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Richmond, Virginia

(Dancing queen, ABBA)

"Allora sei pronto?" Gridò Minho. Erano usciti di casa pronti, (almeno Minho era pronto), per passare le vacanze natalizie degli amici del moro.

E ora stava aspettando Jisung fuori dalla macchina, mentre quest'ultimo si trovava ancora in casa.

"Un'attimo!" Minho alzò gli occhi al cielo, aveva scommesso che Jisung ne avrebbe fatto un dramma. Era, così, così da lui.

Dopo un paio di minuti Jisung scese le scale munito di due borsoni, e una piccola valigetta.

"Mi dici a che cosa ti serve tutta questa roba? Staremo via per una settimana a natale!" Brontolò il maggiore sull'orlo di una crisi di nervi.

Gestire Jisung era così estenuante.

"Beh non si sà mai" Aveva risposto il biondo.

"Cosa c'è in questa?" Domandò il moro indicando una dei due borsoni neri.

"I regali"

"In questa?"

"Uhm, i miei trucchi, il mio pc, un paio di libri e qualche merendina, sai per il viaggio"

"Nella valigetta?"

"I miei vestiti" Disse Jisung con un sorriso. Minho era troppo stanco per ribattere, e inoltre erano già in ritardo. Sette ore di viaggio sarebbero stati stancanti se non fossero partiti presto. E ovviamente il sorriso adorabile del più piccolo l'aveva fatto tacere.

"Andiamo" Mise i borsoni e la valigia del biondo in macchina e partirono per il loro lungo viaggio verso Cleveland.

Il viaggio fu silenzioso per i primi venti minuti, finché Jisung stanco del silenzio non decise di mettere il suo cd pieno di canzoni vintage.

"Ti va di cantare un po'? Sei bravo" Chiese Minho piuttosto timidamente. Jisung arrossì per il complimento.

"Va bene" Si schiarì la voce iniziando a cantare le note di "Dancing queen" degli ABBA.

(Stan ABBA bitches)

"You are the Dancing Queen, young and sweet, only seventeen

Dancing Queen, feel the beat from the tambourine

You can dance, you can jive, having the time of your life

See that girl, watch that scene, dig in the Dancing Queen"

"Non pensavo fossi tipo da Abba" Ridacchiò Minho.

"E invece" Jisung prese in mano la bottiglietta d'acqua, facendo finta che sia un microfono.

Minho ridacchiò e scosse leggermente la testa. Han Jisung era un ragazzo fuori dal normale: super ciclato infantile, sexy e adorabile allo stesso tempo.

Fecero una sosta a fare benzina e prendere qualcosa da mangiare. Era notte fonda, il canto delle cicale echeggiava nell'aria, e inoltre il freddo era aumentato.

Jisung aveva insistito di viaggiare di sera perché così sarebbe stato più figo. Minho aveva ceduto solo perché il biondo aveva promesso che avrebbero guidato a turni.

Il corpicino del biondo era avvolto in una coperta nel sedile accanto a quello di Minho.

Aveva guidato per quattro ore di fila ed era crollato a dormire subito dopo aver riempito la pancia con un solido hamburger. Aveva gli occhi chiusi, le labbra gonfie semiaperte in una piccola specie di o, e le guance erano arrossate dal freddo.

ROOMMATES PROBLEMS lmh.hjsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora