Richmond, Virginia
"Dovremmo fermarci" Disse senza fiato incrociando gli occhi di Minho
"Già dovremmo" Concordò il moro appoggiando la sua fronte su quella di Jisung Voleva continuare, entrambi lo volevano, ma non potevano per vari motivi:
1. Erano coinquilini, sarebbe stato troppo strano e imbarazzante
2. C'erano i bambini nell'altra stanza, potevano svegliarsi
3. Erano entrambi troppo stanchi
4. Erano entrambi sobri, non sarebbero riusciti a dimenticare facilmente
5. Litigavano troppo spesso
6. In poche parole non poteva funzionare
I due si erano sdraiati insieme sul divano coccolandosi a vicenda, dopo una giornata così movimentata avevano entrambi bisogno di un po' di meritato riposo, ma a quanto pare Mia aveva deciso di svegliarsi.
Mia si era precipitata in salotto dopo aver fatto un brutto sogno, come le succedeva di solito.
"Zio Min" Disse la bambina sull'orlo della lacrime, si diresse sul divano dove Jisung Minho si erano messi a sedere
"Che è successo?" Chiese Minho prendendola in braccio asciugandole le lacrime
"Ho fatto un brutto sogno" Disse piano per poi abbracciare il moro, che cercò di cullarla accarezzandole la schiena
"Ora bevi un po' di latte e poi andiamo a dormire hm?" Disse Minho portandola in cucina. La poggiò sul ripiano e preparò un bicchiere di latte caldo porgendoglielo. La bambina buttò giù tutto d'un sorso, si stropicciò gli occhi sentendoli già più pesanti così Minho la portò in camera sdraiandosi accanto alle due bambine che già dormivano beate. Chiuse gli occhi e si addormentò subito dopo a causa della stanchezza.
Jisung invece si diresse in camera sua trovando Phoebe intenta a smanettare con il telefono invece di dormire
"Non dovresti dormire?" Chiese sdraiandosi al suo fianco
"Non ho sonno" Rispose semplicemente continuando a guardare il telefono. Jisung si avvicinò per vedere cosa stesse facendo. Stava parlando con qualcuno, sembrava un ragazzo, ma non stava andando molto bene
"State litigando per messaggi?" Chiese allungando ulteriormente la testa per vedere
"Non sono affari tuoi" Disse Phoebe girandosi dall'altro lato, nascondendo la visuale del suo telefono al biondo
"Non sembra che stia andando molto, bene, ti aiuto io" Disse rubandole il telefono dalle mani iniziando a digitare più veloce della luce
"Hey! Ridammelo!" Esclamò provando a riprenderselo, ma Jisung era più veloce e si era allontanato per guadagnare più tempo.
"Okay Okay, ho finito, ma prima di decidere cosa fare leggilo" Le porse il telefono mentre la ragazzina lo fulminò con lo sguardo riprendendosi il proprio telefono. Diede un'occhiata al messaggio che aveva digitato Jisung, e rimase stupita era esattamente quello di cui aveva bisogno. Inviò il messaggio non ricevendo più nessuna risposta dall'altra parte. L'aveva zittito.
"Allora com'era?" Chiese Jisung guardando il telefono
"Niente male, ma potevo farlo anche io" Non l'avrebbe ammesso, ma era stata un'idea geniale
"Non dovresti lasciarti trattare così, quello lì era un pezzo di merda, e fidati conosco quelli come lui come le mie tasche" Disse il biondo sedendosi sul letto picchiettando il posto accanto a suo, facendo segno a Phoebe di sedersi accanto a lui, e con sua grande sorpresa lo fece. Si sedette accanto a lei.
"Come fai a conoscerli se esci con uno come mio zio?"
