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Il narratore è Jungkook stesso e ho deciso di lasciarlo raccontare a parole sue , con un atteggiamento anche abbastanza altezzoso e sfacciato , per certi versi , impreziosito da se stesso! 😉
Ecco il primo capitolo , spero possa piacervi! ♥️
Buona lettura.
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LEGENDA:
Frase da tenere a mente , importante ;Frase importantissima nel testo , nelle chiamate o nei messaggi
Frase d'importanza decisiva per la storia , nelle chiamate o nei messaggi- chiamate
- messaggi
21:54-messaggi
21 : 55
« » ----- > discorsi diretti
" " pensieri , frasi ripetute , flashback
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Mi Trovo a tre anni dall'accaduto , ma non posso scordarlo.
Non posso scordare come io , non tanti anni fa , fossi diverso da come sono oggi...
E per questo , racconterò al meglio ciò che mi è successo , per ricordarmi sempre che ciò che si è fuori , quasi sempre , non è quello che c'è dentro.
Sono Jeon Jungkook e ho cambiato la mia vita dal nero al bianco in modo radicale , scoprendo cose sconvolgenti sulla mia vita e combattendo contro qualcosa con cui io nemmeno mi sarei immaginato di lottare.
Ma prima di arrivare a conclusioni affrettate , vi racconterò per filo e per segno le cose come le ho vissute e come le ho capite...
Partendo da una mattina.La sveglia suonò e questo significava che dovevo svegliarmi per andare a lavorare.
Come tutte le mattine di quella stagione in particolare , sentivo l'aria fresca di primavera inoltrata che mi rendeva sereno già da sveglio.
Amavo quel lavoro , esattamente come la mattina presto , infatti mi svegliavo sempre un'ora o due prima per gustarmi la colazione sul balcone prima di vestirmi. Ero il primo nel mio settore ed ero felicissimo del mio lavoro perfetto.
Mi impegnavo sempre al massimo e ciò che facevo era ripagato con un livello sempre più alto.
Ero fiero di indossare la mia camicia di un azzurro molto leggero , la mia giacca elegante grigia e i pantaloni dello stesso completo , abbinato a delle scarpe con la punta affusolata ma arrotondata con un piccolo tacco che slanciava la linea , nere.
E Come dimenticare la cravatta del medesimo colore e i miei soliti occhiali da lettura? Proprio non si poteva.
La gente mi ha sempre fatto i complimenti per la mia professionalità , sia nel lavoro che nel vestirmi e palesemente ne sono fiero tutt'ora.
Dopo essermi vestito , come d'abitudine , presi la mia valigetta che conteneva il computer , documenti e carte varie.
Ero sicuro che con la mia immagine avrei fatto una ottima figura , più di quello che probabilmente avrei fatto lavorando.
Mh... anzi , no , mi smentisco su questo... Ero bravo abbastanza da considerarmi veramente eccellente.
Un'aria positiva mi passava per tutto il corpo fino a trapassarlo. Non so con precisione il motivo tutt'ora , ma ogni volta che parlavo di esso , il mio carissimo lavoro , mi si illuminavano gli occhi come se fosse stata l'unica cosa ad essere importante nella mia vita.
Cosa che palesemente era , ma solo in parte.
Avevo solo 21 anni...ma per una persona come me era importantissimo essere occupato. Perché? Ho sempre pensato , fin da piccolo , che esserlo è una prova che non si sta buttando via la vita come molti fanno.
Già. Parlo in presente.
Lo faccio perché lo penso ancora , è sempre stato uno dei miei motti di vita , nonostante tutto.
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L'apparenza Inganna//Smut//Jeon Jungkook
FanfictionTrama: Tra dolore , coerenza completamente nulla in momenti di rabbia , passione bollente , amore e amicizia la vita di Jungkook e di chi gli stava attorno fu in grado di modificarsi in un solo anno , scoprendo segreti sotterrati in una montagna d...