Richmond, Virginia
Era il quarto giorno che i due coinquilini dividevano l'appartamento, e sorprendentemente avevano litigato solo due volte. Il loro litigio era dovuto a causa dell'organizzazione del calendario. Avevano passato un giorno intero a sistemare i vari turni per le pulizie alla spesa.
Minho aveva un lavoro piuttosto impegnativo quindi avrebbe fatto la spesa di sera, mentre Jisung poteva benissimo prendersi tutto il tempo che voleva visto che lavorava davanti al supermercato, in una piccola libreria.
"Non posso fare la spesa Mercoledì" ripeté il moro, esausto di ripetere la stessa cosa. Stava per perdere la voce "Perché non puoi? Cosa ti costa passare al supermercato per due minuti?" chiese il biondo sull'orlo di una crisi isterica.
"Ho tanto lavoro da fare, sai quanto è difficile lavorare davanti al computer?"
"Certo, è davvero faticoso! Te ne stai seduto su una sedia tutto il tempo a gingillare con il computer, davvero faticoso" Disse con la voce piena di sarcasmo.
"Non sai quanto è difficile stare davanti a uno schermo per così tanto tempo? Sai almeno cosa fa un ingegnere di Software?" grdò il ragazzo. Il suo lavoro non era facile, e non tollerava che una persona desse per scontato tutto il duro lavoro che faceva tutti i giorni.
Aveva lavorato e studiato sodo per quel posto e non permetteva che qualcuno lo penalizzasse senza neanche sapere in cosa consisteva.
"No" borbottò il biondo, era stato stupido dare per scontato che il suo lavoro fosse facile, sicuramente aveva lavorato sodo per quel posto, al contrario del suo. Aveva dovuto lasciare di mal grado la sua famiglia e gli amici a Cleveland.
Aveva trovato il lavoro in libreria per puro caso. Si aggirava spesso nelle librerie antiche. Gli piaceva leggere, anche se non sembrava un tipo che aprirebbe un libro volentieri. Per quanto non gli piacesse studiare, gli piaceva informarsi sulle cose che le interessavano come: Il femminismo e la botanica, e recentemente aveva anche preso un particolare interesse per gli arti marziali.
Jisung sicuramente non era una ragazzo noioso o superficiale, ma l'unica cosa che doveva ancora migliorare era il suo pessimo caratteraccio. "Va bene scusami, ma dovrai farlo la domenica. Io la domenica non ho intenzione di uscire la casa"
"Va bene" Concordo il moro, troppo stanco per ribattere. Annotando sul calendario i vari turni. Erano finalmente giunti a un compromesso, ed entrambi dopo tanta fatica per sistemare un calendario sarebbero riusciti ad andare a dormire.
"Io vado a dormire Buonanotte" annunciò lasciando il salotto "Buonanotte" sarebbe rimasto a guardare ancora un po' la TV, e poi sarebbe andato a dormire. Domani non doveva andare a lavoro e pensava che una tranquilla giornata a casa era quello che ci voleva.
Jisung nella sua stanza era sdraiato sul letto a testa in giù, ad ascoltare musica a tutto volume nelle sue cuffiette. Non riusciva ancora a credere che era scappato di casa, i suoi genitori non avevano fatto niente per fermarlo. Forse non tenevano a lui? Oppure era solo una spina nel fianco da controllare 24\24? Non si sapeva dare una risposta. Per quanto erano severi i suoi genitori, pensava che almeno un po' gli volessero bene.
-Ah stupidi sentimenti-
Provò a non pensarci, ma una lacrima traditrice gli scivolò lungo la guancia.
Minho era intento a guardare la TV, era parecchio annoiato. Non sapeva cosa fare, dopo un po di riluttanza, decise di bussare alla porta della stanza del biondo.
"Ehm sei occupato?" chiese timidamente
"No dimmi"
"Posso entrare?" si sporse un po' di più alla porta.
"Certo" Disse Jisung indicando il posto accanto al suo. Restò sdraiato dov'era, Minho si stese accanto a lui.
Non era sicuro di cosa dire o del perché era lì, ma infondo non era così tanto male la sua compagnia.
Prese una cuffia dal biondo e se la mise all'orecchio. Dopo un po' iniziò a canticchiarla con voce rauca. Jisung doveva ammettere che non era niente male ascoltare la sua voce. Era parecchio rilassante.
"Come mai ti sei trasferito qui?" Disse il moro iniziando una conversazione.
"Sono scappato di casa" Disse semplicemente girandosi verso il moro.
"Perché"
"Mi andava di starmene un po per conto mio" non voleva raccontargli dei suoi genitori, e tutta quella roba lì, magari più tardi. Non si sentiva ancora sicuro di raccontare quello che era successo. Doveva prima superarlo come aveva sempre fatto.
"Tu perché sei qui?" Chiese a sua volta, per quanto carino e affascinante, Minho sembrava anche interessante, ma non l'avrebbe ammesso. Era troppo orgoglioso per farlo.
"Ho cambiato città un mese fa, avevo bisogno di un posto dove stare. Mi sono trasferito da Cleveland" gli spiego girandosi anche lui. Ora le loro facce erano una accanto all'altra, ma stranamente non erano imbarazzati dalla situazione.
Erano entrambi rimasti a parlare e a conoscersi per ridacchiare un paio di volte. Almeno erano riusciti a non litigare, e la situazione era piacevole.
"Andiamo stai dicendo che non sai fischiare" ridacchiò il biondo prendendolo in giro, scoppiando a ridere una seconda volta.
"Hey! Non prendermi in giro, sto imparando okay?"
"Prova a fischiare" lo incitò sempre con un sorriso divertito stampato in faccia del ragazzo.
"No" Disse secco il moro, non voleva fare la figura del bambino
"Andiamo prometto che non riderò" Promise il biondo, anche se era super sicuro che non si sarebbe riuscito a trattenere.
Il moro unì le labbra, cercò di fischiare, ma fallì miseramente. Invece di uscire come un fischio uscì più che altro come un soffio sffocato.
Jisung cercò di trattenersi dal ridere, ma fallì scoppiando in una fragorosa risata, dopo qualche secondo si unì anche il moro.
"Hai detto...che non avresti riso" Disse tra le risate. Era da un po' che tutti e due non ridevano in quel modo. Alla fine si erano lasciati andare.
"Di solito non facciamo altro che litigare" Notò Il moro
"È vero, ma non è male nemmeno litigare, non so mi piace litigare con te" Disse il biondo facendo l'occhiolino. Minho alzò gli occhi al cielo, ma sorrise.
I due ragazzi erano rimasti a parlare ancora per un po' finché tutti e due non si addormentarono sul letto di Jisung. Chissà come erano entrambi finiti sotto le coperte circondati dalle luci rosse della stanza.
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ROOMMATES PROBLEMS lmh.hjs
Fanfiction𝗥𝗶𝗰𝗵𝗺𝗼𝗻𝗱, 𝗩𝗶𝗿𝗴𝗶𝗻𝗶𝗮; "La tua stanza fa schifo" Commentò Minho senza pensarci due volte. "Non ti ho chiamato per questo" Disse il biondo alzando gli occhi al cielo. "Quindi cosa c'è?" "Il mio computer si è rotto, tu che sei un ingegne...