023

1.1K 107 43
                                    

Richmond, Virginia

Jisung sbuffò in preda alla frustrazione, poteva anche venire da solo a fare compere se voleva flirtare con le commesse.

"Dove vuoi andare adesso?" Chiese il corvino, alla fine non avevano comprato nulla. Jisung pensò che era stata solo una grande perdita di tempo.

"Vuoi andare da qualche parte?" Domandò il maggiore, incredibilmente di buon umore quel giorno. Cosa che irritò ancora di più il biondo.

Lo preferiva quando era cliccato.

"A casa" Rispose Jisung con tono freddo, non era di buon umore, per tanti motivi.

Uno era il fatto che non avesse dormito bene, il secondo era che non fosse riuscito a recuperare il sonno perso dormendo fino a tarda mattinata. E in fine il terzo era il fatto che Minho lo avesse trascinato in un negozio di elettronica e avesse flirtato con la commessa.

La cosa che non lo consolava, era il fatto che si fossero scambiati i numeri, e che si erano salutati con un "arrivederci" invece di un "addio" segno negativo che si sarebbero visti di nuovo, purtroppo.

"Non vuoi guardare da qualche parte?" Minho tentò una seconda volta.

Jisung ci pensò un attimo su e mormorò di voler fare un salto in libreria. Quelle riuscivano sempre a metterlo di buon umore.
Amava annusare l'odore di carta delle pagine, e ammirare le copertine dei libri e giudicarle a sui piacimento commentato come "carina" oppure "orribile"

Una volta arrivati in libreria Jisung corse verso i reperti e gli scaffali dando un'occhiata tra i generi che preferiva di più, e ci mise una ben venti minuti a esaminare tre scaffali.

Minho rimase affascinato dal osservare le espressioni di Jisung mentre leggeva le pagine, guardava la trama e giudicava le copertine.

I suoi occhi brillavano.

Pensò che non era mai stato così bello come in quel momento. Jisung non riuscì a scorgere gli sguardi del maggiore su di sé, troppo immerso nella contemplazione dei sui amati libri.

"Hai trovato qualcosa di interessante?" Domandò Minho notando che il corvino avesse già preso in mano due volumi che non aveva intenzione di rimettere a posto.
"Beh, non so se prendere questo oppure questo, questa ha una copertina e una trama bellisoma, ma questa è più accattivante, ma è troppo corta" Disse Jisung passando lo sguardo da un libro all'altro.

"Non puoi prendere tutti e due?"

"Non voglio comprare e poi non leggerlo, ah ma chissenefrega come faccio a lasciarlo qui" Borbottò tra sé e sé e alla fine li prese tutti e due

Minho ridacchiò alla scena, quel ragazzo era completamente fuori dal comune.

---

Appena tornarono a casa Jisung si rifugiò nella sua stanza, troppo arrabbiato con Minho per conversare.

Si sdraiò sul suo amato letto e iniziò a leggere il nuovo libro che aveva comprato, ma non riuscì a concentrarsi sui testi che aveva avanti. La sua testa era da un'altra parte, precisamente a un certo Minho.

Sbuffò un paio di volte cercando di concentrarsi sul libro che stava leggendo, ma il moro aveva completamente occupato i suoi pensieri.

-Ah sei così patetico-

"Dove vai, a quest'ora?" Chiese Minho notando il modo in cui si era vestito. Una maglietta bianca senza maniche, un paio di skinny jeans. E abbellito da varie catene argentate di diversa dimensione. Ma cosa che gli stava bene era la facia nera attorno al collo (qualcuno sa come si chiama?), e il trucco attorno agli occhi.

Dio era così sexy, in quel momento.

"Da una parte" Rispose il biondo, uscendo dall'appartamento, senza dire altro. Minho decise di seguirlo, ovviamente senza farsi notare. Lo seguì a piedi per tutto il tempo mantenendosi a una certa distanza così che non lo vedesse. (che genio)

Lo vide entrare in un locale, un pub, non era zozzo come la maggior parte. Luci soffuse, arredamento in legno, stile country. C'era un gigantesco bancone e anche un palco, ed era lì che Jisung si era sistemato, sul palco.

Stava maneggiando con una chitarra elettrica, seduto su uno sgabello. Una ragazza gli si affiancò e disse qualcosa, non riuscì a sentire, ma dev'essere stato qualcosa di piacevole perché Jisung le concesse un ampio sorriso.

Dio quant'era bello quel sorriso.

Passò cinque minuti a strimpellare con lo strumento, e poi si mise in piedi davanti al palco, sistemò il microfono e tutte le persone si zittirono. Partì la musica e poco dopo il biondo prese a cantare, e cavolo era bravo. Il pubblicò sembrava apprezzare lo spettacolo, così tanto che qualcuno iniziò pure a registrare l'esibizione.

La sua voce e il suono che produceva la chitarra era elettrica, era fantastica, lui era fantastico. Il modo in cui passava il plettro sulle corde, quando passava la lingua sulle labbra, e quando alzava gli occhi al cielo, e faceva quella smorfia con la bocca.

Era bellissimo.

Finì la sua esibizione con altre tre canzoni. E ora aveva il respiro affannoso, il suo petto si alzava e abbassava, mentre la pelle era imperlata dal sudore. Il pubblicò applaudì abbondantemente, lanciando grida e fischi di approvazione.

Jisung sorrise, mise apposto la chitarra nella propria custodia e prese un paio di sorsi dalla bottiglietta d'acqua.

Minho deglutì.

La serata continuò, e Minho rimase nel locale a stalkerare il biondo. Beh non lo stava stalkerando, era solo curiosità.

Vide Jisung sedersi al bancone mentre ordinava da bere. Un ragazzo dai capelli rossi si sedette accanto al biondo, e presto piano piano, i due iniziarono a conversare animatamente. Minho era così concentrato ad assistere alla scena che non si accorse che una cameriera l'aveva richiamato più volte.

"Scusami? Vuoi qualcosa da bere?" Chiese la ragazza una seconda volta, schioccandogli le dita davanti alla sua faccia.

Minho si riprese dal sui pensieri e all fine ordinò long island, visto che era lì tanto valeva bere qualcosa.

Passarono una quindicina di minuti e Jisung aveva mandato giù almeno cinque drink, incredibile quanto possa rimorchiare in una serata, gli avevano offerto da bere in quattro, e il nostro Jisung era già completamente andato.

E ora era tra le braccia di un completo sconosciuto. Minho alzò gli occhi al cielo, era così fastidiosa assistere a quella scena, nemmeno lo conosceva quel tipo. I due dopo i vari baci scambiati sembravano dirigersi verso il bagno. Sicuramente avrebbero scopato.

Minho fu tentato di fermarli, ma così Jisung avrebbe scoperto che l'aveva seguito fino a lì, e sarebbe stato imbarazzante, molto imbarazzante, ma poi ci ripensò.

-Ah fanculo-

Finì l'ultimo goccio del suo drink dirigendosi velocemente verso i due.

"Jisung andiamo via" Minho si piazzò di fronte ai due attirando l'attenzione del biondo.

"Ma io ti conosco!" Esclamò Jisung staccandosi dal bacio.

"Dai Jisung torniamo a casa" Il moro lo tirò per un braccio avvicinandolo al proprio corpo. Jisung si scostò, facendo una smorfia.

"Tu, io non voglio stare con te" Fece una breve pausa cercando di ricordarsi quello che doveva dire.

"Sei stato cattivooo" Un cipiglio si formò sulle sopracciglia di Minho, non si ricordava di essere stato cattivo.

"Come scusa?"

"Ah, quella Cafthrine, vai da lei, e...lasciami in pace" Biascicò il più piccolo cercando di reggersi in piedi. Era ubriaco marcio.

"A lui ci penso io" Disse il moro trascinando Jisung fuori dal locale, lo sbatté al muro premendo violentemente le sue labbra contro quelle del biondo.

ROOMMATES PROBLEMS lmh.hjsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora