Richmond, Virginia
Con la sorpresa di entrambi Minho lo strinse più vicino al suo petto. E in poco tempo si erano addormentati. Si svegliarono contemporaneamente, era ormai ora di cena.
"Che ore sono" domandò Jisung con voce ancora assonnata.
"Le dieci e mezzo" Rispose Minho dando un occhiata al telefono poggiando sul bracciolo del divano.
"Cazzo! Devo finire il mio saggio su Edgar Allan Poe" Si era addormentato, quando doveva quasi iniziare la sua per così dire la sua ricerca sul famoso poeta statunitense.
"Ti serve una mano?" Chiese il moro risultando quasi dolce. Per quando potesse sembrare strano Minho non era abituato alla dolcezza, per niente. Era quasi sempre freddo e distaccato.
"Non importa mi arrangerò in qualche modo" lo rassicurò chiudendosi in camera. Intanto che Jisung finiva il suo lavoro, Minho si diresse in cucina a preparare qualcosa. Appena mise piede in cucina si rese conto che dovevano andare a fare la spesa. Era il turno di Jisung, ma non importava.
Minho si vestì e prese la giacca uscendo di casa per fare la spesa. Il super mercato era chiuso. Era troppo tardi per cucinare, così decise di andare al piccolo alimentari coreano che distava un po' dal suo appartamento, ma non importava ci andò lo stesso. Prese quello che mancava a casa, erano quasi le stesse cose, solo coreane. Prese anche dei teokbokki per entrambi più qualche bottiglia di soju, era da tanto che non lo beveva.
Jisung invece era arrivato solo alla metà della sua ricerca. Si stava contorcendo sulla sedia della scrivania in camera sua. Non riusciva a stare comodo con i vestiti che aveva addosso.
Frugò nel suo armadio in cerca di qualcosa di comodo, ma erano tutti inadatti per quella sera a quanto pare. Si diresse sul tavolino del salotto e si mise per terra. Sperava solo che li fosse più comodo.
Puntualmente sul divano trovò una bella felpa che aveva l'aria di essere comodissima. La mise senza pensarci due volte. Anche se non ricordava fosse sua. Ma non gli importava, a lui non importava quasi di niente. Viveva la vita come capitava, non cercava di programmare niente se non le cose più importanti, come il trasloco che aveva affrontato quasi due settimane fa.
Minho tornò a casa più presto del previsto, non c'era la fila al negozio di alimentari. Appena entrò dentro si tolse come sempre le scarpe e posò la giacca sulla sedia accanto alla porta, e posò la spesa sul ripiano della cucina. Non fece caso al biondo, si diresse in camera e si cambiò mettendosi qualcosa di comodo.
Prese il cibo ancora caldo e si diresse in salotto, credeva di non trovarci nessuno, sapeva che Jisung si trovasse in camera sua a studiare, invece si sbagliava. Han Jisung si stava stirando il collo con niente meno che la sua felpa, e un paio di pantaloncini.
Deglutì a vuoto, il suo pomo d'Adamo andava su è giù, non gli era chiaramente indifferente vedere un Jisung così sexy e innocente allo stesso tempo mentre metteva in bella mostra il suo collo. Per poco non gli cadde la busta con i cibo che aveva in mano.
Si schiarì la gola, e solo a quel punto il biondo si rese conto di non essere solo. Rimase indifferente come se no fosse successo niente, in effetti non era successo nulla, ma non si rese conto del ragazzo accanto a lui lo stava divorando con lo sguardo, e forse, e dico forse non poteva contenersi dal baciarlo.
"Cosa hai portato?"
"tteokbokki" Rispose il moro tirando fuori il cibo e porgendo un paio di bacchette alla ragazzo accanto a lui.
"Wow, non ho mai mangiato coreano" Il ragazzo accanto a lui sgranò gli occhi, non poteva dire sul serio. I genitori di Jisung anche se avevano origini asiatiche erano stati completamente dalla cultura americana, e non avevano conservato la cultura coreana, e di conseguenza, nemmeno Jisung.
