CAPITOLO 12

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Lo squillo di un telefono fece aprire gli occhi a Mayle controvoglia.

"Chi è che mi chiama di prima mattina?" pensò sbuffando.

Allungò le mani per afferrare il telefono sul comodino ed attaccò la chiamata girandosi dal lato opposto del letto senza vedere chi fosse. Il telefono squillò nuovamente e Mayle si coprì la testa con il cuscino, esasperata. Il telefono smise di squillare e la ragazza sospirò spostando via il cuscino. Chiuse nuovamente gli occhi nella speranza di riaddormentarsi. Il telefono squillò nuovamente.

Un colpo alla porta la fece sobbalzare. «Mayle giuro che se non rispondi a quel maledetto aggeggio infernale entro e rispondo io.»

Mayle roteò gli occhi senza scomporsi. «Entra pure Marcus.»

Il ragazzo non se lo fece ripetere e spalancò la porta. «Sembra tu stia andando in putrefazione.» borbottò lui afferrando il telefono dell'amica dal comodino.

«Pronto Giorgia, sono Marcus»

Mayle si portò anche il lenzuolo sul volto per evitare di essere accecata dalla luce.

«Oh davvero? La tua amica ieri sera ha fatto le ore piccole ed adesso sembra uno zombie» ridacchiò lui.

"Ore piccole?" rifletté "Ma se era da poco passata l'una. Tutta colpa di Will e della sua idea di passare per una strada secondaria."

Infatti, la strada che avevano imboccato i due ragazzi ieri sera era stata chiusa per lavori di manutenzione, per cui Will, con non poche imprecazioni, era dovuto tornare indietro e prendere nuovamente la strada principale.

«Al mare? Volentieri, ti aspettiamo qui. Rimetterò a nuovo la bella addormentata.»

"Mare?

«Oh merda» fece cadere il cuscino a terra alzando velocemente la schiena e guardando Marcus con gli occhi sgranati.

«Dio, sei viva.»

Mayle fece finta di non sentire e scese dal letto. «Avevo promesso a Giorgia che avremmo passato tutta la giornata in spiaggia» rispose camminando avanti e indietro per tutta la camera. «L'avevo proprio dimenticato.» si portò le mani sul viso.

Marcus fece un sorriso sghembo che non passò inosservato. «Che c'è?» chiese lei guardandolo perplessa.

«Che cos'è successo ieri sera fra te e Will?»

Mayle urlò frustrata. «Marcus non farmi innervosire, ti prego. Cosa vuoi che sia successo? È riuscito perfino a darmi la colpa del fatto che la strada fosse interrotta. Non so quale santo gli abbia parlato nell'orecchio per non avermi buttata fuori dalla macchina.» rispose con fare teatrale tra le risatine di Marcus. «Giorgia ha invitato anche te al mare?» chiese per sviare il discorso.

Marcus annuì. «Lo chiederò anche agli altri se per voi non è un problema.»

Mayle scrollò le spalle. «Nessun problema. A che ora ha detto che arriva?» chiese spalancando l'armadio ed afferrando al volo un costume intero nero, un paio di shorts di jeans ed un top corallo.

«Fra mezz'ora, stai calma. Hai anche il tempo di fare colazione» rispose lui strappandole il costume dalle mani. «Non credi sia esagerato mettere il costume?»

«Lo metto solo da sotto» borbottò lei.

Marcus annuì poco convinto e lo posò sul letto. «Dai facciamo prima colazione, ho preparato i pancake e gli altri sono già in cucina.»

Lo stomaco di Mayle brontolò rispondendo per lei. «Va bene, fammi cambiare un attimo però. Non voglio scendere in pigiama.»

Marcus roteò gli occhi. «Va bene ti aspetto giù» disse uscendo dalla camera.

PROMISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora