capitolo 58

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Attenzione ⚠️

Ci sono discorsi diretti particolarmente lunghi , ma non esageratamente.
Oltre a questo spero che possa piacervi ❤️

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Le responsabilità che avremmo dovuto sopportare appena tornati dalle ferie furono molteplici.
Io  , Minso e Taehyung eravamo di nuovo a casa mia , a dormire per gli ultimi periodi in quei letti. Come dissi , Minso non voleva più tornare a casa sua... Tutto per colpa del fratellastro.
Casa mia mi sarebbe mancata una volta cambiata , ma non feci scelta migliore.
Quella notte , con aria differente da quella avevamo respirato fino a quel momento , ci addormentammo con l'impegno di tornare a lavoro.
Non potevo sapere , però , che quel periodo sarebbe stato uno dei più faticosi...
Ma mai quanto quelli già passati.
Quella notte feci un sogno molto particolare.
Forse un sogno premonitore? Un messaggio? Non ne avevo alcuna idea.

Mi trovavo in una stanza...
Precisamente il vecchio ufficio di Namjoon.
Era buio... Di fronte a me c'era solo una vecchia e rotta scrivania con una finestra di fronte.
Essa era aperta e la tenda che era davanti ad essa e si muoveva con folate di vento particolarmente forti.
In quella stanza sentivo angoscia...
Era come se quel posto mi volesse dire qualcosa.
Quel sogno fu molto simile ad uno che feci all'inizio della conoscenza tra me e Minso... Quando Seokjin era ancora lì.
Solo che , quella volta , tutto fu più chiaro.
E se quel sogno non fosse stato un semplice incubo?
Mi girai per tornare indietro ma vidi qualcosa:

Un archivio.

Una cartellina di cartone giallo.
Mi avvicinai lentamente ad essa , che era posata per terra , e mi inginocchiai prendendola.
Decisi di aprirla e al suo interno c'erano due fogli.
Uno completamente bianco , sia avanti che dietro e l'altro... Aveva scritto due nomi:

Kim Seokjin.
Kim Namjoon.

Non poteva essere un caso.
C'era qualcosa che non andava in me.
Quando vi dico che ciò che passai non è uno scherzo , intendo questo.
Stavo forse impazzendo? La seconda parte del mio delirio era appena iniziata.
Mi svegliai di soprassalto , con Minso al mio fianco.
Non ebbi nemmeno il tempo di ritornare alla mia vita di tutti i giorni che venni immediatamente sballottato all'interno di essa.
La prima cosa che feci fu guardare il mio telefono , per vedere che ore erano.
Per fortuna avevo dormito tutta la notte , erano le 5:55.
Anche se era prestissimo decisi di alzarmi dal letto lo stesso...
Volevo pensare.
Misi i piedi per terra e senza fare altro aprii la porta della mia camera e mi diressi in cucina.
Però... Ci fu qualcosa che mi attirò da un'altra parte:

La porta mezza socchiusa del mio studio.
L'avevo lasciato aperto oppure no , prima di andare via? Era impossibile che qualcuno fosse riuscito ad entrarci senza il permesso...
Era una stanza blindata , a momenti.
Allora... Decisi di andare a vedere se fosse tutto in ordine.
Mi avvicinai alla camera tremante , aprii la porta lentamente ed entrai.
La luce si accese automaticamente , a riconoscimento di persona...
E non vidi assolutamente nulla di strano in quella camera , se non una cosa.
Una cartellina gialla.
Lo sapevo.
Era tutto nella mia testa.
Non era possibile che ci fosse una cartellina gialla sulla mia scrivania , Come ci era finita lì?
Si , ne avevo di cartelline gialle , ma tutte nei cassetti.
Si trattava forse di forze soprannaturali? O di persone entrate in casa , ma con una fantastica maestria , visto che non c'era assolutamente nessun segno di effrazione?
Oppure... La mia mente mi stava sul serio facendo vedere cose che non avrebbe dovuto.
Mi stava frullando però un pensiero nella testa:
Per togliermi il dubbio avrei rovistato nei vecchi archivi di quegli uffici ormai chiusi con il permesso di mio zio per vedere se c'era qualcosa di importante.
Ammesso che lui me lo avrebbe dato , cosa molto improbabile.
Poteva essere un segno o... Semplicemente un sesto senso?
Io ai fantasmi non ci credevo nemmeno un po' , ma quello fu effettivamente un'ottimo requisito che avevo per iniziare a crederci.
Mi avvicinai a quella cartellina e provai a prenderla...
Non era frutto della mia mente.
Era vera.
Potevo toccarla.
Potevo sentire sulle mie dita la forma , la consistenza , potevo vedere il colore acceso di essa.
Era di... Cartone colorato.
Esattamente come nel sogno.
A quel punto decisi di aprirla , ma era completamente vuota.
Compresi che forse... Era il caso di andare a rovistare.
Quella mattina , infatti , dopo aver fatto colazione e aspettato che la mia ragazza si svegliasse e portasse con sé anche Taehyung , spiegai il fatto.

L'apparenza Inganna//Smut//Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora