Amalie - 18 *

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Il sesso con Derek? Magnifico, per definirlo con una sola e unica parola. E non è nemmeno abbastanza esplicativa.

Appena mi ha fatta nascondere ho sentito una piccola fitta di delusione: che non voglia far sapere quello che è appena successo tra noi?
Non mi sembra quel tipo di ragazzo.
Ma magari a lui non è piaciuto quanto è piaciuto a me.. o magari mi ha solo usata.
No, non potrei sopportare questa cosa un'altra volta. Non voglio nemmeno pensarci.

Mi vesto in fretta e decido di tornare in cucina, anche se silenziosamente, ma una voce mi blocca. Non conosco la persona che sta parlando con Derek, o almeno è quello che mi dico prima di vedere il riflesso del ragazzo nella finestra e capire che il mio incubo peggiore si sta realizzando. La voce è la sua ora, ora mi risuona forte nella testa. Resto nascosta, più che altro paralizzata dalla paura che per la volontà di origliare.

《Mh, sento odore di sesso.. il mio cuginetto se la stava spassando eh? Dov'è, lei?》
La voce del bastardo mi riecheggia in testa. Non può davvero essere parente di Derek, lui non è un lupo! Me ne sarei accorta!
《Non è affar tuo.》 Il fatto che Derek gli parli ringhiando quasi mi conforta. Sicuramente non lo sa, non sa cosa quel bastardo mi ha fatto..
《Tutto quello che ti riguarda è affar mio, dovresti saperlo. Fin da Paige.》
Paige? Chi sarebbe, ora, Paige?
《Non devi minimamente osare pronunciare quel nome, tu. Non puoi.》
Derek ringhia più forte, ed io sono sempre più spaventata. Riesco a percepire la sua rabbia senza nemmeno doverlo guardare.
《Mh,》 dice Kevin, 《dovresti insegnare alla tua ragazza che non si origliano i discorsi altrui, e che, non ne capisco il perché, la puzza della sua paura si sente forte fino a qui e mi sta veramente facendo eccitare. Avanti, bambolina, vieni fuori.》
Raziel, è davvero un lupo, quindi.
Non voglio uscire, non voglio vederlo, e soprattutto non voglio che racconti a Derek quello che è successo. Rabbrividisco e sento un coniato di vomito risalirmi l'esofago. Tengo lo stomaco, come se questo possa aiutare.

《Non muoverti di lì.》 Anche se non lo vedo, so bene che Derek parla con me.
Il cuore mi batte nel petto come un tamburo.
Così come sono arrivata, me ne vado in camera, chiudendomici subito dentro a chiave. Sento il panico iniziare a montare dentro di me. Non posso farmi venire un attacco ora, ma so anche bene che non riuscirò a controllarlo per molto.
Inizio velocemente a camminare per la stanza, mentre tutti quei brutti ricordi mi affollano la testa. Il respiro mi manca sempre di più ad ogni secondo che passa e, a mano a mano che l'ossigeno al mio cervello diminuisce, la testa mi gira più veloce. Non ho idea di quanto tempo passi, ma d'un tratto mi ritrovo rannicchiata per terra, sempre più preda del mio incubo più grande.

Sono così persa che non mi accorgo delle forti braccia di Derek che mi stringono a sé.
So bene di stare tremando come una foglia, ma non riesco né posso controllare ciò che mi succede.
Per un momento riesco a sollevare lo sguardo sul suo viso, leggendo in modo palpabile la sua preoccupazione.
Le sue labbra si muovono, ma io non sento nulla, anzi, lo vedo sempre più sfocato e distorto.
Due secondi e mi sento sprofondare nell'abisso più oscuro, ma poi le sue labbra si posano sulle mie, e non posso che trattenere il fiato.

Il mio cuore, quasi prendendosi gioco di me, rallenta lentamente, e le mani di Derek mi infondono il calore che il mio corpo pare aver perso durante l'attacco.
Più lui mi stringe, più io mi rilasso. E mi sento così strana.. nessuno era mai riuscito a farmi calmare tanto in fretta. L'unico che riesce ad aiutarmi è solo mio padre, mai un ragazzo bellissimo appena conosciuto.
《Mi hai fatto spaventare a morte..》lo sento dire.
Chiudo gli occhi e mi stringo più a lui, aspettando che l'attacco mi lasci del tutto. Quando finalmente mi sento più calma apro gli occhi e sussurro un "mi dispiace", che esce fioco e roco dalle mie labbra secche.
Prontamente Derek mi avvicina una bottiglietta d'acqua e subito ne bevo il contenuto, avidamente.
《Cosa ti è successo?》sussurra accarezzandomi i capelli.
《Soffro di attacchi di panico, tutto qui..》
《Tutto qui?》dice quasi contrariato. 《Ho sentito il tuo cuore quasi esplodere dalla cucina, Amalie. Voglio conoscerne il motivo.》
Faccio un grosso sospiro prima di rispondere 《Non è nulla. A volte mi succede, quando sono nervosa. E questa situazione mi agita un po'.》
Lui mo guarda, quasi avesse capito che mento.
《Davvero, tranquillo. Grazie per avermi aiutata..》 mormoro guardandolo e mettendo una mano sulla sua, posata sul mio fianco.
Lui non dice nulla, mi posa un bacio sulla fronte e mi porta sul letto.
《Riposa un po'.》
Il suo sguardo mi sembra distante e freddo, e la cosa non mi piace affatto.
Appena prova ad allontanarsi lo blocco, sollevandomi appena.
《Ehi.. che succede?》
《Nulla.》 si libera dalla mia presa, ma io lo riafferro, alzandomi velocemente per stargli davanti.
《Certo, come no. Credevo volessi almeno parlare di quello che è successo prima.. sul divano..》
Mi mordo il labbro, ma quando apre bocca mi sento il sangue raggelare nelle vene 《Non abbiamo nulla di cui parlare, è stato solo stupido sesso.》

Non dico più nulla e lo lascio andare. Appena esce dalla stanza corro a chiudermi in bagno, non lo voglio più il suo stupido odore addosso, che fino a poco fa sembrava essere l'unica cosa in grado di calmarmi.
Mi ha presa in giro, mi ha solo usata.. anche lui.
Resto sotto il getto dell'acqua a lungo, non piango nemmeno, non ne vale la pena, e non ne ho la forza ora.

Mi asciugo, mi vesto e, passando dalla cucina, mi accingo ad uscire. Noto che Derek è lì, con sua sorella Cora. Deve essere arrivata da poco.
《Dove vai?》mi dice lui.
Non lo guardo né rispondo, ed esco.


Sei tu la mia salvezza - Derek Hale {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora