì. «Non pensare a quello che dice Will. Ha un caratteraccio ma sono sicuro che quelle cose l'abbia dette soltanto per farti innervosire. Non le pensa davvero.»

Mayle si staccò asciugandosi le lacrime. «Non ne sono sicura» disse «Mi odia»

Marcus sbuffò. «Lui non ti odia, è solo stronzo.»

Mayle sorrise. «Questo l'avevo già capito da sola, ma mi consola sapere che non sono l'unica a pensarlo.»

«Non lasciarti abbattere da Will, col tempo vedrai che imparerà ad accettarti.»

«Andrebbe bene se riuscisse anche solo a tollerarmi» alzò le spalle.

«Abbi fede Mayle.»

La ragazza sospirò. «Ci provo.» rispose «Grazie Marcus, davvero. Se non fosse stato per te a quest'ora sarei in Italia.»

«Non dirlo nemmeno per scherzo» La sua voce aveva una dolcezza minacciosa. «Sai, se non mi piacessero i ragazzi, saresti il mio tipo ideale.» sorrise.

Le guance di Mayle si fecero paonazze. «Dovrebbe essere un complimento?» chiese stupita dalla rivelazione.
"Oh chissà quante ragazze sono entrate in camera sua pensando fosse degli altri ragazzi. Adesso hanno molto più senso i nomi fuori la porta." pensò lei.

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora