Per quanto Derek si sia mostrato contrario, sappiamo molto bene tutti e tre che la cosa più giusta da fare è quella di coinvolgere anche Victor nel nostro piano. E per quanto la discussione che lui e Lydia hanno avuto al riguardo, via telefono, quando glielo abbiamo proposto, sia stata stressante, l'arduo compito di informare il Cacciatore è stato alla fine affidato al sottoscritto.
Ovviamente Victor ha accettato immediatamente di aiutarci, tanto da iniziare subito a preparare la prima parte del piano: attirare Amalie in qualche posto che lei possa ritenere relativamente neutro, con la scusa di dover attraversare il portale per tornare ad Oslo, farci aspettare per poi infine poterle somministrare il sedativo di Deaton e portarla da lui, per provare a trovare una soluzione.
A tarda notte, prima di andare a dormire, mi soffermo ad osservare la mia Lydia, notandola terribilmente pensierosa.
<Vedrai, andrà tutto bene. Domani riusciremo a riprenderci la nostra amica, ne sono certo.>
Lei mi guarda, con il suo sguardo più impaurito.
<Non lo so Stiles.. ho paura. Potrebbe letteralmente andare tutto storto.>
Le bacio dolcemente la fronte e me la stringo forte al petto.
<Allora prova a capire come andrà. Solo tu puoi riuscirci, lo sai.>
<Sì, forse, se solo riuscissi a toccarla...> sussurra piano, socchiudendo gli occhi.
<Sai che puoi farcela anche senza questo. Dai, adesso dormi, domani sarà una giornata abbastanza impegnativa.>
Ci addormentiamo entrambi a fatica, stanchi e preoccupati che la situazione possa sfuggirci - per l'ennesima volta- di mano.Quando Lydia entra da Deaton per prendere il sedativo, è appena passata l'ora di pranzo. Derek è seduto accanto a me nella mia Jeep, tamburella nervosamente le dita sul cruscotto, con la mascella serrata e senza parlare molto, come al solito, nonostante io sappia benissimo che questo suo silenzio sia al momento dovuto alla preoccupazione.
Io intanto mi tengo in costante aggiornamento con Victor tramite messaggi. È riuscito a convincere Amalie a pranzare con lui ed insieme stanno già andando nel posto prestabilito: un vecchio capannone nella riserva, con la scusa di poter utilizzare il portale solo in quel punto, a quell'ora del giorno. Lei sembra averci creduto, il che mi da un po' di sollievo sulla possibilità che questo piano possa non fallire miseramente.
<Okay, dobbiamo fare in fretta prima che si insospettisca di qualcosa.>
<Vic le ha detto che saremmo passati anche noi a salutarlo, quindi sa che ci stiamo andando. Dobbiamo solo essere molto cauti.> dice Lydia entrando in auto con quello di cui abbiamo bisogno.
<Sì, ma dobbiamo anche sbrigarci. Quindi, Stiles, avvia questa dannata auto e andiamo.>
Io sbuffo, girando le chiavi nel quadro.
<Capisco che tu sia impaziente, ma è possibile tu sia ancora più un Sourwolf insopportabile da innamorato? Assurdo.>
Accendo la macchina e parto veloce, prima che lo sguardo che Derek mi sta rivolgendo diventi più di una semplice minaccia alla mia vita.All'entrata del capannone restiamo tutti e tre però sbigottiti: di Amalie e Victor non c'è nemmeno l'ombra.
<Ma.. mi aveva detto che..>
Sentiamo un leggero rumore sul fondo del capannone. Derek immediatamente si mette all'ascolto e fa un passo in avanti, pronto a combattere.
Poi due braccia lo trattengono con forza da dietro.
Amalie.
Lo blocca con estrema facilità e gli inietta qualcosa, facendolo cadere in terra incosciente.
<Non doveva andare così.> si limita a mormorare lei.
<Amalie, ma cosa stai facendo..> Lydia guarda la sua amica, confusa e terrorizzata.
In un attimo la bionda è alle sue spalle e con le unghie sguainate afferra la mia Lydia per il collo, poi mi guarda: è un chiaro monito a non farmi fare niente di stupido.
