CAPITOLO-6

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<<Tomlinson! Anche se fa caldo muovi il culo lo stesso!>> urlò il coach e sbuffai. Quella mattina avremmo dovuto gareggiare contro una scuola vicina e mettercela tutta. Le cheerleader avrebbero urlato cori per il nuovo preside che sarebbe stato nei primi spalti che erano già strapieni mentre noi facevamo riscaldamento. 
Alzai gli occhi sulle persone e notai Zayn fumare tranquillo, Liam e Niall conversare e Darcy sorridere battendo le mani. Harry invece stringeva le mani a tutti e salutava felicemente i nuovi colleghi. Non avevo ancora capito perchè diavolo fossi così agitato e solo perchè era a pochi metri da me…
<<Tomlinson! Ti butto fuori>> sbottò poi il coach vedendo la mia attenzione altrove e il riccio si voltò verso di me guardandomi con sopracciglio inarcato e aria soddisfatta. Sbuffai andando in fila con a fianco Stan un amico di squadra. 
<<Ce la fai Lou, non è così male come incarico...>> lo guardai come se fosse scemo. 
<<Oh giusto! Tanto la fascia del capito ce l’ho io mica tu!>> sussurrai scuotendo la testa. Il capitano si era ammalato e io ero quello più bravo nel fare schemi quindi la fascia rossa era sul mio braccio. 
<<Cazzo Louis! Fa il discorso e vinciamola!>> annuì cercando di sciogliermi e dopo iniziai a fare una breve parlantina sulle cazzate della squadra. 
<<Andiamo, andiamo! Forza!>> urlò il coach e noi iniziammo a correre per il campo in riscaldamento. Mi distesi fino a toccare le punte dei piedi con le mani tenendo i polpacci. Quando mi tirai su respirando vidi come Harry mi stava mangiando il sedere con gli occhi e non appena i nostri sguardi s’incrociarono imitò un pompino con la lingua. Intendeva…davvero me l’avrebbe succhiato se avessi vinto? Sgranai gli occhi mordendomi un labbro prima che la partita iniziasse e fui costretto a fare il calcio d’angolo. 
Dopo un ora non mi sentivo più le gambe. Grondavamo tutti sudore ed eravamo ai rigori che avrebbero determinato la partita. Loro erano avanti a noi di un punto e nessuno aveva più speranza di farcela, dovevamo fare due goal e i nostri muscoli bruciavano da morire. 
<<Vuoi vomitare Tomlinson?!>> staccai la bottiglia dalle labbra e me ne versai sui capelli cercando di prendere fresco e accontentare il coach. 
<<Posso parlargli?>> mi voltai guardando confuso Harry mentre mi leccavo le labbra secche. Il coach annuì e Harry mi si avvicinò. 
<<Signore>> salutai buttando la bottiglia vuota. La folla urlava e non si sentiva niente così mi strattonò verso di sé dalla maglietta e mi mordicchiò l’orecchio stando attento a non farsi notare. 
<<Che stai facendo?>> sussurrai e lui ghignò staccandosi. 
<<Il vecchio capitano avrebbe fatto di meglio>> disse e m’innervosì. Era venuto a dirmi solo questo? No perchè ero stato un anno a non giocare e non era il caso d’infierire.
<<Vaffanculo>> sibilai e tornò a guardarmi fin troppo vicino.
<<Andiamo Louis,>> iniziò <<Credevo che volessimo la stessa cosa>> 
Corrugai la fronte <<E cosa?>>
Si riavvicinò mormorandomi all’orecchio <<Lo scoprirai negli spogliatoi nel caso vincerai. Ho sentito che lo sport è importante in questa scuola, non farmi fare brutta figura…>>
Quando si allontanò fu per andarsene e strisciai fin dall’arbitro senza saliva, <<Ci siamo>> 
Il fischio ci prese di sorpresa e subito raccattai palla correndo verso la porta. Il portiere fu talmente stupido da spostarsi e la palla centrò la rete causando un trambusto tra gli spalti. 
Cosa mi avrebbe fatto?
<<Forza ragazzi! Ne manca solo uno!>> urlò Niall dagli spalti facendomi sorridere. 
<<Stan il prossimo lo fate voi. Io no, sono morto>> sospirai mentre avevamo il vantaggio e quindi i rigori per noi. 
Ci mettemmo in fila e cercammo di sciogliere i nervi notando come gli avversari sembrassero determinati. 
Il primo pallone andò a vuoto. Stan sospirò e continuò così fino a che non toccò nuovamente a noi.  
Gli spalti saltarono su e osservammo tutti il tabellone. Mancavano cinque minuti e non avevamo fatto punto. 
Tre minuti. 
La squadra si guardò scuotendo i capi. 
<<Non possiamo. Non abbiamo lo schema Louis>> sussurrarono e mordendomi il labbro presi il pallone da loro allontanandomi. 
Due minuti. 
