Derek - 3 *

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Okay.
Sono le 23:45 e sono già pentito.
Ammetto che dovevo un favore a Scott, ma probabilmente lasciare il mio loft nelle loro mani per tutta la notte non è stata poi una delle mie idee migliori. Ed ora sono seriamente preoccupato per le condizioni in cui lo ritroverò, domattina.

«Andiamo Derek, non ti stai nemmeno sforzando!» 
Mia sorella Cora ha preferito restare ad allenarsi qui, con me, invece di andare alla festa, e si è già accorta della mia distrazione.
«Scusa se mi preoccupo delle condizioni in cui troverò casa mia domani.»
I miei occhi rossi fiammeggianti si imputano su di lei, che sbuffa e si sposta.
La luna piena si avvicina e ci rende tutti più nervosi del dovuto.
«Faccio un giro, così tu magari rifletti un po' e la smetti di fare il saccente seccante.» borbotta uscendo dallo scheletro della nostra vecchia casa di famiglia, lasciandomi così da solo con la mia testa. Una combo terribile.

Sono talmente distratto e solo, che per poco non mi accorgo di non esserlo più.
Sento chiaramente dei passi nella stanza accanto, per non parlare di un cuore che batte e dell'odore che sta invadendo le mie narici. Non lo riconosco ed è stranamente delicato, ma effettivamente non ho idea di chi ne sia il possessore, così, per sicurezza, decido che sia una buona idea essere preparato a combattere, per evenienza.
Quando però ad entrare nella "stanza", se così possiamo definirla considerando le condizioni della casa, è una bionda con le braccia piene di tatuaggi, sono quasi sorpreso quanto lei nel vederla. Ci osserviamo per un po', poi lei accenna un sorriso e mette giù la... spada? Aspetta, ha una spada luminosa in mano? 
La osservo, visibilmente confuso, e quando lei fa un passo in avanti, io ringhio, mostrando le zanne.
Lei non sembra affatto spaventata, ma anzi avanza ancora, con le mani alzate, in vista.
Vuole farmi capire che non attaccherà, e non so ancora se fidarmi o meno.
«Ehi, Lupo, sta buono.. non voglio farti del male.. ho solo bisogno di un'informazione veloce.. davvero.»
Continua a sorridere appena, un sorriso dolce, e non so perché ma la cosa mi tranquillizza. Fin troppo.
Ritiro le zanne, per invitarla a parlare, ma prima che possa aprire bocca, Cora -di cui non mi ero accorto!- la colpisce in testa, alle spalle, con un'asta del pavimento, facendo cadere per terra la ragazza, svenuta.

«Cora! Cos'hai fatto?!» la guardo sconvolto e subito mi avvicino alla sconosciuta che prendo tra le braccia. Ha una lieve ferita alla tempia, ma la botta è stata visibilmente forte.
«Beh, aveva una spada.. credevo che..» balbetta lei, guardandomi dispiaciuta e perplessa.
 «Lascia stare. La porto in ospedale.» ringhio, e velocemente mi metto in macchina con la ragazza ancora incosciente sul sedile del passeggero.
La osservo attentamente per qualche secondo. Ha un'espressione quasi angelica, che infonde pace, e il suo odore, sul quale ora mi sto concentrando, non è solo piacevole, è analgesico. Di un dolore nemmeno ben preciso. Le allaccio veloce la cintura di sicurezza, poi mi metto al posto di guida e parto.
Destinazione prossima: Beacon Hills Hospital.

Sei tu la mia salvezza - Derek Hale {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora