Da sempre, nella sua evoluzione, l'uomo ha portato sulle proprie spalle il peso e il ricordo del passato non potendolo cancellare da quello che era il suo presente. Secondo Nietzsche la differenza sostanziale tra l'uomo e l'animale riguarda proprio la memoria. Ma cosa si fa quando quei ricordi portano soltanto drammi e sensi di colpa? Non sarebbe meglio il vuoto anziché sentimenti che fanno soffrire? Perché non possiamo ricordarci solo le cose che ci fanno stare bene?
«Non riesco a credere che ti abbia lasciata a terra in quello stato» disse Marcus sbattendo con forza il grande portone nero del condominio.
Mayle smise di dare voce ai suoi pensieri quando l'aria fresca della sera la investì e si strinse nella felpa. «Ricordami perché sono qui fuori, con addosso dei pantaloncini corti invece di essere a letto.» borbottò lei.
Il ragazzo socchiuse gli occhi. «Perché quando siamo arrivati ti abbiamo trovata a terra rannicchiata mentre piangevi. Tirarti fuori da quell'appartamento mi era sembrata una grande idea» concluse il ragazzo facendole segno col capo di seguirla.
Mayle sospirò. «Un giro al parco e poi rientriamo.» rispose guardando i commercianti chiudere le ultime saracinesche dei negozi.
«Va più che bene» rispose lui sorridendole e poggiandole un braccio sulle spalle. Lei ricambiò il sorriso sentendo un leggero tepore con quel contatto.
«Ti va di raccontarmi cosa è successo?»
Mayle corrucciò lo sguardo. «Non so spiegartelo, è successo tutto all'improvviso.» abbassò lo sguardo sulle sue scarpe.
«Beh, Will litigherebbe anche con un camion, se ne sentisse l'impulso.» ridacchiò lui cercando di sdrammatizzare.
La ragazza sorrise lievemente. «Hai ragione, c'è più probabilità che ti risponda un sordomuto che lui.»
Marcus scoppiò a ridere trascinando anche lei nella risata. I ragazzi continuarono a camminare arrivando all'ingresso del parco. «Si chiama veramente Merrie Christmas Park?» chiese Mayle leggendo il cartello.
Marcus annuì. «Già. Fidati è molto piacevole passeggiare qui.» rispose addentrandosi all'interno.
Merrie Christmas Park era un parco non molto grande situato su un corso d'acqua. La ragazza si guardò intorno respirando a pieni polmoni l'aria fresca. La zona in cui stavano passeggiando era molto tranquilla e sorprendentemente pulita.
«É un paradiso per la vita stressante di Miami, in questo parco puoi goderti la natura in tutta tranquillità» disse Marcus.
Mayle annuì. «Credo che la cosa più bella sia la vista sull'oceano grazie al canale.»
La ragazza si fermò ad osservare le persone che facevano jogging. «É sempre così frequentato?»
«Per questo la gente adora venire a correre qui la sera, perché sa di non poter fare spiacevoli incontri.» rispose lui annuendo.
I ragazzi passarono vicino una grande fontana che creava uno spettacolo di luci e giochi d'acqua.
«Ti va se ci sediamo sul grande prato?» chiese Marcus.
Mayle indicò i suoi pantaloncini corti. «Credo che sarebbe meglio una panchina»
«Hai ragione» rispose indicando una panchina libera al lato della fontana. «Sediamoci lì, vieni»
Mayle lo seguì sedendosi al suo fianco.
«Ti senti meglio?» chiese lui.
La ragazza sospirò. «Diciamo che sto solo evitando di pensarci» scrollò le spalle.
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...