capitolo 50

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Ci trovavamo nel paese , in delle stradine così piccole da sembrare di star scappando dalla gente intorno. I negozi erano tutti aperti , presentavano tantissimi turisti ,  il sole abbracciava ogni persona , il profumo del mare baciava ogni narice, il vento leggero accarezzava i nostri capelli e la vista spettacolare si faceva amare dai nostri occhi. Più camminavamo , più sembrava popolarsi ogni piccola stradina , che prima sembravano volersi estraniare dall'umanità. Scendemmo delle larghe e lunghissime scale di cemento , fino a trovarci di fronte proprio il punto che desideravo far vedere a Minso: 
Un balconcino di cemento con un fantastico dipinto , raffigurante un cielo all'alba che si affaccia sul paese dall'alto. 
Il dipinto è un controsenso in realtà , poichè il balconcino pieno di piante , rampicanti , piccoli alberelli è affacciato ad uno spettacolo naturale: 
Il mare leggermente mosso dalla brezza che passava al di sopra , creando delle così leggere onde da farlo sembrare vivo.
 Vicino ad esso si trova la scogliera dove si trova ancora oggi il palco di legno , La grotta dall'altro lato , la spiaggia libera deserta ed in lontananza si nota il molo ormai distrutto , che distanziato da quello si trova quello moderno. Quello fu il momento più bello , poichè Minso , guardando il mare , posizionò il suo capo sulla mia spalla. Ricordavo quel posto come uno dei più importanti , visto che lì mio fratello ed io giocavamo tutti i giorni , con mia madre che ci rincorreva dandoci fastidio urlandoci che non era prudente correre dappertutto alla scoperta del mondo. Mi sentivo ricoperto di bei momenti , di ricordi che non posso far altro che tenere dentro di me. 
Minso mi chiese a voce bassa come fosse possibile che potesse esistere un luogo così stupendo , anche se non aveva ancora visto molto della parte pianeggiante del paese... 
Ci trovavamo sopra ad una scogliera. 
Il paese si trova al di sotto , ma quel punto è più in alto rispetto a tutto , creato appositamente per guardare ciò che la natura offre. 
Dove volevo portarla sembrava quasi un luogo magico , in cui prima avrei portato Minso e poi tutti gli altri. 
Iniziammo a camminare verso il paese , appunto , e lì , una volta trovati nel bel mezzo della folla della piazza , notammo che stavano allestendo dello spazio per mettere della musica. 
Decidemmo di sederci su una delle panchine ed aspettare che la mettessero. 
Vedemmo camminare molte persone ed ognuna di esse mi salutavano , conoscendomi da molti anni.  Altri ci riconoscevano per la fama della mia azienda ed altri perchè conoscevano i miei genitori poi Chi veniva da me dicendo che sembravo un bambino cresciuto , abbracciandomi e salutando Minso in modo molto rispettoso , ragazzini che mi venivano incontro dandomi il pugno chiedendomi come andasse.
Minso si sentì timidamente bene sapendo che tutta quella gente mi conosceva e che era felice di sapere che mi ero fidanzato con una ragazza così bella e gentile. 
Nel frattempo avevano messo la musica , ma non era proprio il nostro genere... 
Quando arrivò una  che ci prese così tanto da creare quello spazio il nostro stesso palco. 
Io mi alzai ,  le porsi la mano con gentilezza , tale da portarla a me con eleganza. 
La avvicinai al mio viso , per poi iniziare a ballare in modo delicato ma energico.
Le misi un braccio dietro la schiena e dopo qualche passo e piroetta  , mi girai abbassando il suo corpo , dandole la  spinta giusta per altri passi di danza. 
Ci accorgemmo subito che eravamo circondati da persone , come se noi stessimo facendo una coreografia vera e propria. 
Conoscevo quasi tutti , ma finchè la musica c'era , non mi sarei fermato nemmeno un attimo. Minso si stava davvero facendo trasportare tra le mie braccia ed io non desideravo altro. 
Allora... Perchè non prendere l'occasione? 

Urlai all'addetto alla musica di mettere una canzone che io e Minso avevamo sempre amato ballare ,  Invitai tutti a divertirsi , ma non immaginai mai che qualche amico dei miei genitori ci chiedesse di ballare qualcosa per loro. Volevano fare un  video per poi mandarglielo! 
I miei genitori hanno sempre saputo che io amavo e amo tutt'ora il ballo , quindi non fu una novità... più che altro fu questione di fierezza per se stessi. 
Ci eravamo esercitati , per voglia di ballare qualcosa di diverso , in ballo latino e in altro. 
Quindi , appena iniziò , io mi  sentii sicuro di ciò che stavo per ballare ed infatti , Minso stessa , mi ringraziò per quella scelta perchè mi confessò di voler  ballare in pubblico quel determinato pezzo. 
Erano le nove del mattino e la piazza era strapiena di gente , anche di persone che non mi immaginavo ci fossero.  
Appena finimmo di fare la nostra performance , venimmo acclamati dalla folla.
Molti che ci guardavano , si zittirono appena chiedemmo un po' di silenzio , visto che Minso voleva dire qualcosa. 

L'apparenza Inganna//Smut//Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora