Kevin - 27 *

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Sono sconcertato.
Quell'idiota di mio cugino aveva una ragazza in casa -una ragazza chiaramente spaventata- e voleva persino provare a nascondermelo. 
Inoltre ci aveva appena scopato, come pensava che il mio nuovo, infallibile olfatto da lupo potesse occultarmi una cosa del genere?
Penso a queste cose mentre cammino per le strade buie di Beacon Hills.
Mi sono focalizzato e segnato per bene l'odore di quella ragazza e della sua paura: era inebriante, e ho voglia di sentirlo ancora.
Mi ritrovo così a pensare a Paige.
Dio, Paige, da quanto non ci pensavo? Beh, forse dall'ultima volta che l'ho ricordata a mio cugino a cena, circa cinque anni fa, prima che lui andasse via furioso per non uccidermi, visto che ero ancora umano.
Sorrido al ricordo e a come, grazie all'aiuto di mio padre, Peter, siamo riusciti ad uccidere quella ragazzina che stava tanto malamente influenzando la testa del mio caro cugino.
La sua morte ha avuto su Derek l'effetto sperato, anche se devo dire che da quel momento tutte le donne della sua vita sono state la sua debolezza più grande.
Kate Argent, Jennifer, Braeden, Camila, artefice della sua più grande debolezza, Mina, ed ora questa nuova, misteriosa ragazza, che Derek si preme tanto a tenermi nascosta.
Perché mai, poi, mi chiedo? Non la morderei mica.. o forse sì? Sì, probabilmente la azzannerei proprio di fronte a lui, procurandole magari anche piacere, e facendo un enorme favore a lui, un'altra volta: sbarazzarmi di qualcosa di inutile.
Mina, quella che considero ormai la mia nipotina, non la tocco solo perché fa parte della famiglia, è una Hale. Così come Malia, mia sorella.
Ogni altra donna è esclusa dalle nostre vite. Per sempre. Portano solo guai e sofferenza.

Mi accorgo però che, assorto tra i miei pensieri, sono arrivato fino al Beacon Hills Memorial Hospital, quando invece dovrei essere da tutt'altra parte. Nel bosco, magari, o a mangiare un boccone. Sto proprio morendo di fame.
Faccio per girarmi e tornare indietro, ma la voce di una donna che non conosco mi fa bloccare seduta stante.
《Finalmente sei arrivato, ti stavo aspettando.. Kevin, giusto?》

Guardo questa meravigliosa donna dagli occhi di pietra, e ne sono praticamente incantato

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Guardo questa meravigliosa donna dagli occhi di pietra, e ne sono praticamente incantato.
Mi avvicino piano a lei, sentendola canticchiare qualcosa che non capisco. 
Sento però chiaramente che mi sto muovendo contro la mia volontà, così mi sforzo almeno di riuscire a parlare e ad usare la mia testa.
《Che cosa mi stai facendo?》
La mia voce è un flebile sussurro, diversa da quel che volevo fosse, mentre vedo invece lei sorridere.
《Ti rendo semplicemente collaborativo, piccolo lupo. Io e te.. possiamo fare grandi cose insieme.. ma non ne parleremo di certo qui in mezzo alla strada.》  
Ridacchia, confondendomi più di quanto io già non sia.
Come fa ad aver un tale controllo su di me senza nemmeno avermi sfiorato? E chi è? O meglio, cos'è?
Mi guarda e ride ancora, invitandomi a seguirla. Cosa che faccio anche senza volerlo, come ammaliato.
《Piano, piano lupetto! Ti spiego tutto davanti alla cena, va bene? Andiamo, dai, so che sei affamato.》 
Cosa? Mi legge per caso nella mente?
La vedo scuotere appena il capo divertita, ma la seguo comunque.
Anche perché diversamente non posso fare

Ci fermiamo in una piccola tavola calda semi-deserta, che ci accoglie nel silenzio più totale.
《Prego, accomodati mio gentile ospite! Cosa possiamo offrirti?》
Mi siedo in automatico, e lei si mette di fronte a me, continuando a sorridermi in quel modo quasi agghiacciante.
《Potresti ridarmi la volontà e facoltà di muovermi per conto mio?》ringhio piano, mentre un'anziana signora si avvicina a noi per le ordinazioni.
La ragazza che ho di fronte acconsente alla mia richiesta, così sono libero di ordinare la mia cena in santa pace, riprendendo il controllo delle mie volontà.
《Sai che non è carino controllare così la gente e poi nemmeno presentarsi? E come fai a conoscermi?》le chiedo appena la signora si allontana.
Lei ride appena, poi mi porge la mano, che guardo però scettico.
《Avanti, non ti mordo mica..》
Eppure quel sorrisino mi fa pensare esattamente il contrario.
Sbuffa e assottiglia lo sguardo, costringendomi praticamente a stringerle la mano. Ancora. 
《Smettila di farlo. Non mi piace affatto.》
Lei ridacchia e sorride, rispondendomi poi.
《Mi chiamo Melpomeni, ma puoi chiamarmi solo Mel, lo trovo molto più da questo secolo, ecco. E ti ho conosciuto grazie a tuo cugino, Derek. L'Alpha.》
Aggrotto le sopracciglia, confuso, mentre lei mi lascia piano la mano.
《Derek? Ti ha raccontato di me?》no, non lo farebbe mai. Non è da lui. Non penso lo farebbe nemmeno se gli stessi simpatico.
《Da quanto vi conoscete? E soprattutto: cosa vuoi da me?》
Lei inizia a girare il cucchiaino nella sua tazza di caffè chela signora le ha portato poco fa.
《L'ho conosciuto oggi, e mi è bastato baciarlo per accedere ad ogni suo ricordo o conoscenza. Sai, è riuscito a sfuggirmi per poco.. un vero peccato. Ritenterò.》
La osservo, e il suo odore non mi dice nulla.
《Ma tu non sei la ragazza con cui l'ho trovato al loft.. giusto?》
Lei sbuffa appena.
《Oh, no, certo che no. Sfortunatamente. La piccola biondina però potrebbe essere un enorme problema, per me. A causa di quel suo sangue angelico. E tutto ci riporta finalmente a te, mio caro Kevin! Tu mi servi per eliminarla, principalmente. Hai la giusta dose di cattiveria, e sono sicura che il ruolo di Alpha ti piacerebbe un sacco, renderebbe tuo padre fiero di te.》
Okay, adesso sono veramente confuso.
《Piccola biondina con sangue angelico..? E com'è che si chiama, esattamente, questa tipa?》
Questa descrizione non mi è affatto nuova, anzi.. e le sue parole mi amaliano sempre più.
《Una certa Amalie, è una Cacciatrice di Oslo.》sorride appena, e nel sentire quel nome non posso non scoppiare a ridere.
《Oh, andiamo, dici sul serio? Scherzi, ne sono certo. Hai letto nella mia mente questa informazione poco fa, quando mi hai toccato.》
Lei scuote piano la testa, guardandomi con un cipiglio divertito.
《Oh, no, assolutamente! Non sono andata oltre i 2 anni. Perché, la conosci di già?》
Mi guarda curiosa, bramosa di informazioni, mentre io continuo a ridere.
《Conoscerla?! Le ho praticamente rovinato la vita!》
È assurdo di come e quanto questo sia divertente.
Ora ho un motivo in più per finirla definitivamente, visto che è lei la misteriosa ragazza di Derek. Porterò a termine quello che non sono riuscito a fare 3 anni fa, anchea costo di aiutare questa sconosciuta.
《Okay! Ci sto! Spiegami cos'hai in mente.》dico subito.
Il suo sorriso finalmente entra in sintonia con il mio: cattivo e determinato.
Iniziamo a parlare di cosa ha in mente, definendo tutti i dettagli possibili di questo assurdo piano che ha ideato.

Ero appostato davanti casa di mio cugino già da un po' quando l'ho vista arrivare, insieme all'umano e alla banshee. E Derek? Dov'è? Mi sono chiesto.
Non avevo ancora ben chiaro in mente cosa le avrei fatto, ma dovevo sbrigarmi se non volevo incrociare mio cugino e sicuramente fallire miseramente qualsiasi intenzione.
Poi però le ho ascoltate, e ho capito che Amalie stava andando via da casa di Derek, che hanno litigato, credo.
La situazione ora è assolutamente a mio favore, meglio approfittarne subito.
Ho seguito i tre fino alla nuova residenza della mia preda, ed ora sono ancora qui. Ad aspettare.
La sento starnutire e imprecare sottovoce perché ha preso l'influenza, e la cosa mi fa solo sorridere di più, perché l'influenza sarà l'ultimo dei suoi problemi, oggi.
Scrive e rilegge gli stessi fogli da ormai 2 ore, ed inizia davvero a stancarmi, questa cosa. Voglio coglierla nel sonno, ma se non si da' una mossa entro subito.
Poi però, finalmente, decide di mettersi a letto a riposare.
Aspetto che il suo respiro diventi poco più regolare, segno che si è addormentata, poi piano mi introduco nell'abitazione buia.
Raggiungo facilmente la sua camera da letto, seguendo la scia dell'odore che mi ero ben segnato da Derek, meno aspro però perché non è spaventata. Non ancora, almeno.
Mi avvicino lentamente e la osservo con un leggero ghigno. È diventata molto più bella dall'ultima volta che l'ho vista, ma sono sicuro che sia ancora allo stesso modo ingenua. E so per certo che io la terrorizzo, quindi..
Piano mi accovaccio accanto a lei e le punzecchio la punta del naso.
《Piccola Aaaamalie.. svegliati, dai..》le cantileno in un sussurro, ma lei si lamenta appena e si gira, dandomi le spalle.
《Apri gli occhi.》le ordino piano all'orecchio con la mia voce da lupo.
Lei spalanca gli occhi, sussultando appena, e quando i suoi occhi incontrano i miei, sento finalmente l'odore pungente della sua paura.
Le pupille le si dilatano di colpo, e scatta in piedi per allontanarsi il più possibile da me, ma bloccandosi così contro il muro, sola ed indifesa.
《N-no. Tu non sei qui. È solo la febbre.》mormora guardandomi con il respiro corto.
Rido piano e mi avvicino a lei lentamente. Voglio ucciderla io con le mie mani, non con l'attacco di panico che le sto procurando.
《No, tesoro.. sono qui! Sono reale!》le sussurro sorridendo, e lei scuote il capo.
《No.. non sei reale. Non sei reale!》urla quasi, presa dal panico, guardandomi come un cerbiatto accecato dai fari di una macchina.
Mi avvicino di più, con il rumore del suo cuore, che sembra stia per scoppiare, nelle orecchie. Tutum. Tutum. Tutum.
Uso gli artigli per sfiorarle il collo e le sussurro quasi sulle labbra《Sono molto più che reale, piccola cacciatrice. E spero che tu abbia salutato per bene tutti i tuoi amichetti, stanotte, perché non li vedrai più.》
Ghigno al suo urlo e mi avvento su di lei e sul suo collo con un ringhio sordo.

Sei tu la mia salvezza - Derek Hale {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora