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Richmond, Virginia

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Richmond, Virginia

-Merda-

Mentre da una parte Jisung stava pian piano realizzando cosa era successo la sera precedente, Minho iniziò a biasciare nel sonno cose incomprendibili.

"Ah mi-bgr-o" disse mentre iniziava ad aprire gli occhi, Jisung invece tornò sul letto facendo finta di dormire, risvegliarsi insieme in quel modo sarebbe stato troppo imbarazzante. Si girò dalla parte opposta e chiuse gli occhi fingendo di dormire.

Visto che lo faceva spesso, non era difficile per lui fingere di dormire, lo faceva da quando aveva sedici anni, per poi sgattaiolare fuori di casa.

Il moro si alzò dal letto con un espressione assente e la mente totalmente in confusione. Come mai Jisung si trovava nel suo letto? Poi si ricordò. 

-Ci siamo baciati-

-Merda-

Tutti i ricordi dell'altra sera gli passarono d'avanti come un treno. Era completamente fottuto.

Ora l'unica cosa in cui sperare era che Jisung non si ricordasse niente di quello che era successo ieri, parlarne sarebbe stato troppo devastante e soprattutto imbarazzante. Decise così di lasciar dormire il biondo e di andarsi a fare un bel bagno caldo per rinfrescarsi le idee e soprattutto riprendersi da quello che era successo.

Con tutta la forza che aveva in corpo alle sette del mattino Jisung si lanciò dal letto del moro e raggiunse la sua stanza con la velocità degna di Speedy Gonzales. Raggiunse la sua camera e si chiuse a chiave buttandosi sotto le coperte. Il cuore gli martellava nella cassa toracica e la testa rischiava di scoppiare.

-Ho baciato Minho-

-Ho baciato Minho-

-Ho baciato Lee fottutissimo Minho-

-Merda-

Se lo ripeté più volte nella testa, come se ancora non ci potesse credere. Si rotolò sul letto con un sorriso ebete sulla faccia.

-Oh no, no, no no-

Jisung si schiaffeggiò per aver sorriso come un idiota per uno stupido bacio, mica gli piaceva no? Era stupido sorridere. Si schiaffeggiò una guancia per aver sorriso, e si ripeté mentalmente di non sorridere. Si diede una pacca sulla spalla e si ricompose. Nonostante aveva appena chiarito tutte le sue idee i postumi della sbornia gli avevano procurato un mal di testa incredibile e lo stomaco non era nelle migliori condizioni, si era sorpreso che non aveva riversato tutto com'era solito fare. Forse Minho l'aveva fermato in tempo.

Provò a frugare fra i vari cassetti per vedere se aveva delle aspirine per calmare il mal di testa, quando suonò il campanello.

-Chi suona alle 7:00 del mattino?-

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