Derek - 41

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Quando entro nel salotto di casa Martin, sono consapevole di avere gli occhi di tutti addosso. E mi sento quasi messo a disagio per questa situazione, consapevole di avere torto, torto marcio.
Cerco con un'insicurezza che non mi appartiene quelli di Amalie, ma, quasi ovviamente, non li trovo.
Le espressioni sul viso dei presenti sono diverse e contrastanti: su alcuni leggo rabbia, delusione, risentimento.. ma anche conforto e sollevazione, probabilmente dovuta alla mia presenza qui. Quest'ultimi li vedo principalmente negli occhi di Lydia, che mi si avvicina, mentre imperterrito continuo a cercare la bionda con lo sguardo, e mormora 《Ha portato Mina a letto, di sopra.. si era addormentata tra le sue braccia..》
Ovvio che le si sia addormentata tra le braccia, so bene quanto è piacevole essere cullati e coccolati da quella ragazza.
Mi accenna un breve sorriso, che io mi sforzo di non ricambiare, per mantenere la "facciata" che mi sono imposto di tenere. Accenno un segno di assenso con il capo e guardo le scale, avvicinandomici.
《Non costringermi a salire e aprirti il culo, Sourwolf. Mi raccomando.》
Guardo velocemente il viso di Stiles, ma è abbastanza facile capire che la sua minaccia è concreta e assicurata. Il fatto che quel ragazzino riesca quasi a mettermi paura, mi fa reprimere un sorriso idiota.
Salgo le scale senza fretta, prendendomi di proposito altro tempo perché troppo ansioso al pensiero di quel che mi aspetta.
Mi odia? Mi incolpa per ciò che è adesso? Ha smesso di amarmi?
Mille domande mi frullano in testa ad ogni passo che faccio verso il suo nuovo profumo, verso di lei.
Mi blocco a metà del corridoio, alla destra delle scale, quando la vedo uscire piano da una camera, di spalle, silenziosamente, probabilmente per non svegliare la mia bambina.
Mi sento d'improvviso impazzire il cuore nel petto, ma esternamente sono totalmente piatto, esattamente come voglio sembrare: impassibile. Osservo i suoi lunghi capelli biondi fluttuarle attorno, quando si gira. Ma appena mi vede sussulta, spaventata.
Mi guarda con gli occhi sgranati, mentre si porta la mano al petto, all'altezza del cuore, come per calmarlo. Lo sento bene che batte forte quanto il mio, forse per lo spavento, forse per me, ma ho deciso che non importa, non importa più.
Non si aspettava di vedermi qui.
Socchiude gli occhi, rilasciando un breve sospiro per rilassarsi, poi li riapre piano e mi guarda: sembra sempre la stessa, ma i suoi occhi mi fanno capire che non lo è. Che ormai è diversa, quasi più donna.
《Ti hanno mai detto che non è carino arrivare così di soppiatto alle spalle della gente?》
La sua voce è un sussurro pacato, che non lascia trasparire nulla di quello che in realtà io vorrei che ci fosse, ma che mi aspettavo di ricevere e trovare.
《Qualche volta.》 mormoro lapidario, senza però riuscire a staccare gli occhi da lei.
Le rune che tanto ero abituato a vedere sul suo corpo non ci sono più. Al loro posto la pelle bianca è quasi accecante, completamente liscia e priva di imperfezioni.
Incrocia le braccia sotto al seno, alzando gli occhi al cielo e scuotendo il capo.
《Avevo capito che non mi volevi nemmeno più vedere.》 mormora, pungente. E lo so, me lo merito, ma fa male.
Prendo un grosso respiro, restando il più distaccato e freddo possibile.
《Sono stato mosso da un inaspettato moto di pietà. Hai bisogno di un Alpha che ti insegni quel che c'è da sapere, quindi eccomi qui.》
《Beh, ho Scott e il suo branco. Non c'è bisogno che ti disturbi, non ho bisogno di te.》
Le sue parole mi bruciano con forza nel petto, ma non lo do' a vedere. Non posso.
《Scott non è un mutaforma. E poi è stato il mio morso a trasformarti, sei una mia Beta. Una mia responsabilità.》
Il sorriso che mi rivolge è freddo e privo di emozioni. Un sorriso che non mi aveva mai rivolto, e che fa male, nonostante tutto, ma che mi merito. Mi merito qualsiasi cosa lei voglia farmi, ora e in futuro.
《Non sono più tua in nessun senso, Derek. Chiariamolo subito. E se mi conoscessi almeno un po', sapresti bene che odio essere un peso per le persone che mi circondano.》
Sento i miei muscoli contrarsi di scatto, e poi rilassarsi, costretti dal sottoscritto.
《Hai ragione. Su tutto. Sono assolutamente d'accordo. Ma sai che abbiamo qualcosa in comune, qualcosa per cui saremo sempre costretti ad essere per lo meno civili l'uno con l'altra. Mina non può né deve soffrire per le cose che non funzionano tra me e te.》
Lei annuisce immediatamente, seria.
《Ovvio, assolutamente. Lei non c'entra, merita di essere serena e priva di rancore e rabbia.》
《Provi rancore, per me, quindi?》
Le parole mi escono veloci, prima ancora che il cervello possa formularle e soprattutto fermarle.
Il suo sguardo sbigottito mi lascia intendere che non se le aspettava nemmeno lei.
Ottimo lavoro, Derek.
《No..》 mormora piano, che quasi non la sento 《Purtroppo non posso, né ci riesco, soprattutto perché non è stata colpa tua.. l'ho visto il tuo sguardo, quando si è spezzato l'incanto.. eri disperato, Derek.. una persona che crede di aver appena ucciso qualcuno a cui non farebbe mai del male, non ha quello sguardo.. eri devastato..》
La guardo dritto negli occhi, percependo la sincerità delle sue parole. Non aggiunge altro, ed io non riesco a proferire una parola, almeno fin quando non vedo i suoi occhi mutare, e brillare.
Azzurri.
Faccio un passo verso di lei, meravigliato e attirato come una calamita a lei, come sempre.
《Amalie.. i tuoi occhi..》
Lei indietreggia velocemente di un passo, chiudendoli e scuotendo il capo, come per farli tornare normali. Di nuovo nervosa, però.
Fa un grosso sospiro, poi mormora 《Ci sono cose che ancora non sai.. se davvero vorrai e potrai aiutarmi..》
La interrompo. So già cosa sta per dire.
《Sono pronto ad ascoltare tutto. Ogni cosa.》
Lei annuisce, passandosi una mano tra i capelli.
《Va bene, seguimi.》

Sei tu la mia salvezza - Derek Hale {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora