Vi è mai capitato di sentire una canzone, un profumo, una parola e venir proiettati direttamente ad una situazione vissuta in passato?
Non è un déjà-vu, è proprio un rivivere un ricordo che riaffiora nella testa.Mayle non sapeva se sentirsi nostalgica o meno. Il ricordo non era come quando passeggi e senti un profumo che ti riporta alla mente una persona alla quale non vorresti pensare e ti assalgono i brividi lungo la schiena. La sua forse era semplicemente...tristezza.
Will inarcò un sopracciglio, perplesso. «Ma mi hai detto che tuo padre è morto.»
La ragazza chiuse gli occhi per un secondo. «Dato che a quanto pare non dormirò è meglio iniziare dall'inizio.» sospirò poggiando la testa contro la testiera del letto. «Quando anni fa mio padre si ammalò perse il lavoro. Mia madre faceva le pulizie da qualche signora e io cercavo di arrangiarmi con qualche turno serale al bar perché la mattina andavo a scuola. Purtroppo, tutto questo non bastava per mantenere la casa e nemmeno per le cure di mio padre. Era un periodo molto difficile a casa ma tutti facevamo del nostro meglio.» iniziò a parlare lentamente, come se ricordare tutte queste cose le facesse venir meno la voce.
«Al locale conobbi un ragazzo, diventammo subito amici. Passare del tempo con lui mi faceva dimenticare tutti i problemi e la sofferenza che ne conseguiva. Col tempo scoprimmo che era il figlio di un amico di vecchia data di mio padre, Mario, che si era trasferito all'estero per lavoro ed era tornato in città da poco.»
Si fermò per riprendere fiato. «Non ti dico la gioia di mio padre nel rincontrarlo. Passavamo tutte le domeniche insieme, andavamo a vedere le partite di calcio del paese e facevamo lunghe passeggiate. Vedere mio padre felice nonostante tutto quello che gli stava capitando sollevava, anche se di poco, l'umore mio e di mia madre.»
Will la guardava, l'ascoltava, ma soprattutto capiva il suo dolore.
«Dopo qualche mese, Mario si candidò per le elezioni e fu eletto sindaco iniziando anche ad aiutare mio padre con le cure ospedaliere. Gli dobbiamo molto per quello che ha fatto.» continuò lei.
«Non sembra una brutta persona.» constatò Will.
«Non lo era.» sospirò la ragazza. «Purtroppo, mio padre peggiorò a vista d'occhio e noi non potevamo fare più nulla per aiutarlo. Prima di morire mio padre scrisse una lettera in cui chiedeva a questo suo amico di proteggerci, di aiutarci se fossimo state in difficoltà e di accogliermi nella sua famiglia come se fossi stata loro figlia. Sul letto di morte mio padre mi prese in disparte per dirmi che sposarmi sarebbe stata la scelta migliore da fare per aiutare la mia famiglia, ed io acconsentii.»
Si pulì il volto ormai rigato dalle lacrime. Will le prese una mano per incitarla a continuare. «Ero stupida ed innocente, quel ragazzo mi piaceva e così accettai. Quando parlai con suo padre mi rassicurò dicendomi che non c'era fretta, che mi avrebbe aiutata in ogni caso e che eravamo troppo giovani per un matrimonio. Ma quando suo padre morì sei mesi dopo con un infarto, le cose iniziarono a peggiorare di colpo.» un singhiozzò uscì fuori dalle sue labbra.
«Il ragazzo a cui mi ero affidata divenne sindaco al posto del padre e il rapporto fra noi iniziò a cambiare. Iniziarono le prime litigate, le prime gelosie ossessive. Non potevo uscire di casa senza di lui, non potevo accompagnare mia madre da nessuna parte, inizialmente non voleva nemmeno che mi iscrivessi all'università o andassi a trovare la mia vicina. Un giorno venne a casa e disse davanti a mia madre che mi avrebbe sposata appena compiuti i 20 anni, per accontentare la volontà di mio padre. Mia madre accettò senza battere ciglio e da lì partirono le lotte anche con lei per farle capire chi fosse.»
Will le tolse i capelli dal viso ormai bagnati dalle lacrime. «Ogni volta che provavo ad oppormi tirava in ballo le volontà di mio padre e mi si spezzava il cuore perché nemmeno io volevo deluderlo. Quando feci domanda per l'Erasmus mia mamma aveva finalmente capito che ero intenzionata a partire e non tornare più e mi assecondò.»
«E perché adesso sei costretta a tornare?»
«Mi ha minacciata dicendo che avrebbe fatto cadere mia madre in rovina, che le avrebbe fatto del male e io non posso permetterlo. Lei è l'unica persona che mi rimane.»
«Potremmo far venire tua madre a Miami e farla stare da noi per un po'.» disse Will riflettendo.
«E a cosa servirebbe?» iniziò a gesticolare. «Finito l'Erasmus, se non riesco ad ottenere un lavoro da ricercatrice, dovrò comunque tornare in Italia. E puoi stare certo che sarà lì ad aspettarmi.»
«Perché non hai provato a denunciarlo?»
Una risata isterica si levò dalle labbra della ragazza. «Credi che non ci abbia pensato? Nel mio paese è come se fosse considerato Dio, è intoccabile. Devo ancora capire con quale minaccia è riuscito a diventare Sindaco senza elezioni, senza essere stato votato.»
Mayle era esausta, Will lo notava dal suo sguardo stanco.
«Perché tuo padre ti ha fatto promettere una cosa del genere? Che necessità c'era di prometterti in sposa?»
Will ancora non comprendeva come un padre potesse fare una cosa del genere nei confronti della propria figlia. Ripensò a suo cognato e alla sua nipotina e il pensiero che le potesse accadere la stessa cose gli provocò un brivido lungo la schiena.
Mayle alzò le spalle in segno di risposta. «In quel momento non era lucido, stava perdendo la sua famiglia nel modo peggiore. Credo volesse fare semplicemente un'ultima buona azione per cercare di darci un futuro degno, per non lasciarci sole. Cristian si era sempre comportato benissimo con me, non avrebbe mai potuto prevedere quello che sarebbe successo dopo.»
«Non riesco a credere che tu sia riuscita a tenerti tutto dentro.» l'osservò lui. «Magari potrei aiutarti io, se mi dici chi è posso fare qualche telefonata da qui.»
Un sorriso amaro spuntò sul volto della ragazza. «Lo conosci già.»
Will incurvò le sopracciglia, perplesso. «Come faccio a conoscere un ragazzo che vive in Italia?»
«Perché adesso è qui.» sussurrò lei. «è Cristian. Lui è mio promesso sposo.»
ECCO A VOI IL MOTIVO TANTO ATTESO...
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...