<Dentro. Veloci.>
Faccio per replicare, ma la sua stretta su Lydia si fa decisamente più forte.
<Stiles. Ti ho detto dentro. Andiamo.> ringhia.
Senza mollare la presa su Lydia ci porta entrambi in fondo al capannone, esattamente nel punto da cui abbiamo sentito arrivare i rumori poco fa. Lì troviamo Victor, legato ed imbavagliato contro una delle travi di legno del capannone, che si dimena con forza.
<Questa non sei tu..> dico piano, osservando la ragazza a cui tutti qui dentro teniamo tanto.
Lei non risponde, né mi guarda. Lega anche me e Lydia, vicini ma separati, poi va a recuperare anche Derek, legandolo accanto a noi ma con delle catene ancorate al pavimento, infine si avvicina a Victor per levargli il bavaglio con cui deve averlo tenuto zitto finora.
<Amalie?! Dicci che diavolo sta succedendo!>
Victor le urla contro e lei semplicemente ci guarda, impassibile, quasi scocciata. Scuote il capo e afferra una sedia alla quale manca lo schienale, sulla quale si siede poco dopo, di fronte a noi, per osservarci tutti e quattro con calma.
Il suo sguardo è totalmente privo di qualsiasi emozione, cosa che mi fa raggelare e chiedere se dentro di lei esista ancora un barlume della ragazza che conosciamo, quella di cui Derek si è disperatamente innamorato.
<Avreste semplicemente dovuto non impicciarvi. Per una dannata volta. E non saremmo qui, ora.> replica con voce piatta, rigida nella sua posizione.
<Ora fate silenzio. Dobbiamo aspettare ancora una persona prima di iniziare.> dice facendo cenno a Derek, accanto a me, ancora privo di coscienza.Quando Derek si sveglia, dopo diversi minuti, Amalie sta osservando assorta il soffitto, come se da un momento all'altro potesse crollarci addosso, o come se quasi riuscisse a vederci oltre.
L'Alpha si guarda intorno, disorientato e confuso, poi inizia a ringhiare mentre prova a liberarsi, nonostante appaia discretamente indebolito.
<Derek, ti prego. Non ci provare. Ti faresti inutilmente del male.>
Lui la guarda, esterrefatto. Osserva noi, come a controllarci o chiedere spiegazioni. Quando scrollo le spalle, si volta di nuovo verso la ragazza che ama.
<Mi rifiuto di credere che tu sia la mia Amalie, lei non ci farebbe mai questo. Quindi adesso dicci chi diavolo sei tu e che cosa ne hai fatto di lei.>
Lei piega appena la testa, facendo un piccolo sorrisino, come se si aspettasse questa sua reazione.
<Mi dispiace dirtelo, Derek, ma questa sono proprio io. La nuova me, per lo meno.>
Lo guarda ancora per qualche secondo, poi sposta lo sguardo su Lydia, continuando a sorridere.
<Diglielo, quello che hai sentito quando ti ho toccata, prima, Banshee.>
Mi volto verso la mia ragazza, osservando come sia ora totalmente sconvolta nel realizzare le sue sensazioni.
<Oh mio Dio..> mormora solamente, come incapace di dire altro.
Derek ringhia ancora, spazientito.
<Che cosa hai sentito, Lydia?!> le chiede, ormai chiaramente impaziente.
<Niente.> risponde lei semplicemente, scossa.
<È praticamente.. vuota. Sembrava quasi che non avesse più...>
<Un'anima?> le completa la frase la bionda, sorridendo beffarda.
<Mmmh, non esattamente. O sareste tutti già morti, ora. Però diciamo che un gentilissimo benefattore è stato così premuroso con me, da permettermi di riuscire a smettere di sentire quel vuoto dentro che Derek è stato così tanto carino ed abile a donarmi con tutte le sue bugie. E anche a risanare parte delle vostre.>
<Di che cosa stai parlando..> mormoro, ora decisamente confuso. Si starà mica riferendo a quel vecchio con cui l'abbiamo vista chiacchierare in più di un'occasione durante questi 10 giorni? Il mio sospetto era forse fondato?!
Mi volto verso Derek, e lo vedo, che è più confuso di me e vorrebbe soltanto che la nostra amica ci spiegasse tutto quanto.
Amalie si avvicina piano a me, accovacciandosi per essermi frontalmente con il viso, così torno a guardarla.
Il sorriso che continua ad avere sul viso mi fa venire la pelle d'oca, poi però pare incupirsi in un attimo, quasi rattristarsi di colpo.
<Potevo uscire dalle vostre vite senza troppi inconvenienti. Avevamo preparato tutto alla perfezione. Perché rischiare di farvi del male? Che senso ha... Per cosa, poi.>
<Perché ti vogliamo bene ed eravamo preoccupati per te, mi sembra chiaro. Ma.. quando dici avevamo, cosa intendi? Tu e chi altri?> dico, guardandola negli occhi.
Lei mi osserva per qualche secondo, poi si alza e dandoci le spalle va verso il tavolo con sopra degli attrezzi abbandonati che abbiamo di fronte, si gira nuovamente verso di noi e vi si appoggia.
<Fenrir mi ha dato uno scopo, quello di cui avevo bisogno da quando sono tornata. Mi ha trovata quando più ne avevo bisogno, mi ha mostrato tutte le bugie che mi sono state dette in queste settimane, così ho scelto lui. Ho scelto di aiutarlo. Soprattutto considerando che sono l'unica che possa farlo.>
<Piccola.. di che bugie parli... chi è questo Fenrir, cosa vuole da te...>
Sentire la voce di Derek così preoccupata e triste fa quasi male, soprattutto se lo si conosce abbastanza bene da sapere che non si mostrerebbe mai così di fronte a nessuno.
Anche Amalie sembra vacillare appena, come se il tono di Derek avesse influito anche su di lei. Poi scuote il capo.
<Basta così. Non..>Ma viene interrotta da un'enorme ombra che entra nel capannone e lentamente si avvicina sempre più a noi.
La figura di un omone enorme si fa più distinta ai nostri occhi, e quando si avvicina ad Amalie, avvolgendole un braccio intorno alle spalle, l'unica cosa a trattenere Derek sono le catene con cui Amalie lo aveva - a questo punto sapientemente- legato prima.
Lei dal canto suo sembra sorpresa della presenza dell'uomo, tanto dal guardarlo allibita.
<Questo non è l'uomo anziano con cui ti abbiamo vista in questi giorni.> dico di getto, confuso.
Lui per tutta risposta mi guarda, sorridendo.
<Avevo deciso di mutare forma, per evitare di dare nell'occhio, ma a quanto pare con te non ci sono riuscito, mondano. Che bravo, però, complimenti.>
Amalie si scosta appena da lui, osservandolo.
<Cosa fai qui, Fenrir. Ti avevo detto che potevo tranquillamente occuparmene da sola.>
Lui le accarezza viscido il viso, sorridendo con quella che forse vuole far sembrare come dolcezza, ma che a me provoca solo un'enorme sensazione di disgusto e bruciore all'altezza dello stomaco.
<Non ti lascerei mai da sola, tesoro. Lo sai che non posso starti troppo lontano. E poi, se proprio devi raccontar loro di me, della mia storia, vorrei quanto meno assistere: è sempre divertente vedere le loro reazioni.>
Di tutto punto Amalie sembra rilassarsi, così annuisce e sorride all'uomo che ha di fronte, poi torna a poggiarsi al tavolo in fondo alla stanza, pronta ad iniziare il suo racconto.
<Ora vi racconterò l'incredibile storia su come sono stati generati i primi lupi mannari della storia.> dice, accennando un sorriso.
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Sei tu la mia salvezza - Derek Hale {IN REVISIONE}
FanfictionFan-fiction basata su Derek Hale e un personaggio inventato, Amalie, legato mondo di Shadowhunters. Derek ed Amalie saranno legati fin dal primo momento da un legame particolare, che si manifesterà con sempre maggiore intensità a mano a mano che si...