Derek - 53

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Dio.
Queste ultime settimane sono state terribilmente faticose per me. Il solo pensiero di Amalie soggiogata alla volontà di quel mostro, chissà dove, mi tormentava di giorno ma specialmente di notte. Ogni volta che chiudevo gli occhi la vedevo - ma soprattutto sentivo- come in trappola, lì ad urlarmi di aiutarla mentre io invece me ne stavo a kilometri di distanza, sempre troppo inerme. Cercandola, sì, ma restandole comunque troppo distante.
Ma ora è qui, tra le mie braccia, apparentemente serena mentre dorme.
Lento le passo una mano tra i capelli, carezzandoglieli, sebbene li preferissi lunghi come erano prima.
<Quanto durerà l'effetto del sedativo che le hai dato?> chiede Lydia dopo quasi tre ore di viaggio.
Deaton si volta a guardarla per qualche secondo, in silenzio, poi però guarda me e dice <Non ancora per molto, e quando sarà sveglia...>
<Suppongo non sarà troppo piacevole, per noi.> finisco io per lui.
Lui annuisce, rammaricato, poi torna a guardare la strada davanti a sé.
Accanto a me e Amalie è seduto Victor, e la cosa non mi fa per niente impazzire. Sebbene io sappia perfettamente che per lei è solo un amico, e che probabilmente lui è qui solo perché effettivamente rappresenta un pezzo di lei che ci servirà per farla tornare da noi, non posso non essere sensibilmente irritato dalla sua presenza.
Ma questo è perché sono anche altrettanto consapevole che è solo colpa mia se sì è fatta abbindolare, perché l'ho fatta soffrire inutilmente. Se avesse scelto Victor, se stesse con lui, che si vede le muore dietro da una vita, tutto questo non sarebbe mai successo.

Dopo circa un'altra ora, Amalie si porta una mano alla testa, massaggiandosela, e facendo una piccola smorfia di fastidio mentre si mette composta a sedere sul sedile accanto a me, finalmente sveglia.
La guardo, speranzoso di vedere gli occhi della donna che amo, che ho scelto come compagna di vita, ma quando il suo sguardo incontra il mio, il vuoto che ci vedo dentro mi raggela il sangue nelle vene e mi porta ad irrigidirmi.
<Ehi..> sussurro piano, credendo di poter in qualche modo fare la differenza.
Lei invece mi guarda, arrabbiata e disgustata.
<Che cosa avete fatto... siete per caso impazziti?> sbotta, massaggiandosi ora piano il collo, probabilmente idolensito dalla posizione in cui è stata fino ad ora.
<Perché dici così..? Siamo venuti a salvarti..> mormoro, avvicinandomi piano a lei, che velocissima si ritrae, così tanto da spingersi con la schiena contro il petto di Victor, che per sua fortuna resta immobile.
Ma la loro vicinanza mi fa incazzare lo stesso, quindi serro con forza i pugni e provo a non pensarci, perché non è il momento di fare lo stupido fidanzatino geloso.
<Salvarmi?!> sputa, velenosa. <Non avevo bisogno di essere salvata proprio da nessuno. Ho scelto di andare con lui.>
<Amalie, sai che questa non sei tu. E siamo sicuri che anche tu, lì infondo da qualche parte, te ne sia resa conto, ma non riesca a tornare in te..> accorre in mio soccorso Lydia, seduta nei posti dietro di questo piccolo furgoncino sul quale viaggiamo. Araya è accanto a lei.
La mia bionda si volta verso la Banshee e la guarda quasi con disprezzo.
<Oh, ma cosa vuoi saperne tu di quello che penso e sento io.>
<Mina non è per niente fiera di te.> dice d'un tratto Lydia, e Amalie si irrigidisce di colpo, restando immobile e quasi trattenendo il respiro.
Vedo il suo sguardo vacillare appena, quindi allungo la mano verso di lei, come a provare ad afferrare quel brandello di lei che riesco appena ad intravedere. Ma lei è come una tempesta, e muta nuovamente, ad una velocità inaudita. Eppure, prima che possa dire o fare qualcosa, Araya è incredibilmente più veloce di lei, e le ammanetta i polsi con una strana catena dalle incisioni dorate.
<Ma che cazzo..?!> urlo, sbigottito.
Amalie scruta attentamente Araya, poi si volta verso Victor, furiosa: <Brutto bastardo. Queste le hai sicuramente portate tu.>
Lui la guarda, mordendosi il labbro, poi guarda me e Lydia, visibilmente confusi.
<Da quando usa queste parole.. colorite? Comunque, queste catene noi Shadowhunters le usiamo per trasportare i mannari che infrangono gli Accordi. Ci assicurano che la parte mannara resti, come dire.. dormiente, ecco.>
<Le avete bloccato i poteri, praticamente.> dico.
Amalie sbuffa e si rimette composta sul sedile, posando il capo contro il poggiatesta del sedile.
<Beh, come se fossi in grado di controllarli, i miei poteri, poi.> sbuffa appena, ironica, socchiudendo poi gli occhi.
<Dove stiamo andando?> chiede poco dopo.
Mi volto verso Araya, e lei scuote il capo, facendomi capire che sarebbe meglio non dirglielo.
<Lo vedrai appena saremmo lì.>
<E quanto tempo manca, più o meno?>
Nessuno risponde, e allora Amalie sbuffa ancora.
<Possiamo almeno accendere la radio? Non credo di poter sopportare ulteriormente questo silenzio, o peggio, che qualcuno di voi provi a farmi qualsivoglia tipo di discorso.>

Sei tu la mia salvezza - Derek Hale {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora