Ormai la vita di Mayle era dominata dalla frenesia, dall'ansia e dalla tensione. Era seduta su dei gradoni pieni di erba arruffata che ricopriva la pietra sulla quale aveva rischiato di scivolare. Circondavano tutta la pista sul retro della casa fino ad una grande statua che in lontananza non era riuscita a identificare.
Era rimasta stupita nel vedere quanto la pista somigliasse veramente ad un circuito. La strada era per di più rettilinea con una curva che riusciva ad intravedere in lontananza, prima di perdere completamente la visuale. Il posto non era molto illuminato, anzi dove si era seduta lei c'era forse l'unico lampione di tutto il percorso.
Peccato che per quanto fosse attenta ai dettagli adesso le sembrava tutto troppo stupido. Perché fare una corsa automobilistica? Osservava ormai da un'abbondante mezz'ora tutti quei ragazzi, in basso sulla pista, parlare, spingersi e gesticolare. Ma era solo arrivata alla conclusione che guardare loro era come cercare di capire uno che parla una lingua simile ma non uguale alla sua.
Aveva ricevuto indicazione da Will, che le era parso più un ordine, di rimanere seduta sopra fino a quando non fosse iniziata la gara. Poi sarebbe potuta scendere per vederla con Marcus. Aveva alzato gli occhi al cielo con fare teatrale ma non aveva osato opporre resistenza.
Gli occhi di lei non avevano mai perso di vista Will. Lo osservò girarsi di spalle e togliersi la felpa, lasciandola cadere a terra. Anche da lì in alto Mayle poté notare quanto fosse molto teso.
«Lo stai fissando un po' troppo.»
Mayle sospirò in risposta. «Sono preoccupata.»
«Non devi» si curvò accanto alla ragazza, attento a non farsi cadere di mano il cellulare.
«Come fai a non esserlo?» Mayle si avvolse più strettamente nella giacca e rabbrividì.
«Hai freddo?»
«Tu no?»
«No.» Marcus scosse la testa e si sfilò la giacca, porgendogliela. «è sicuramente più calda della tua.» Mayle se la mise, crogiolandosi nella morbidezza della pelle. Era comoda come possono esserlo solo gli indumenti troppo larghi.
«Non saremmo qui se non sapessimo quanto è bravo Blake a guidare.» continuò l'amico.
«Quante auto gareggeranno stasera?» domandò lei.
«Le squadre sono cinque, ogni squadra ha a disposizione una sola macchina.» rispose Marcus
La ragazza non sembrava spaventata ma solo stupita «Spiegami un po' come funziona. Guiderà solo Blake?» continuò lei.
«In sostanza si, ma Will sarà in auto con lui perché il regolamento prevede un secondo.» rispose Marcus spostando lo sguardo da lei alla pista.
«Mi meraviglia che esista un regolamento per queste cose» roteò gli occhi. «Perché deve essere Will ad andare con lui?» continuò
«In realtà ad ogni gara viene proposto il secondo e solo se le altre squadre accettano viene confermato.»
«Quindi gli altri potrebbero anche rifiutare?» domandò incerta la ragazza.
«In teoria si, ma nessuno lo fa perché ovviamente la squadra sa già chi portare e quindi il secondo è già addestrato, se così si può dire.»
«Ha fin troppa logica il tuo ragionamento per essere una semplice corsa di automobili.» borbotto Mayle.
Will era nervoso, fin troppo. Sentiva le goccioline di sudore scendere lentamente lungo la schiena. Voltò lo sguardo verso le gradinate e vide Mayle parlare con Marcus. Tirò un sospiro di sollievo.
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PROMISE
RomanceQuanto coraggio ci vuole a lasciare tutto e partire? Quanto coraggio ci vuole a rialzarsi dopo l'ennesima caduta? E a fidarsi nuovamente delle persone? Ma soprattutto quanto coraggio ci vuole ad amare di nuovo? Mayle sa che è la scelta sbagliata, la...