"Beh, quello è una lunga storia, ma il punto è che quelli come...com'è che si chiama?" Domandò facendo riferimento al ragazzo con cui stava parlando poco prima
"Caleb" Rispose la ragazza
"Ah già Caleb, sono dei tizi gonfiati di autostima e muscoli con zero cervello. Credono di poter conquistare o sottomettere come dico io chiunque, e la cosa triste è che la maggior parte delle ragazze ci crede, e cade ai loro piedi diventando i loro giocattoli personali. Ecco perché si sentono incredibili. Avranno pure un cazzo enorme, ma serva a poco se non hai cervello" Continuò il biondo, mentre Phoebe si ritrovò a concordare con tutto quello che Jisung aveva detto.
"E tu come fai a conoscerli?" Chiese curiosa la ragazza
"Esperienza, ho partecipato a tante feste" Disse Jisung con una scrollata di spalle.
"I tuoi ti facevano andare alle feste? Chiese la ragazza sorpresa
"Cosa no, certo che no, scappavo la sera Disse Jisung ridacchiando, col cazzo che i suoi lo facevano uscire.
Quanti anni hai?
Quindici
"Giusto quindici, allora quando avevo quindici sono stato alla mia prima festa, c'era una festa di cui avevo sentito parlare e sono scappato la sera per andare a questa specie festa, e devo dire che sono rimasto alquanto traumatizzato" Raccontò Jisung ricordandosi della sua prima volta a una delle sue prime
"Ma scusami non avevi soltanto quindici anni?" Chiese Phoebe
"Non era una discoteca, era una festa che qualche mio compagno aveva organizzato...credo" Disse il biondo con nonchalance
"E com'è stato?"
"Devo essere sincera una schifezza, c'erano adolescenti con gli ormoni a mille che limonavano in ogni angolo o facevano di peggio. Ragazze e ragazzi ubriachi fradici che non sapevano come camminare e un mucchio di gente che ballava in modo scoordinato" Continuò Jisung facendo una faccia disgustata
"Che rapporto hai con i tuoi genitori?" Chiese Jisung lanciando unocchiata alla ragazzina.
"Boh, non lo so, stanno maggior parte fuori, oppure sono troppo occupati a badare alle gemelle"
"Ah sei fortunata" Disse il biondo continuando a parlare
"Scherzi? E un vero schifo, non riesco mai a passare del tempo con loro, anche solo per fare colazione insieme, mia madre non mi da stupidi consigli sui ragazzi come fanno le madri, e mio padre è troppo occupato anche solo per vedere come sto" Disse Phoebe alzando gli occhi al cielo
"Mi dispiace" Disse Jisung
"Già, è uguale, non mi importa" Phoebe guardò da un'altra parte, perché la verità era che le importava.
"Ah, beh i miei sono fin troppo presenti, sono assillanti Disse Jisung sospirando.
Non potevo divertirmi domani se lavevo già fatto oggi, capisci, un vero incubo Disse il biondo pensando a come avevano reso la sua vita un vero inferno.
"Un vero schifo" Commentò la ragazzina, Jisung fece un sorriso.
"Quindi...come facevi a scappare di casa senza essere scoperto?" Chiese Phoebe volendo impararlo anche lei.
"Te lo insegno più tardi, oggi sono troppo stanco buonanotte" Disse Jisung addormentandosi quasi subito.
"Buonanotte" Dopo tutto Jisung non era poi così male, almeno non era un santarellino, e magari poteva insegnarle qualcosa.
----------------------------
Hey ragazzi, scusate ma questo capitolo fa troppo cagare, non ha un senso compiuto e la storia non c'entra nulla.. Mi scuso, ma non avevo idee. Spero che comunque in qualche modo vi sia piaciuto, fatemi sapere se non fa troppo schifo. Detto questo scusate eventuali errori e ciauuu <33
STAI LEGGENDO
ROOMMATES PROBLEMS lmh.hjs
Fanfiction𝗥𝗶𝗰𝗵𝗺𝗼𝗻𝗱, 𝗩𝗶𝗿𝗴𝗶𝗻𝗶𝗮; "La tua stanza fa schifo" Commentò Minho senza pensarci due volte. "Non ti ho chiamato per questo" Disse il biondo alzando gli occhi al cielo. "Quindi cosa c'è?" "Il mio computer si è rotto, tu che sei un ingegne...