"Non ci credo" Disse Minho guardandolo come se avesse appena ucciso un uomo davanti ai suoi occhi.
"Davvero, sono curioso di vedere com'è" iniziò a dare un occhiata più attento al cibo. Aveva l'aspetto di essere delizioso. "sei serio?" Ribatté Minho ancora sconvolto. Jisung ridacchiò dandogli una pacca sulla testa.
"Hey!" Esclamò grattandosi la nuca.
-Certo che è forte-
Iniziarono a mangiare, Jisung stava ancora scrivendo la sua ricerca, ma un certo punto il portatile le venne sottratto dalle mani. Minho prese il computer e prese a battere i tasti come una furia. Dopo dieci minuti restituì il computer al biondo. Aveva completamente finito la sua ricerca su Edgar Allan Poe in meno di quindici minuti.
"Tieni ho finito" disse infilandosi l'ultimo boccone di cibo rimasto.
"Non ci credo, è perfetto" rispose il biondo rileggendo quello che aveva scritto. Aveva usato un lessico ottimo e inoltre aveva aggiunto un sacco d'informazioni sullo scrittore in questione. Non se lo aspettava, e soprattutto non pensava che avesse una così grande conoscenza su Edgar Allan Poe.
"Come hai fatto? Solo per avere metà di questa roba ci avrei messo una notte intera"
"Sono stato al museo di Edgar Allan Poe, si trova a Richmond, è stato una gita interessante" rispose scrollando le spalle.
"Il museo di Edgar Allan Poe si trova a Richmond? E io non lo sapevo?" il minore si auto rimproverò. Si appuntò mentalmente che sarebbe andato a visitarlo.
"Non lo sapevi?" Chiese indifferente, Jisung scosse il capo, mentre Minho andò a prendere le bottiglie di soju e le posò sul tavolo.
"Tieni bevi" Disse porgendo il bicchierino contenente il liquido alcolico. Jisung non fece domande e buttò giù tutto ad un fiato. Appena mandò giù tutto il liquido la sua faccia assunse una smorfia alquanto strana. Era davvero forte.
Minho non riuscì a trattenere una risata. Per tutti gli alcolici che aveva bevuto Jisung in vita sua, non era capace di reggere molto bene l'alcol, aveva uno stomaco molto sensibile, ma non per questo smise di bere.
Dopo nemmeno un ora si erano scolati già tre bottiglie. Jisung ormai era andato, mentre Minho era rimasto ancora abbastanza sobrio da non fare niente di stupido, come battere mani o parlare in modo scemo.
"Minnie perché gli unicorni hanno il corno?" il biondo buttò giù un altro shot, non curandosi di far attenzione a non rovesciarselo addosso. Il moro ridacchiò al soprannome che aveva appena usato.
"Credo che sia meglio smettere di bere" "Nooo, Catttivo ridammelaa!" Esclamò il più piccolo allungando il braccio, ma puntualmente il moro allungò ulteriormente il braccio allontanandolo.
"No! Sei già ubriaco fradicio" Jisung fece lo stesso e si allungò per prendergli da bottiglia dalle mani, ma finì direttamente addosso al moro. I loro volto erano super vicini, ancora qualche centimetro e le loro labbra si toccavano.
Si guardarono per interminabili secondi e successe, quello che non doveva succedere
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ROOMMATES PROBLEMS lmh.hjs
Fanfiction𝗥𝗶𝗰𝗵𝗺𝗼𝗻𝗱, 𝗩𝗶𝗿𝗴𝗶𝗻𝗶𝗮; "La tua stanza fa schifo" Commentò Minho senza pensarci due volte. "Non ti ho chiamato per questo" Disse il biondo alzando gli occhi al cielo. "Quindi cosa c'è?" "Il mio computer si è rotto, tu che sei un ingegne...