Alzai lo sguardo osservando le facce degli avversarsi prima di fare un respiro e correre fino a calciare il pallone. Vidi teste alzarsi per cercare di fermarla. Dei capelli sfiorarono il cuoio e il portiere sembrava così convinto…
Un minuto. 
<<Ed è Goooooooal!>> gli spalti esplosero e la squadra mi stese a terra. 
Ci fiondammo a prendere la coppa e fu uno scambio di baci e mani a lasciare impronte e sudore. Infatti poi il coach la prese con un fazzoletto alquanto restio a toccarla sul serio, tanto dopo averla lucidata sarebbe tornata sulla solita vetrina, dov’era da già due anni. 
<<Stasera si beve!>> urlò Stan quando arrivamo negli spogliatoi facendomi ridere. Cantammo il coro della squadra a squarcia gola e lasciai che l’acqua mi pulisse dal sudore e dall’erba. 
<<Be’ allora ci sentiamo stasera!>> sentì urlare e annuì alzando le spalle infilandomi in un asciugamano più grande di me. 
Dov’era Harry? Avevamo vinto il primo campionato scolastico grazie a me. Magari sarei stato capitano e la squadra mi avrebbe elogiato... Mi era sempre piaciuto stare in squadra, essere un bravo studente e mostrare che non ero chissà quale stronzo solo per come mi comportavo. Però alle volte come sport era stato sfiancante e pieno di regole che detestavo, in più si era spesso aggiunto qualche problema familiare ma forse quest’anno, il mio ultimo anno, l’avrei portato a casa.  
<<Louis>> 
Gridai poco virilmente sobbalzando e cadendo contro alla panchina. 
<<Ma sei scemo?!>> sbottai guardando Harry scrollare le spalle e sistemarsi tra le mie gambe aperte coperte dall’asciugamano. 
<<Hai vinto giusto? Sono un uomo di parola...>> Harry gli s’inginocchiò tra le mie gambe posando le mani sui miei fianchi coperti. 
<<Harry…>> cercai di scostarmi ma mi fermò scuotendo la testa tirandomi ancora più vicino <<Vuoi che lasci Darcy per fare questo con te?>> domandai. Lui però non era dello stesso avviso perché mi strinse il cazzo da sopra l’asciugamano facendomi gemere, non voglioso di parlare. Le sue pupille si dilatarono e iniziò a togliere l’asciugamano quando sentì sbattere contro la porta. 
<<Louis?>> Darcy era arrivata. 
Cazzo. 
Bussava alla porta da troppo tempo ormai ma la mia mente era altrove a causa di Harry che si era abbassato a prenderlo in bocca facendomi ansimare rumorosamente. 
<<Perché non la apre?>> sussurrai mentre lui mi zittiva succhiandomi la punta. Le sue labbra attorno a me, la saliva a bagnarmi, la lingua ruvida che mi leccava e stimolava…
<<Perché è serrata>> mi morse il bacino e sussultai quando si riabbassò di nuovo lanciandomi un occhiata. Mi scappò un gemito e il bussare continuò mentre il mio respiro si faceva corto. 
<<Louis? Louis sei lì?>> mi morsi un labbro facendo ricadere la testa sulla panchina alzando appena il bacino. Le sue mani trovarono subito il mio sedere e lo aprì accarezzandomi l’entrata con due dita. 
Maledetto...
Subito il mio respiro divenne più frenetico mentre il torace si alzava e scendeva veloce. 
<<Louis!>> ringhiai cercando di concentrarmi sulle sue labbra che soffiavano aria fredda sul mio membro mandandoci brividi. 
<<Oh mio Dio sì… Devo- Ho bisogno d-di…>> mi osservò leccandosi le labbra e repentinamente infilò un dito dentro di me. Strinsi i denti cercando di calmarmi innervosito dai colpi alla porta. 
<<Louis! Che stai facendo? Aprimi, su!>> mugolando scansai Harry che grugnì mettendo su un espressione molto seccata e mi infilai boxer e pantaloni aprendo svelto la porta. L’esperimento terminava qua per oggi…
<<Hey>> mi sorrise subito fiondandosi tra le mie braccia <<Congratulazioni!>> 
Sorrisi ringraziando e la invitai ad entrare dove rimase stupita di vedere suo padre. 
<<Papà?>> 
<<Darcy>> Harry nel mentre si era asciugato le labbra e aveva le mani sporche dietro la schiena. 
<<Che fai qui?>> mormorò giocherellando con la mia mano. 
<<Mi congratulavo con il capitano... vi lascio soli. Ci vediamo a casa>> salutò Darcy con un sorriso e me con un'occhiata che stava a dire “con te ci vediamo nel mio ufficio”. 
Sospirai bollente, cercando di nascondere con l’asciugamano la mia erezione. 
<<Allora! Andiamo a prenderci un gelato?>> annuì sconfitto in tutti i sensi dirigendomi fuori con lei dopo essermi vestito per bene e averle chiesto di aspettare un attimo fuori per sbollirmi. 
Sarebbe stato un lungo anno scolastico...

Il Fidanzato Di Mia FigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora