Cleveland, Ohio
Era finalmente arrivata la vigilia di Natale. Jeongin e Seungmin erano super emozionati e non la smettevano di cantare canzoni natalizie.
Ma a nessuno dava fastidio, alla fine era Natale.
Jisung e Minho avevano addobbato l'albero.
Jeongin a aveva insistito affinché lo facesse Jisung al posto suo con la scusa che sicuramente ci sarebbe stata un'altra occasione per farlo.
Shippava Minho e Jisung dal primo giorno che gli aveva visti. Sapeva in cuor suo che quei due erano fatti l'uno per l'altra.
Era il fan numero uno dei Minsung.
Jisung però non era al cento per cento felice. Era il primo Natale senza i suoi genitori e ma sua famiglia.
Non che fossero particolarmente Allegri o che avessero delle strane usanze. A volte non si limitavano nemmeno a fare il regalo.Jsiung aveva sempre passato delle serate tristi il 25, non sapendo cosa fare dal momento che i suoi stsvani sempre in casa.
Non aveva amici, e nemmeno un fidanzato, e forse nemmeno una famiglia.
"A cosa pensi?" Domandò Minho appoggiando alla ringhiera del portico accanto a Jisung.
"Alla mia famiglia" Era un argomento delicato in realtà. Non che ci tenesse, no ma era comunque una cosa triste.
"Giusto, devo dirti una notizia, non so se sarà buona o cattiva, ma...Hangul e sai le tre piccole pesti verranno a trovarci" Annunciò Minho con un piccola sorriso sulle labbra. Almeno questa volta ci sarebbero stati i loro genitori ad aiutarli.
Jisung sorrise ampiamente. Aveva preparato un regalo per Phoebe e ci teneva a darglielo di persona.
A insaputa di Minho e anche dei genitori della ragazza. Jisung l'aveva aiutata a tornare a casa da una festa poco raccomandabile a tarda notte, e per fortuna non erano stati beccati. L'aveva aiutata a farsi passare la sbronza e a sembrare completamente lucida e in forma per il giorno dopo.
Hangul e sua moglie a quanto pare non avevano sospettato di niente, ma la ragazzina si era comunque beccata una ramanzina da parte di zio Jisung.
"Beh sarò felice di rivedergli" Disse il biondo. Da quando gli aveva conosciuto quelle tre piccole pesti, perché ammettiamolo, Phoebe non era da meno. Una ragazzina asociale ed estremamente impicciona.
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Presto il fratello maggiore del moro la cognata e le tre nipoti si fecero tutti vivi durante il pomeriggio, quando mancava poco al tramontare del sole. Le giornate erano più corte e di conseguenza il sole tramontava già verso le sei passate.
Le due bambine fecero subito capolino verso tutti gli zii che erano presenti in casa. Quelle due bambine venivano sempre viziate da coccole e regali da parte di zio Seungmin, zio Hyunjin, zio Jeongin, e zio Changbin. Da poco si era aggiunto anche Jisung, e ovviamente non mancava Minho.
"Zio binnie!!" Gridarono in coro le due gemelline saltando addosso al corvino. Changbin le prese in bacio entrambe e stampò un bacio sulla guance a ciascuno.
"Yaa Mia, Do-yun, mi siete mancate"
"Anche tu ci sei mancato" Disse Mia iniziando a giocare animatamente con le guance del ragazzo.
Jisung ci rimase male per un momento, si aspettava che sarebbero corse da lui, ma per fortuna c'era Phoebe a salutarlo animatamente con un abbraccio.
"Allora come stai nonnino?" Domandò la ragazza per prenderlo in giro.
"Hah? Nonnino? Vieni qua e ti faccio vedere" Jisung la inseguì per tutto il salotto prendendola in braccio e la buttò sul divano facendole il solletico.
"Allora? Avanti ripetilo, chi è il vecchietto adesso?" Phoebe riuscì a sfilarsi dalle sue grinfie e a spingerlo sul divano. Jisung gemette dal dolore, il suo didietro non aveva messo ancora di far male, anche dopo le medicine.
Phoebe inarcò un sopracciglio, e lo guardò con aria sospetta. Jisung si riprese mettendosi a sedere sul divano grattandosi il retro del collo.
"Ieri sono scivolato sulla neve ieri" Inventò una scusa per non destare sospetti, anche se era abbastanza sicuro che la ragazza l'avesse capito, non era così stupida per credere a: "sono scivolato sulla neve"
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Presto fu il momento di aprire i regali.
Jisung aprì il suo da parte di Minho per ultimo, era curioso di vedere cosa gli avesse preso. Scartò la busta e ci ritrovò i suoi pantaloni preferiti di Louis Vuitton edizione limitata.
Guadò verso Minho scioccato, sicuramente non costava poco e inoltre era stato gentile ricomprargliela dal momento che l'aveva rovinata.
"Era edizione limitata dove l'hai trovata?" Chiese Jisung con ormai gli occhi che luccicavano dalla felicità.
"Non te lo dico"
"Beh è il regalo più bello che potessi farmi" Disse Jisung ammirando i suoi nuovi pantaloni. Minho sorrise era cos' bello vederlo sorridere così.
"Aspetta, ho un'altra cosa" Il moro gli passò una piccola scatolina. Era un porta chiave, un piccolo pupazzetto a forma di scoiattolo. Jisung rimase un po' a fissarlo. Si ricordò che l'aveva visto esposto nel negozio di elettronica. Lo stesso dove avevano conosciuto quella Catherine.
Minho l'aveva fatto aspettare fuori un minuito quel giorno, probabilmente per prenderglielo. Minho pensò che non gli piacesse, lo stava ancora osservando.
"Se non ti-" La sua frase venne bloccata a metà, Jisung si fondò ad abbracciarlo.
"Lo adoro, grazie" Era forse meglio dei pantaloni. Era arrivato il momento di aprire il regalo di Minho.
Erano un paio di libri.
"Nel caso tu non li avessi ancora letti" Disse Jisung con un piccolo sorriso. Minho sorrise.
"Grazie li adoro"
"Okay okay, molto commovente, ora tocca al mio regalo" Disse Phoebe rubando il pacchetto che aveva in mano.
Fece per aprirlo ma Jisung lo fermò.
"NO! Andiamo da un'altra parte" Jisung la trascinò in corridoio.
"Okay ora poi aprirlo" Disse il biondo. Phoebe aprì il pacchetto e spalancò gli occhi portandosi una mano sulla bocca.
"Edizione limitata di Victoria Secret, non c'è di che" Disse Jisung fiero del suo regalo.
"È stato meglio di quando mi tai tirato fuori da quella festa" La ragazza si affrettò ad abbracciarlo, si staccarono quando sentirono qualcuno tossire.
"Quale festa?" Domandò Minho apparendo dietro ai due.
"Niente" Risposero in coro i due.
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Boh raga non so nemmeno cosa ho scritto.
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ROOMMATES PROBLEMS lmh.hjs
Fanfiction𝗥𝗶𝗰𝗵𝗺𝗼𝗻𝗱, 𝗩𝗶𝗿𝗴𝗶𝗻𝗶𝗮; "La tua stanza fa schifo" Commentò Minho senza pensarci due volte. "Non ti ho chiamato per questo" Disse il biondo alzando gli occhi al cielo. "Quindi cosa c'è?" "Il mio computer si è rotto, tu che sei un ingegne...