CAPITOLO 40

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Prima di fare domanda per l'Erasmus Mayle adorava seguire i seminari gratuiti offerti dall'università che non riguardavano le materie della sua laurea. Una mattina si ritrovò seduta in una grande aula rossa ad aspettare un professore di Psichiatria che avrebbe tenuto una lezione sulle scienze comportamentali. Non c'erano molti studenti, ma non se ne curò. Il professore fece il suo ingresso proprio nel momento in cui Mayle prese posto sulla poltrona. L'osservò scendere i grandi scalini e posare una borsa di pelle marrone sulla cattedra.

«Quanti di voi, in questo momento, custodiscono un segreto?» aveva esordito senza nemmeno presentarsi.

Mayle si voltò indietro e vide piano piano gli studenti alzare la mano. Fece altrettanto.

«Un segreto solitamente riguarda qualcosa per cui la persona che lo sta dicendo non va fiera. Le persone possono anche aver scelto qualcuno con cui confidarsi, ma di base non vogliono che altre persone vengano a conoscenza del fatto perché temono che la loro reputazione possa essere minacciata. Siete d'accordo?»

Un coro di sì si sollevò nell'aula.

«Tuttavia, mi dispiace informare tutti coloro che hanno alzato la mano che sarà quasi impossibile tener quel segreto per voi stessi perché potrebbe diventare un peso troppo grande da sopportare. E quando uscirà fuori nel peggiore dei modi non saprete se esserne felici o meno.»

«È uno scherzo vero? Siamo tornati nel medioevo e io non lo sapevo?»

Mayle era ancora in piedi, vicino al pianoforte, con gli occhi spalancati che mostravano disagio. Esausta si lasciò cadere sul divano portandosi le mani fra i capelli. L'aveva detto. Finalmente ce l'aveva fatta a liberarsi di un peso enorme. E adesso sapeva con certezza che sarebbero arrivati altri problemi, forse ben più gravi.

«Stai scherzando, vero Mayle?» chiese Marcus a bassa voce.

«Continuare a domandarmi se scherzo non renderà le cose meno reali.» alzò la voce spostando lo sguardo tra Will e Marcus.

«Cosa significa promessa sposa?» domandò Marcus ancora incredulo.

«Che devo sposare per forza una persona.» un'espressione affranta le si dipinse sul volto e la sua preoccupazione era palpabile.

«E quando pensavi di dirmelo?» disse Will avvicinandosi. «Aspettavi prima che ti portassi a letto?»

«Come scusa?»

«Cristo» Will si portò le mani fra i capelli tirandoseli leggermente. «Non è possibile.»

«Sono io quella che deve sposarsi e tu sembri più sconvolto di me.» disse la ragazza cercando di alleggerire la tensione. «E questa cosa dell'andare a letto con te non l'ho capita. Non mi risulta io sia impegnata in una relazione.» continuò acida.

Will le lanciò un'occhiataccia ma non proferì parola.

«Mi dispiace May, non avrei dovuto insinuare nulla.» sospirò Marcus affranto sedendosi accanto a lei. «Ho provato a collegare le cose e sono arrivato alla conclusione sbagliata.»

La ragazza gli sorrise dolcemente e lo abbracciò. Non le era piaciuto il modo in cui si erano urlati contro ma, infondo, Marcus aveva ragione. Aveva tenuto per mesi questo segreto e adesso era uscito fuori nel peggiore dei modi.

«Cosa c'era da collegare?» chiese Will guardando i due ragazzi.

Marcus lanciò un'occhiata a Mayle incitandola a parlare.

«Sono venuta alla gara perché ero sconvolta. Mi è stato dato l'ultimatum per tornare in Italia, cosa che non volevo fare e Marcus ha pensato fossi immischiata con i Russi.»

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora